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Data: 04/03/2021 06:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli
La comprovata esperienza[Torna su]
Tra i requisiti che permettono a un avvocato di conseguire il titolo di specialista, in forza di quanto previsto dal decreto ministeriale n. 144 del 12 agosto 2015, vi è anche la cosiddetta comprovata esperienza. Su di essa è intervenuto qualche mese fa il decreto ministeriale numero 163 del 12 dicembre 2020, che ha specificato che, nell'accertamento dei requisiti previsti in generale per attestare la comprovata esperienza, è necessario valutare la congruenza dei titoli presentati e degli incarichi documentati con il settore e con l'indirizzo di specializzazione. Sul punto, il CNF ha ritenuto di dover intervenire a fornire alcuni indispensabili chiarimenti: a tanto si è provveduto con la nota del 2 marzo 2021, qui sotto allegata. Il potere del COA di chiedere integrazioni[Torna su]
Innanzitutto, il CNF ha chiarito che la domanda con la quale si richiede il titolo di specialista va presentata al COA, il quale, dopo aver verificato la regolarità della documentazione prodotta, la trasmette al Consiglio nazionale forense. Proprio per eseguire al meglio tale verifica, al Consiglio dell'ordine degli avvocati è dato il potere/dovere di chiedere le integrazioni istruttorie che si dovessero rendere necessarie laddove venissero accertate delle irregolarità. L'autocertificazione per la specializzazione[Torna su]
Il CNF ha poi precisato che la domanda deve rivestire la forma di autocertificazione/dichiarazione di atto di notorietà e deve essere fatta seguendo il modello allegato alla nota medesima e che può anch'esso essere scaricato qui in calce. In particolare, l'avvocato che vuole la specializzazione deve dichiarare, a pena di inammissibilità:
Come dimostrare la comprovata esperienza[Torna su]
Con particolare riferimento alla comprovata esperienza, l'avvocato che intenda farla valere deve:
A tale secondo proposito, occorre innanzitutto produrre un'apposita relazione nella quale indicare le varie questioni giuridiche affrontate nel settore e allegare l'idonea e adeguata documentazione giudiziale e/o stragiudiziale. Per ogni anno, inoltre, occorre comprovare di aver ricevuto e trattato almeno dieci incarichi professionali fiduciari rilevanti per quantità e qualità (che sono quindi cinquanta con riferimento all'intero quinquennio). La comprovata esperienza penale[Torna su]
Nel settore penale il discorso è parzialmente diverso, considerata l'oralità che connota il relativo processo e che rende necessario individuare una modalità di accertamento della comprovata esperienza che sia compatibile con la caratterizzazione del rito. Per il CNF non è possibile annoverare nel concetto di incarico il semplice verbale di identificazione al quale, nell'anno di riferimento, non abbiano fatto seguito ulteriori incarichi garantiti. All'istante è invece richiesto di allegare alla domanda una relazione dalla quale emergano le questioni giuridiche relative al caso concreto oggetto della contestazione di reato, che siano state trattate in sede sia procedimentale che processuale, e la documentazione dalla quale si evinca la titolarità della difesa e l'oggetto di addebito o l'imputazione relativa al procedimento cui si riferisce il mandato. |
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