Data: 10/04/2021 14:00:00 - Autore: Giada PIGNATALE

Vaccino Covid obbligatorio per i lavoratori: le questioni

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Il vaccino contro il Covid-19 deve essere obbligatorio per i dipendenti che vogliono lavorare all'interno dei locali dell'azienda? Il datore di lavoro pu� pretendere che i lavoratori si sottopongano al vaccino? E in caso la risposta positiva, quali sono gli strumenti a sua disposizione?

La questione �, nelle ultime settimane, oggetti di intensi dibattiti, ma la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro la aveva gi� analizzata con l'approfondimento del 22 dicembre 2020.

La posizione dei Consulenti del lavoro

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Il documento dei Consulenti del lavoro, innanzitutto, fornisce il quadro generale della regolamentazione e della legislazione in materia, per poi concentrarsi sui protocolli anti-contagio negli ambienti di lavoro e sul Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro e, in ultimo, rileva la necessit� di ulteriori e specifici chiarimenti normativi in materia.

Gli esperti della Fondazione Studi auspicano, infatti, l'avvento di una normativa che renda obbligatorio il vaccino per i lavoratori, ritenendolo un impegno per la prevenzione del contagio in azienda, alla stregua delle mascherine, dei detergenti e del distanziamento.

L'obbligatoriet� del vaccino, infatti, secondo i CdL, costituisce l'unica misura efficace per tutelare l'integrit� della salute nei luoghi di lavoro e per scongiurare, tra l'altro, l'insorgere della responsabilit� penale del datore di lavoro.

Del resto, la Fondazione ricorda che l'art. 42 del Decreto Legge 18/2020 (Decreto Cura Italia) ha equiparato l'infezione da Covid ad un infortunio sul lavoro e in quanto tale da combattere con ogni mezzo. Per quanto riguarda la figura del datore di lavoro, basti a tale proposito fare riferimento all'art. 2087 del Codice civile, il quale stabilisce che: "L'imprenditore � tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarit� del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrit� fisica e la personalit� morale dei prestatori di lavoro".

Le misure per tutelare l'integrit� fisica dei dipendenti

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Ma quali sono queste misure necessarie a tutelare l'integrit� fisica dei dipendenti?

Il richiamo automatico da compiere � quello alle indicazioni in tema di prevenzione del contagio che si sono susseguite nel corso del 2020 e che poi sono confluite nel "Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della negli ambienti di lavoro" sottoscritto il 24 aprile 2020. Indicazioni che, ad oggi, secondo i CdL dovrebbero contenere anche la sottoposizione al vaccino Covid che ha preso il via da dicembre 2020 e che, secondo l'opinione degli esperti, risulta essere l'unico vero presidio contro l'infezione sul lavoro.

Per i Consulenti del Lavoro, tuttavia, le modalit� con cui porre in essere questa auspicata misura sono tutt'altro che estranee a criticit�. Cosa succede se il lavoratore non vuole sottoporvisi? Pu� il datore di lavoro pretenderlo? E in che modo?

Il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro si limita a prescrivere al medico competente, e non al datore di lavoro, di fornire un'adeguata informazione sui vantaggi e sugli inconvenienti della vaccinazione e della non vaccinazione e sull'importanza dell'immunizzazione.

Ecco quindi che la Fondazione lancia un appello ben chiaro: � necessario, a determinate condizioni, prevedere l'obbligatoriet� della vaccinazione nei luoghi di lavoro, specialmente per quelli che, per tipologia di lavorazione e di organizzazione di spazi, rischiano di essere soggetti a un contagio incontrollato.

Vaccino obbligatorio: cosa dice la legge?

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Attualmente, tuttavia, il legislatore ha deciso di imporre l'obbligo della vaccinazione solo per una determinata categoria di lavoratori: quelli che operano in ambito sanitario, che sono tenuti a vaccinarsi in forza di quanto di recente disposto dal decreto legge n. 44/2021.

Nel silenzio del legislatore, la dottrina giuridica risulta divisa in merito alla possibilit� di prendere provvedimenti nei confronti del lavoratore non operatore sanitario che rifiuta di vaccinarsi: per alcuni tale opzione va esclusa, per altri, invece, sarebbe addirittura legittimo giungere al licenziamento del dipendente.

Il protocollo del 6 aprile 2021

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In ogni caso, va detto che il 6 aprile 2021 � stato raggiunto l'accordo sul Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all�attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro e sul Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro.

Con particolare riferimento alle vaccinazioni in azienda, � prevista una spinta per contribuire a una rapida realizzazione della campagna vaccinale, attraverso la collaborazione delle imprese che potranno offrire i propri spazi come punti di vaccinazione aggiuntivi, impegnandosi a vaccinare direttamente il personale (consenziente), o ricorrere, a tal fine, a strutture sanitarie private.

Dott.ssa Giada Pignatale

Titoli di studio: Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l'universit� degli Studi di Bari "Aldo Moro" con votazione 110/110 con lode e plauso accademico. Praticante avvocato presso l'Ufficio Legale della sede INPS di Taranto. Master di II Livello in "Strategie di innovazione e di organizzazione nella P.A. Gi� autrice di articoli per la rivista giuridica Diritto.it.


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