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Data: 19/02/2021 10:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate
Agenzia delle Entrate: chiarimenti cumulo aiuti Covid 19[Torna su]
Con la risposta n. 104 datata 11 febbraio 2021 (sotto allegata) l'Agenzia delle Entrate risponde a un contribuente, che nutre dubbi sulla cumulabilità dell'indennità di 600 euro prevista in favore dei liberi professionisti e dei co.co.co iscritti alla gestione separata Inps dal decreto Cura Italia con il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Ristori.Vediamo nel dettaglio sia il contenuto del quesito che quello della risposta. Bonus di 600 e contributo a fondo perduto decreto Ristori sono cumulabili?[Torna su]
Un contribuente si rivolge all'Agenzia delle Entrate informando di aver beneficiato dell'indennità di 600 euro contemplata dall'art. 27 comma 1 del decreto Cura Italia n. 18/2020, ai sensi del quale: "Ai liberi professionisti titolari di partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, è riconosciuta un'indennità per il mese di marzo pari a 600 euro." Lo stesso dichiara di aver rinunciato al contributo a fondo perduto previsto dall'art. 25 del decreto Rilancio n. 34/2020 a causa del divieto di cumulabilità delle due misure. Ai sensi del comma 2 dell'art. 25 infatti: "Il contributo a fondo perduto di cui al comma 1 non spetta, in ogni caso (...) ai contribuenti che hanno diritto alla percezione delle indennità previste dagli articoli 27 e 38 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27." Il contribuente si domanda se tale incompatibilità sussiste anche in relazione al contributo a fondo perduto previsto dal decreto Ristori n. 137/2020. Indennità Cura Italia cumulabile con contributo fondo perduto Decreto Ristori[Torna su]
L'Agenzia delle Entrate, dopo un breve riepilogo dell'aiuto contemplato dall'art. 27 del decreto Cura Italia e del contributo a fondo perduto previsto dall'art. 25 del decreto Rilancio, che il contribuente ha correttamente descritto come incompatibili, ricorda come il Decreto Ristori ha previsto ulteriori forme di aiuto al fine di aiutare le categorie più colpite dalla pandemia. In particolare l'art. 1 del decreto Ristori n. 137/2020 riconosce un contributo a fondo perduto "a favore dei soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e, ai sensi dell'articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633, dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell'Allegato 1 al presente decreto. Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020." Ora, poiché il comma 10 del suddetto art. 1 del decreto Ristori rinvia alle sole disposizioni dell'art. 25 commi da 7 a 14 del decreto Rilancio, che prevede il contributo a fondo perduto senza riferimento alcuno a un divieto di cumulo, si può concludere che il contribuente, anche se ha beneficiato del bonus da 600 euro previsto dal decreto Cura Italia, può beneficare del contributo a fondo perduto del decreto Ristori. |
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