Data: 29/03/2021 06:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Rapporto ISS prevenzione e controllo Sars-Cov 2

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Nella versione aggiornata del 13 marzo 2021 il Rapporto ISS (Istituto Superiore di Sanità) Covid 19, n. 4/2021 (sotto allegato), presente sul sito del Ministero della Salute, fornisce importanti "Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-COVID-19." Tra le tante domande a cui risponde il documento ce n'è una di particolare interesse che riguarda i lavoratori, costretti proprio per motivi di lavoro, a uscire di casa e per questo a esporsi maggiormente al rischio contagio.

Le indicazioni che il documento fornisce sono la conseguenza, come indicato nella parte introduttiva del Rapporto, della circolazione delle varianti del virus che stanno destando forte preoccupazione per la salute pubblica. Dette mutazioni sembrano infatti essere più resistenti alle cure e in grado addirittura di "eludere la risposta protettiva evocata dalla vaccinanzione."

Nel Rapporto si premette che non si è ancora in grado di affermare che queste varianti siano più gravi rispetto al virus iniziale, è certo però che la variante inglese presenta una maggiore diffusività. Caratteristica che può causare un aumento significativo delle ospedalizzazione e un impatto negativo sul sistema sanitario del nostro Paese.

Ora, mentre la campagna vaccinale in Italia procede a rilento a causa di vari contrattempi, sicuramente solo una drastica riduzione della circolazione virale nella popolazione è in grado di prevenire la diffusione delle varianti Covid già note e lo sviluppo potenziale di nuove.

Detto questo, i lavoratori che si sono già vaccinati, come si devono comportare? Vediamo come risponde in merito il rapporto dell'ISS.

I lavoratori vaccinati devono ancora usare i DPI

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Alla domanda "I lavoratori vaccinati, inclusi gli operatori sanitari, devono mantenere l'uso dei DPI e dei dispositivi medici, l'igiene delle mani, il distanziamento fisico e le altre precauzioni sul luogo di lavoro?" il Rapporto ISS risponde: "Tutti i lavoratori, inclusi gli operatori sanitari, devono continuare a utilizzare rigorosamente i DPI, i dispositivi medici prescritti, l'igiene delle mani, il distanziamento fisico e le altre precauzioni secondo la valutazione del rischio, indipendentemente dallo stato di vaccinazione e aderire a eventuali programmi di screening dell'infezione."

Del resto anche l'European Centre for Disease Prevention and Control ha chiarito che non ci sono prove sufficienti dell'efficacia del vaccino sulle infezioni asintomatiche, per cui il virus può essere trasmesso, ma anche contratto nuovamente, perfino da chi si è già vaccinato.

Concetto ribadito anche dall'organizzazione Mondiale della Salute, che continua a raccomandare a chi si è già vaccinato di continuare a tenere i comportamenti virtuosi prescritti fino a oggi, ossia lavaggio delle mani, distanziamento sociale e dispositivi di protezione individuale. Raccomandazioni riprese anche dalla circolare del Ministero della Salute del 31 gennaio 2021.

Dispositivi di protezione anche fuori dal lavoro

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"In conclusione, ogni lavoratore, inclusi gli operatori sanitari, anche se ha completato il ciclo vaccinale, per proteggere sé stesso, gli eventuali pazienti assistiti, i colleghi, nonché i contatti in ambito familiare e comunitario, dovrà continuare a mantenere le stesse misure di prevenzione, protezione e precauzione valide per i soggetti non vaccinati, in particolare osservare il distanziamento fisico (laddove possibile), indossare un'appropriata protezione respiratoria, igienizzarsi o lavarsi le mani secondo procedure consolidate. Gli operatori sanitari, così facendo, proteggeranno anche soggetti particolarmente fragili, quali i pazienti o gli assistiti nelle strutture sanitarie. È evidente che tutte le misure di prevenzione, protezione e precauzione devono essere applicate in maniera scrupolosa anche al di fuori dell'orario lavorativo. Inoltre, ogni lavoratore/operatore sanitario dovrà, comunque, seguire scrupolosamente le indicazioni del proprio datore di lavoro e continuare ad aderire a eventuali programmi di screening dell'infezione."

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