Data: 05/05/2021 11:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Pensioni, riaprire il cantiere delle riforme

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Non c'� tempo da perdere occorre lavorare subito sulla riforma pensionistica, prima dello stop a Quota 100 a fine anno. Gli obiettivi riguardano una nuova flessibilit� in uscita a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall'et�.

Al tavolo di lavoro insieme Cgil, Cisl e Uil vanno in pressing sul ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per il confronto da attuare entro un mese sul sistema di previdenza. I sindacati riaprono il cantiere pensionistico in previsione del superamento di Quota 100 (62 anni con almeno 38 di contributi) e del rischio di ritorno alla riforma Fornero (67 anni per la vecchiaia o 42 e 10 mesi di contributi, 41 e 10 mesi per le donne) con una piattaforma unitaria lanciata dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. I sindacati attendono ancora un "faccia a faccia" con il presidente Mario Draghi sul Recovery plan, ribadendo l'importanza del Paino nazionale. Un confronto necessario ma che finora � risultato inadeguato alla definizione delle priorit�, degli obiettivi e delle risorse del Piano. In questo senso le previsioni potrebbero essere un toccasana per l'aumento dell'occupazione, a partire dai giovani e dalle donne, e per ridurre i divari territoriali, secondo i sindacati che reclamano un ruolo anche nella governance.

Pensioni, il superamento dello scalone

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L'obiettivo della piattaforma � il superamento della legge Fornero a partire dal 2022, l'introduzione di una flessibilit� in uscita dai 62 anni di et� o con 41 anni di contributi a prescindere dall'et�, il riconoscimento della gravosit� differente dei lavori e il lavoro di cura delle donne. In aggiunta fondamentali una pensione di garanzia per i giovani, il sostegno al reddito dei pensionati estensione della 14esima, rilancio della previdenza complementare. Considerato anche il contesto pandemico e le sue conseguenze, �si ritiene necessario rendere pi� accessibili ed efficaci gli strumenti gi� esistenti come il contratto di espansione e l'isopensione che prevedono l'uscita anticipata dal lavoro rispettivamente di 5 e 7 anni dalla maturazione della pensione, andando oltre i pur importanti interventi migliorativi previsti dall'ultima legge di bilancio, dal momento che permane l'esclusione della maggior parte del mondo del lavoro dalla possibilit� di un loro utilizzo�.

Riforma pensioni, la cura delle donne: la quota mamma

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Grande importanza sulla previsione delle soglie contributive d'accesso alla pensione compatibili con le condizioni delle donne e la proroga di "Opzione donna"�. Il lavoro di cura non retribuito, svolto in prevalenza dalle donne, �� una voce fondamentale del welfare del nostro Paese ed � necessario tenerne conto a livello previdenziale con misure adeguate, come il riconoscimento di dodici mesi di anticipo per ogni figlio (o a scelta della lavoratrice una maggiorazione del coefficiente di trasformazione) e la valorizzazione ai fini pensionistici del lavoro di cura di persone disabili o non-autosufficienti in ambito familiare.

Per quanto riguarda le donne, in arrivo la Quota Mamma, un'idea proposta lo scorso anno da Mara Carfagna, oggi ministro del Sud, e rilanciata dai sindacati, che prevede un ulteriore intervento dedicato alle donne con figli: il riconoscimento di 12 mesi per figlio per anticipare l'et� della pensione oppure a scelta della lavoratrice incrementare il coefficiente di calcolo della pensione.

Pensione contributiva di garanzia

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In un contesto sociale che si caratterizza per la discontinuit� e per la precariet� lavorativa decisiva sarebbe una pensione contributiva di garanzia, collegata al numero di anni di lavoro e di contributi versati, che consideri e valorizzi previdenzialmente anche i periodi di disoccupazione, di formazione e di basse retribuzioni, per assicurare a tutti un assegno pensionistico dignitoso, anche attraverso il ricorso alla fiscalit� generale.


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