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Data: 10/04/2021 06:00:00 - Autore: Roberto Paternicò
Le risorse del Recovery Fund per il PNRR
Sono circa 309 miliardi di euro, per il periodo 2021-2029, le risorse messe a disposizione dalla UE con il "Recovery fund - Next EU generation" e dedicate alla realizzazione del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) italiano, di cui: 196,5 miliardi di euro, tra sovvenzioni (68,9 miliardi) e prestiti (127,6 miliardi) e 13,0 miliardi di React-EU (politiche di coesione e sviluppo del Piano Sud 2030). Le aree di intervento del Recovery plan sono riconducibili a sei pilastri: 1) transizione verde; 2) trasformazione digitale; 3) crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, compresi coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione e un mercato unico ben funzionante con PMI forti; 4) coesione sociale e territoriale; 5) salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, anche al fine di aumentare la capacità di reazione e la preparazione alle crisi; 6) politiche per la prossima generazione, infanzia e gioventù, incluse istruzione e competenze. Le proposte del Governo Draghi prevedono investimenti e contestuali riforme strutturali nelle sei missioni prefissate.
Le sei missioni del PNRRMissione 1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
Digitalizzazione e modernizzazione della pubblica amministrazione; riforma della giustizia; innovazione del sistema produttivo; realizzazione della banda larga; investimento sul patrimonio turistico e culturale. Per la P.A. (Pubblica Amministrazione) il programma prevede la valorizzazione del capitale umano, la digitalizzazione dei processi nonché la realizzazione di poli tecnologici territoriali delle amministrazioni pubbliche (PTA), anche, al fine di favorire lo svolgimento dell'attività lavorativa in modalità agile. Assumere, quindi, personale con competenze professionali adeguate, attraverso: una revisione dei modelli e standard procedurali per l'analisi dei fabbisogni e delle competenze; una programmazione continua e periodica dei concorsi pubblici; la realizzazione di un piano organico straordinario di assunzioni di personale a tempo determinato (destinato al rafforzamento delle amministrazioni coinvolte nella realizzazione del Recovery plan); la realizzazione di un "Portale del reclutamento" che consentirà ai cittadini di accedere in maniera centralizzata e sistematica a tutti i concorsi. Con la realizzazione di poli tecnologici territoriali delle amministrazioni pubbliche (PTA), s'intendono creare spazi di co-working e smart working, anche al fine di decongestionare i centri urbani e creare poli d'innovazione tecnico-organizzativa tra dipendenti di amministrazioni diverse per l'interscambio professionale nonché attivare centri di formazione e di erogazione di servizi pubblici. Attuare una revisione della disciplina dei procedimenti amministrativi che riguardano le attività economiche e la vita dei cittadini per sopprimere gli adempimenti non più necessari, ridurne i tempi e i costi, digitalizzando le fasi procedimentali. A tal fine, il Governo intende svolgere, in via propedeutica, un "censimento dei procedimenti", ossia una mappatura completa dei procedimenti amministrativi, con priorità su quelli necessari alla rapida attuazione dei progetti del PNRR. Garantire, infine, il supporto delle P.A. interessate nella gestione dei procedimenti più complessi, mediante un pool di esperti multidisciplinari e proseguire nella semplificazione e nella digitalizzazione delle procedure per l'edilizia e le attività produttive. Per la Giustizia, si mira a ridurre i "tempi della giustizia" per garantire una ragionevole durata dei processi, attraverso: -la valorizzazione dell'ufficio per il processo, quale modello di collaborazione integrata tra giudici ordinari, onorari, personale amministrativo e tecnico (informatici per gli aspetti connessi con la digitalizzazione del processo, ma anche architetti e ingegneri per gli aspetti legati all'attività edilizia). Nei tribunali più gravati da arretrato nel settore civile, si prevede l'innesto straordinario di magistrati onorari aggregati; -lo smaltimento del contenzioso tributario pendente in Cassazione mediante l'assegnazione temporanea di magistrati onorari ausiliari alle sezioni tributarie della Corte; -il completamento della digitalizzazione del processo civile e di quello penale; -l'attuazione delle riforme del processo civile e penale. Per il sistema produttivo che, da oltre 20 anni, fatica a tenere il passo delle altre economie avanzate, scontando tassi di crescita significativamente inferiori, si punterà a rimuovere i principali ostacoli che impediscono al Paese e al suo tessuto imprenditoriale di crescere, attraverso alcune riforme essenziali, tra cui, le politiche di filiera e d'internazionalizzazione. Digitalizzazione e innovazione sono la premessa anche per la riconversione ecologica, come base per una nuova competitività con investimenti in tecnologie all'avanguardia e 4.0, ricerca, sviluppo, innovazione, cybersecurity e con l'ammodernamento e il completamento delle reti ad altissima capacità in fibra ottica, 5G e satellitari, per assicurare una parità di accesso al mercato in ogni area del Paese. Si introdurrà, anche, una riforma delle concessioni statali per garantire maggiore trasparenza e un corretto equilibrio fra l'interesse pubblico e privato, nonché il costante miglioramento del servizio per gli utenti. Con l'obiettivo, inoltre, della "Banda larga, 5G e monitoraggio satellitare", si punta al collegamento con l'utente finale nelle aree del Mezzogiorno e in quelle "bianche e grigie" nonché garantire la connettività di realtà pubbliche ritenute prioritarie e strategiche. Per il turismo e la cultura, s'intende procedere per: -potenziare il piano di interventi sui grandi attrattori turistico-culturali e investire su piattaforme e strategie digitali per l'accesso al patrimonio culturale di archivi, biblioteche, musei e luoghi della cultura in generale; -migliorare l'accessibilità fisica e cognitiva a istituti e luoghi della cultura, potenziare gli studi cinematografici di Cinecittà e rilanciare le attività della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia; - valorizzare il patrimonio di storia, arte, paesaggio, cultura e tradizioni, presenti nei piccoli centri, intervenendo con un "Piano Nazionale Borghi" per favorire la rinascita delle antiche strutture agricole e dei mestieri tradizionali (ad es. l'artigianato); - sostenere l'attivazione di iniziative imprenditoriali e commerciali con nuove modalità di ricettività "ospitalità diffusa e/o albergo diffuso", anche al fine di contrastare lo spopolamento dei territori; - investire nella riqualificazione di luoghi identitari, periferie, parchi e giardini storici, sostenendo progetti di rigenerazione urbana a base culturale, di competenza comunale, e in partenariato con attori pubblici e privati; - investire nella sicurezza antisismica; - promuovere l'interazione fra scuola, università, impresa e luoghi della cultura sulla base di strategie locali di specializzazione intelligente.
Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica Per l'agricoltura sostenibile ed economia circolare si prevedono: i contratti di filiera; i parchi agrisolari e la logistica per i settori agroalimentare, pesca, acquacoltura, forestale e florovivaistico. Con investimenti nei settori agroalimentari che abbiano ad oggetto beni materiali ed immateriali si tenderà alla riconversione delle imprese verso modelli di produzione sostenibile. Per i parchi agrisolari, si contemplano incentivi per l'ammodernamento dei tetti degli immobili ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale volti di incrementare la sostenibilità e l'efficienza energetica del comparto anche attraverso la realizzazione di sistemi decentrati di produzione di energia. Nella logistica, sarà migliorata la capacità di stoccaggio delle materie prime agricole, il potenziamento delle infrastrutture nei mercati agricoli e lo sviluppo di un sistema logistico integrato nelle filiere dei comparti coinvolti. Si investirà per la realizzazione di nuovi impianti e per l'ammodernamento di quelli esistenti dedicati al riciclo e alla chiusura del ciclo dei rifiuti, con la produzione di materie prime secondarie e mediante l'economia circolare ridurre l'utilizzo di materie prime, sostituendole progressivamente con materiali prodotti da scarti, residui e rifiuti. Per l'energia rinnovabile (idrogeno e mobilità sostenibile), s'intende sostenere la produzione e la distribuzione di fonti rinnovabili, in particolare, da fotovoltaico, da galleggianti, da parchi eolici offshore ed onshore realizzati su siti di proprietà della P.A. ovvero a basso consumo di suolo o abbinati a tecnologie di stoccaggio con le relative semplificazioni delle procedure di autorizzazione. Altre iniziative vertono sulla nuova regolamentazione dell'imposizione di quote obbligatorie di rilascio di biogas a importatori e produttori di gas naturale, al sostegno della filiera industriale nei settori tecnologici legati alle rinnovabili ed al potenziamento e la digitalizzazione delle infrastrutture di rete elettrica e smart grids. Si prevedono interventi di infrastrutturazione fisica e digitale della rete elettrica e ulteriori interventi per aumentare la resilienza della rete di distribuzione elettrica e per istallare poli integrati di ricarica per veicoli elettrici. Per l'obiettivo degli "Investimenti nella filiera dell'idrogeno e transizione con DRI verso acciaio verde", l'idrogeno rappresenta, in prospettiva, un'alternativa al gas naturale per la produzione di Ferro Ridotto Diretto (DRI)(es.: decarbonizzazione dell'ex ILVA di Taranto). La linea progettuale dell'idrogeno verde si basa sulle seguenti iniziative: la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse per test; la produzione di elettrolizzatori e sviluppo di una filiera italiana dell'idrogeno; l'utilizzo dell'idrogeno nell'industria; le reti di stazioni di rifornimento idrogeno; l'utilizzo dell'idrogeno nel trasporto ferroviario; la ricerca nel campo dell'idrogeno. Accanto alle tecnologie, si sosterrà la sperimentazione e la realizzazione di prototipi per l'industrializzazione dei processi innovativi. Le risorse per la mobilità sostenibile, mirano ai trasporti locali sostenibili, ciclovie e rinnovo del parco rotabile (es.: piste ciclabili, scuola bus, sharing mobility, mobility management, ecc.). L'efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici concerne la realizzazione di un programma di efficientamento e messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, con particolare riferimento a scuole, edilizia residenziale pubblica, comuni e cittadelle giudiziarie nonché il prolungamento temporale del superbonus al 110% per l'efficientamento energetico e messa in sicurezza degli edifici. Si vorranno realizzare distretti energetici intelligenti (definiti smart military district) nei quali venga massimizzato il ricorso all'autoconsumo e la gestione dei flussi energetici si attui, in tempo reale, in un alveo certo di cyber security (es.: caserme vedi per l'esercito). La tutela del territorio e della risorsa idrica prevede: la sicurezza dell'approvvigionamento idrico a scopo idropotabile, irriguo e industriale e una riduzione della dispersione delle acque attraverso una gestione efficace, efficiente e sostenibile della risorsa idrica; la salvaguardia, la tutela e il miglioramento della qualità ambientale attraverso una gestione integrata dei bacini idrografici; la prevenzione e il contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla gestione sostenibile dell'agro-ecosistema irriguo e forestale; la digitalizzazione e innovazione dei processi connessi alla gestione della risorsa idrica, del rischio alluvioni e della salvaguardia del territorio; l'attuazione di un programma di forestazione urbana per contribuire alla cattura della CO2. In materia di interventi sul dissesto idrogeologico, si punterà su progetti di rimboschimento e tutela dei boschi e alla gestione sostenibile delle risorse idriche con interventi infrastrutturali sulle reti idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento e sulle fognature e depurazione con il miglioramento della qualità dei corpi idrici.
Missione 3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile Gli obiettivi della missione attengono la realizzazione di un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale, con la previsione di: introdurre sistemi digitali di monitoraggio da remoto per la sicurezza delle arterie stradali e conseguenti urgenti opere per la messa in sicurezza di arterie stradali, ponti e viadotti ammalorati; d'investire in un sistema portuale competitivo e sostenibile per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee e valorizzare il ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo. Il piano prevede i seguenti interventi: - velocizzazione delle principali linee ferroviarie passeggeri e incremento della capacità dei trasporti ferroviari merci lungo gli assi prioritari del Paese Nord- Sud ed Est-Ovest; - estensione dell'alta velocità ferroviaria al Sud; - completamento dei corridoi ferroviari TEN-T e delle tratte di valico; - creazione di linee regionali interconnesse, con l'adeguamento agli standard tecnici della rete nazionale; - investimenti di upgrading, elettrificazione e resilienza su linee al sud; - sviluppo tecnologico di vari nodi e direttrici della rete con applicazione della tecnologia ERTMS; - rilancio delle stazioni al sud, per il miglioramento dell'accessibilità delle stazioni anche a persone con disabilità e dei servizi di assistenza e di informazione al pubblico, nonché dell'integrazione modale; -messa in sicurezza e monitoraggio digitale di strade, viadotti e ponti; -intermodalità e della logistica, per il collegamento alle grandi linee di comunicazione europee e sviluppo di un sistema portuale competitivo, collegato alle grandi linee di comunicazione.
Missione 4 - Istruzione e ricerca Gli obiettivi: colmare il deficit di competenze che limita il potenziale di crescita del Paese; migliorare i percorsi scolastici e universitari, anche attraverso l'internazionalizzazione della formazione superiore e la promozione della mobilità di docenti e ricercatori; agevolare le condizioni di accesso degli studenti; rafforzare i sistemi di ricerca attraverso il potenziamento della ricerca di base e delle grandi infrastrutture di ricerca, nonché il supporto alla ricerca condotta dai giovani talenti e la loro interazione con le imprese e le istituzioni. Si prevede, pertanto: -il potenziamento dei servizi abitativi destinati agli studenti fuori sede, anche, finanziando interventi infrastrutturali nelle città metropolitane con la riqualificazione di edifici pubblici degradati e inutilizzati per destinarli ad alloggi per studenti a canoni ridotti. S'intende aumentare il numero e l'importo delle borse di studio universitarie ed estendere la c.d. "no tax area" agli studenti con ISEE e la riforma del sistema delle tasse scolastiche a favore di studenti meritevoli e bisognosi; - l'ampliamento di accesso all'istruzione, per contrastare la povertà educativa, con l'istituzione di un Fondo per la riduzione del gap dell'istruzione e per facilitare la diffusione del tempo pieno. Più nello specifico, un piano per il potenziamento delle competenze di base che comporterà, fra l'altro, interventi di supporto del dirigente scolastico con tutor esterni e la disponibilità, nei casi più critici, di almeno un docente in più per ciascuna disciplina e per almeno un biennio, comprese le azioni di tutoraggio e di formazione per i docenti e un portale nazionale per la formazione on line; - l'aumento degli asili nido e servizi per l'infanzia, distribuendola in maniera equilibrata sul territorio nazionale; - la realizzazione di un sistema per lo sviluppo professionale continuo di tutto il personale scolastico, nonché un sistema digitale che documenti le esperienze e la formazione (portfolio delle professionalità); - il rafforzamento delle competenze digitali degli studenti in tutti i gradi di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, attraverso un apposito intervento di riforma; - per le competenze multilinguistiche, si estenderanno, in particolare, le azioni di mobilità per l'apprendimento relative a Erasmus per il periodo 2021-2027; - il potenziamento della digitalizzazione delle scuole con la realizzazione di ambienti di apprendimento innovativi, trasformando in digitale l'organizzazione scolastica che ricomprende il cablaggio interno delle scuole. L'attivazione nelle scuole superiori di laboratori sulle nuove professioni connesse all'intelligenza artificiale, alla robotica e alla digitalizzazione e favorendo la collaborazione fra pubblico e privato; - l'incremento dell'offerta formativa degli ITS, rafforzandone le dotazioni strumentali e logistiche e la partecipazione delle imprese. Si intende, altresì, attivare una piattaforma digitale nazionale che consenta agli studenti di conoscere le offerte di impiego per chi consegue il titolo di studio. Infine, un'integrazione dei percorsi degli ITS con i percorsi universitari delle lauree professionalizzanti; - l'orientamento attivo degli studenti per le opportunità di formazione universitaria, attraverso corsi brevi, erogati da docenti universitari e insegnanti scolastici. Per le riforme strutturali nell'istruzione: - riformare il sistema di reclutamento dei docenti, rafforzando l'anno di formazione e prova; - riformare gli istituti tecnici e professionali, allineando i curricula alla domanda proveniente dai territori produttivi del Paese e orientando il modello verso l'innovazione introdotta da Industria 4.0; - introdurre lauree abilitanti all'esercizio delle professioni; - riformare le classi di laurea, ampliando quelle professionalizzanti e rimuovendo i vincoli nella definizione dei crediti formativi da assegnare ai diversi ambiti disciplinari, in un'ottica di rafforzamento delle competenze multidisciplinari; - riformare i dottorati di ricerca, semplificando le procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca e rafforzando le misure dedicate alla costruzione di percorsi di dottorato non finalizzati alla carriera accademica; - innovare il quadro normativo in materia di edilizia universitaria e di erogazione di borse di studio; - finanziare progetti di ricerca di giovani ricercatori per 5 anni e un programma di periodi di breve mobilità per ricerca o didattica di docenti universitari presso altre sedi, incentivando lo scambio presso le sedi meno favorite o all'estero; - prevedere investimenti da parte degli atenei in nuove posizioni di ricercatore a tempo determinato; - finanziare accordi per l'innovazione, in particolare, progetti di ricerca e sviluppo con soluzioni innovative di alto profilo, tramite la collaborazione con centri di trasferimento tecnologico, organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza.
Missione 5 – Inclusione e coesione Gli obiettivi: la revisione strutturale delle "Politiche per il lavoro"; le "Infrastrutture sociali, Famiglie, Comunità e Terzo Settore" per supportare le situazioni di fragilità sociale ed economica e sostenere le famiglie e la genitorialità, con l'obiettivo del potenziamento della quantità e qualità delle infrastrutture sociali; "Interventi speciali di coesione territoriale" per il rafforzamento di interventi in specifici ambiti territoriali (aree interne del Paese, territori colpiti dai terremoti, contesti urbani da rigenerare mediante l'innovazione tecnologica e sociale nelle regioni del Mezzogiorno). A tal fine: -sostenere i livelli di occupazione, in particolare quella giovanile, attraverso la definizione e l'ampliamento di misure di politica attiva del lavoro con una revisione strutturale che prenda in carico unico i disoccupati e le persone in transizione occupazionale per associare la profilazione dei servizi al lavoro alla formazione. Rafforzare i centri per l'impiego e della loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati. Sviluppare un Piano nazionale di nuove competenze con un sistema permanente di formazione; -far fronte alle esigenze di formazione e lavoro per i giovani con l'apprendistato duale per i giovani; - promuovere l'autoimprenditorialità delle donne con il sostegno all'imprenditorialità femminile; - potenziare il Servizio Civile universale per i giovani nella fascia tra i 18 e i 28 anni; -attuare percorsi integrati personalizzati, capaci di realizzare un'efficace integrazione e coprogettazione tra le reti di servizi e gli enti del Terzo settore; - colmare le carenze pubbliche strutturali e qualitative del sistema di accoglienza per le persone con disabilità e dei centri diurni per persone con disabilità e anziani, anche attraverso l'utilizzo del budget di salute per la deistituzionalizzazione, ferma restando l'esigenza di promuovere i progetti di vita indipendente; - ridefinire i carichi di cura e di lavoro dei componenti del nucleo familiare, in un contesto organico di servizi e di prestazioni, alleviando il carico sulla componente femminile, riequilibrando i ruoli di genere e riconoscendo il ruolo del caregiver familiare; -definire i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), al fine di garantire adeguata assistenza alle fasce più fragili della popolazione e di promuovere un welfare di comunità; - rafforzare le infrastrutture sociali, la rete dei servizi per l'infanzia e degli asili nido, tenuto conto che il problema della denatalità e della crisi demografica non possono essere risolti se non con adeguati servizi alla popolazione; - assicurare l'organizzazione di una nuova rete territoriale di assistenza che comporti un ripensamento dell'intera offerta sanitaria e socio-sanitaria, mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano tipologie e livelli diversi, attraverso modelli organizzativi integrati; - migliorare l'autonomia delle persone con disabilità e/o non autosufficienti, anche sviluppando soluzioni residenziali ad alta tecnologia (es. domotica); - integrare le politiche e investimenti nazionali che riguardano sia la disponibilità di case pubbliche e private, sia la rigenerazione urbana e territoriale; - riconoscere il ruolo dello sport nell'inclusione e integrazione sociale come strumento di contrasto alla marginalizzazione di soggetti e comunità locali.
Missione 6 - Salute Gli obiettivi: promuovere e rafforzare un'assistenza di prossimità, vicina ai bisogni dei cittadini, per consentire un'effettiva equità di accesso della popolazione alle cure sanitarie e sociosanitarie attraverso la definizione di standard qualitativi e quantitativi uniformi; il potenziamento della rete dei servizi distrettuali, nonché il consolidamento della rete ospedaliera ad essa integrata; un nuovo assetto istituzionale di prevenzione Salute- Ambiente-Clima, per promuovere la salute umana rispetto alle determinanti ambientali e ai loro cambiamenti, in sinergia con lo sviluppo economico e sociale del Paese; riformare il rapporto tra Salute e Ricerca per sostenere l'attività di ricerca e rafforzare le capacità di risposta del SSN alle emergenze sanitarie, alla transizione epidemiologica e ai fabbisogni sanitari legati al quadro demografico. L'offerta di servizi integrati della rete di assistenza territoriale (sanitaria e socio sanitaria) è considerata un elemento imprescindibile per garantire una risposta assistenziale appropriata ed efficace, in grado di demandare all'ospedale le attività a maggiore complessità, concentrando a livello territoriale le prestazioni meno complesse. Gli interventi intendono garantire l'integrazione complessiva dei servizi assistenziali socio-sanitari per fornire prestazioni interdisciplinari e attraverso l'integrazione delle comunità di professionisti (équipe multiprofessionali/ interdisciplinari) operanti secondo programmi e percorsi integrati tra servizi sanitari (territorio-ospedale) e servizi sanitari e sociali. L'assistenza domiciliare integrata (ADI) rappresenta, infatti, il setting assistenziale che meglio risponde ai cambiamenti epidemiologici della popolazione (invecchiamento, aumento della comorbilità e delle patologie croniche) e alle esigenze di sostenibilità economica del SSN. Costituisce un modello di cura alternativo al ricovero ospedaliero, che consente la permanenza a domicilio di persone fragili e con patologie croniche e l'attuazione di percorsi terapeutici integrati dal punto di vista sanitario e sociale. Pertanto, promuovere e rafforzare l'assistenza domiciliare, con un modello digitale dell'ADI che renda fruibile soluzioni e strumenti di telemedicina e connected care, per la presa in carico al domicilio, il monitoraggio e la diagnosi a distanza dei pazienti. Per completare l'assistenza sul territorio saranno attivati presidi sanitari a degenza breve (Ospedali di comunità) con funzioni "intermedie" tra il domicilio (assistenza territoriale) e il ricovero ospedaliero (assistenza ospedaliera). Tali presidi, erogando prestazioni di bassa complessità che non necessitano di un elevato carico assistenziale, potranno contribuire in modo sostanziale alla riduzione degli accessi impropri alle strutture di ricovero e ai pronto soccorso. Si procederà per l'ammodernamento tecnologico degli ospedali in riferimento alle attrezzature ad alta tecnologia e ad altri interventi orientati alla digitalizzazione delle strutture sanitarie (sia in termini di processi che di infrastruttura tecnologica e asset informatici). Migliorare, in termini di sicurezza, le strutture ospedaliere con l'obiettivo di allinearle alle più moderne soluzioni anti-sismiche (strutturali ed impiantistiche) in modo da assicurare l'operatività delle unità ambientali e delle apparecchiature anche in caso di maxiemergenze. Completare e sviluppare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), anche ampliandone gli strumenti d'uso (es. IoT, App) in grado di abilitare la raccolta di nuove informazioni, su base volontaria, da parte del cittadino (es. abitudini e stili di vita). E' inoltre previsto l'ampliamento, a livello centrale, del Sistema Informativo Sanitario nazionale, in termini di evoluzione ed ammodernamento dell'infrastruttura e il potenziamento della ricerca biomedica del SSN, con il finanziamento di programmi/progetti di ricerca finalizzata alle malattie rare e tumori rari. Si aumenteranno le borse di studio del corso di formazione specifica in medicina generale, garantendo il completamento di tre cicli formativi triennali e avviare un piano di formazione straordinario di tutto il personale ospedaliero e tecnico del SSN, in materia di infezioni ospedaliere. Attivare, infine, un percorso di formazione dei ruoli apicali degli Enti del SSN e delle sue macro-articolazioni organizzative (Direttore generale, sanitario, amministrativo delle aziende, direttore dei distretti, dei dipartimenti, dei presidi ospedalieri, nonché collegio sindacale e Organismo di Vigilanza), ai fini dell'acquisizione delle necessarie competenze e capacità manageriali per affrontare le sfide sanitarie attuali e future in un'ottica integrata, sostenibile, innovativa, flessibile ed orientata al risultato.
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