Data: 02/04/2007 - Autore: Cristina Matricardi
Il Garante per la protezione dei dati personali (newsletter del 29 marzo 2007) ha reso noto di aver vietato a un'agenzia immobiliare di utilizzare i dati personali che raccoglieva senza consenso (es. razza, religione ecc.) perch�, nel caso di specie, trattati in modo illecito, al di fuori dei casi autorizzati dall'Autorit� e in violazione anche delle norme sulla parit� di trattamento tra le persone che vieta espressamente le discriminazioni razziali nella fornitura di beni e servizi, con particolare riferimento all'alloggio. Nel provvedimento il Garante ha ribadito che � vietato schedare la clientela in base all'origine razziale, alle convinzioni religiose o alle preferenze sessuali. La societ� (che raccoglieva tali dati su espressa richiesta dei proprietari e/o dei locatari) � stata inibita e non potr� pi� raccogliere informazioni circa la razza, la religione o la vita sessuale delle persone che la contattano per operazioni di compravendita o di locazione di case, n� potr� pi� utilizzare le informazioni gi� in suo possesso. Infine, il Garante ha precisato che la raccolta senza consenso di simili informazioni � lesivo della dignit� delle persone oltre a essere in contrasto con quanto stabilito dal Codice della privacy e dalle autorizzazioni generali in materia di trattamento di dati sensibili e che, lecita, � solo la raccolta di informazioni relative ad handicap o patologie invalidanti ma solo in quanto effettuata dall'agenzia per escludere dalle trattative immobili con barriere architettoniche o privi di ascensore.
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