Data: 10/05/2021 23:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Affidi illeciti, partono i lavori della commissione

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Il caso di Bibbiano ha aperto uno squarcio sul mondo degli affidi illeciti, sottolineando le difficoltà del sistema italiano nella gestione dei minorenni, ma soprattutto i danni indelebili alle tante famiglie vittime del sistema. Dai fatti emerse forte la necessità di istituire una commissione parlamentare i cui lavori, dopo un'inerzia durata mesi, sono in procinto di partire. Arriva un aiuto alle tante famiglie che si erano rivolte al Governo in cerca di risposte e per far chiarezza sui molti casi ancora in sospeso. A riportare l'attenzione sulla partenza dei lavori una nota dell'Associazione Nazionale Familiaristi Italiani.

Il caso di Bibbiano

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Al centro dello scandalo da cui scaturisce l'inchiesta della Commissione parlamentare, c'è il comune di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia. Un'indagine cominciata quasi tre anni fa e che ha fatto emergere, fino ad oggi, una rete illecita nella gestione degli affidi di minori. L'indagine era scaturita da una serie di denunce dei servizi sociali contro genitori accusati di aver maltrattato i loro figli. Si scoprì che psicologi e assistenti sociali lucrano sugli affidamenti dei bimbi: manipolati dal punto di vista mentale, sottratti alle famiglie d'origine per approdare ad altre famiglie, le quali avrebbero incassato il contributo economico. Gli psicologi, invece, avrebbero guadagnato grazie alle sedute di terapia.

Affidi illeciti, l'attenzione si sposta in Piemonte

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Sul tema è intervenuta dell'Associazione Nazionale Familiaristi Italiani: «Ora finalmente si farà piena luce su eventi poco chiari che hanno coinvolto bambini fragili ed inermi – afferma il presidente, avvocato Carlo Ioppoli - L'avvio della Commissione d'Inchiesta su affidi e case famiglia è una vittoria dello Stato italiano in primis che ora dovrà cominciare un percorso per fare luce e restituire verità, proteggere i bambini e le loro rispettive famiglie». Le ultime cronache segnalano invece che anche in Piemonte sono state registrate una serie di anomalie. La denuncia arriva da Fratelli d'Italia che attraverso il suo leader, Giorgia Meloni, ha promosso un'indagine regionale, affinchè «i diritti della famiglia, i diritti dei bambini, i diritti dell'adolescenza sono inviolabili e non possono essere calpestati in nessun modo in una Nazione civile».


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