Data: 29/03/2021 09:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Udienze online fino al 30 luglio 2021

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Prorogato fino al 30 luglio 2021 lo stato di emergenza per il settore della giustizia. Questa è solo una delle misure che faranno ingresso nel nuovo decreto Covid il cui testo, a cui stanno lavorando congiuntamente i Ministeri di Sanità, lavoro e Giustizia, sarà pronto probabilmente entro la giornata di mercoledì 31 marzo.

Ancora udienze online quindi dopo il 30 aprile, dopo le richieste avanzate dal Presidente della Cassazione e dalla Presidente del CNF alla Ministra Cartabia. Una proroga necessaria, dopo il rifiuto d'includere i lavoratori della giustizia tra i soggetti che hanno diritto alla vaccinazione prioritaria. Una decisione prevedibile, visto che quando si è deciso di prorogare le udienze online, già era noto il criterio per classi di età che sta guidando le vaccinazioni.

Vaccini obbligatori per i sanitari a contatto con i pazienti

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L'altra misura che sta facendo assai discutere e che sarà contenuta sempre nel nuovo decreto è quella che impone la vaccinazione ai sanitari, anche se probabilmente tale obbligo riguarderà solo i sanitari che lavorano a stretto contatto con i malati. In caso di rifiuto del vaccino si sta pensando di applicare la sospensione dal lavoro, il mutamento di mansioni come alternativa alle sanzioni o il licenziamento.

Il tema non è nuovo, negli ultimi tempi sono diversi i focolai delle strutture sanitarie causati proprio dai sanitari no vax. Un fenomeno che colpisce la classe medica nella misura dell'1, 2%, mentre gli infermieri sarebbero un centinaio su 250.000 unità.

Nel decreto probabilmente ci saranno anche misure apposite per tutelare chi somministra il vaccino. Per questi soggetti si sta valutando lo scudo penale, tranne che nelle ipotesi di colpa grave. Per i vaccinati invece ci sarebbe l'intenzione di aumentare gli indennizzi nei casi in cui vaccinazione dovesse causare danni permanenti.

Per la Corte Costituzionale l'obbligo della vaccinazione è legittimo

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La decisione sull'obbligo vaccinale, anche se sta creando polemiche, è avvalorata anche dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 5/2018, redatta dalla Cartabia e che su questo tema si esprime nei seguenti termini: "L'introduzione dell'obbligatorietà per alcune vaccinazioni chiama in causa prevalentemente i principi fondamentali in materia di - tutela della salute -, pure attribuiti alla potestà legislativa dello Stato ai sensi dell'art. 117, terzo comma, Cost. Questa Corte ha già chiarito che il diritto della persona di essere curata efficacemente, secondo i canoni della scienza e dell'arte medica, e di essere rispettata nella propria integrità fisica e psichica deve essere garantito in condizione di eguaglianza in tutto il paese, attraverso una legislazione generale dello Stato basata sugli indirizzi condivisi dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. Tale principio vale non solo per le scelte dirette a limitare o a vietare determinate terapie o trattamenti sanitari, ma anche per l'imposizione di altri. Se è vero che il confine tra le terapie ammesse e terapie non ammesse, sulla base delle acquisizioni scientifiche e sperimentali, è determinazione che investe direttamente e necessariamente i principi fondamentali della materia, a maggior ragione, e anche per ragioni di eguaglianza, deve essere riservato allo Stato – ai sensi dell'art. 117, terzo comma, Cost. – il compito di qualificare come obbligatorio un determinato trattamento sanitario, sulla base dei dati e delle conoscenze medico - scientifiche disponibili."


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