Data: 18/02/2021 17:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

La riforma della Giustizia di Mario Draghi

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Nel discorso che Mario Draghi ha pronunciato ieri al Senato (sotto allegato il resoconto stenografico) dove ha incassato la fiducia grazie e 262 voti favorevoli dei senatori, tra i tanti argomenti trattati, che devono ancora ottenere oggi il si della Camera, ha parlato di giustizia.

Queste in particolare le parole su uno dei tempi più caldi che da tempo si cerca di riformare: "Nel campo della giustizia le azioni da svolgere sono principalmente quelle che si collocano all'interno del contesto delle aspettative dell'Unione europea. Nelle raccomandazioni specifiche per Paese indirizzate all'Italia negli anni 2019 e 2020 la Commissione, pur dando atto dei progressi compiuti negli ultimi anni, ci esorta ad aumentare l'efficienza del sistema giudiziario civile attuando e favorendo l'applicazione dei decreti di riforma in materia di insolvenza garantendo un funzionamento più efficiente dei tribunali, favorendo lo smaltimento dell'arretrato e una migliore gestione dei carichi di lavoro".

Norme procedurali più semplici

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Non solo occorre adottare "norme procedurali più semplici, coprendo i posti vacanti del personale amministrativo, riducendo le differenze che sussistono nella gestione dei casi da tribunale a tribunale e, infine, favorendo la repressione della corruzione." Chiari, anche se ancora da definire, gli obiettivi del nuovo Governo in materia di Giustizia.

Un programma, quello sulla giustizia, che arriva quasi alla fine del discorso e in cui Draghi affronta tutta una serie di problematiche importanti come la lotta alla pandemia, il legame Italia - Europa, l'emergenza lavoro, le disuguaglianze sociali, la scuola, la sanità, il Mezzogiorno, i problemi climatici, la parità di genere, l'accesso alla tecnologia, gli interventi fiscali, i progetti della Next Generation UE, la gestione dei rapporti internazionali e le politiche migratorie.

Un discorso ampio e complesso che però non affronta uno dei temi più caldi che ha contribuito alla fine del Governo Conte bis, che è quello della prescrizione, sul quale ci sono, come sempre, opinioni assai divergenti.

Prescrizione congelata?

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Il deputato Riccardo Magi in un post pubblicato su Facebook dichiara: "Con il collega Costa abbiamo deciso come Più Europa - Azione di "congelare" i nostri emendamenti sulla prescrizione come segno di apertura e fiducia nei confronti della neo ministra Marta Cartabia che non ha ancora avuto modo di comunicare le sue linee programmatiche. Governo e maggioranza dovranno trovare però una soluzione strutturale, e rapidamente, per garantire la ragionevole durata del processo e il rispetto dei diritti dei cittadini. Abbiamo voltato pagina e vogliamo fare nostro un approccio costruttivo, certi che la Guardasigilli tracci una linea di netta discontinuità, nel metodo e nel merito, rispetto al suo predecessore".

Francesco Paolo Sisto di Forza Italia invece sul tema prescrizione comunica di non ritirare gli emendamenti presentati sulla prescrizione, in attesa di un confronto con la Ministra Cartabia, che dovrà affrontare, proprio tra i primi grandi temi della giustizia, la questione della prescrizione.


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