Data: 24/06/2021 15:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Riforma Fiscale: pronto il documento delle Commissioni

[Torna su]

La VI Commissione Finanze della Camera e la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato dall'11 gennaio 2021 fino al 9 maggio 2021 hanno condotto un'indagine conoscitiva e audizioni aventi ad oggetto la riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario.

Sono seguite discussioni e ogni gruppo parlamentare ha espresso la propria posizione su come dovrebbe essere attuata la riforma fiscale.

Al termine di questi lavori le Commissioni hanno redatto un documento (sotto allegato) di 21 pagine, suddiviso in due capitoli:

  • il primo dedicato agli obiettivi della riforma;
  • il secondo alle misure da adottare per realizzarla, concentrando l'attenzione su IRPEF, tassazione d'impresa, IVA, trattamento fiscale dei redditi finanziari, aspetti fiscali del lavoro autonomo, lotta all'evasione fiscale e miglioramento del rapporto tra contribuente e fisco.

Analizziamo singolarmente questi argomenti.

Obiettivi della Riforma Fiscale

[Torna su]

Gli obbiettivi della riforma fiscale sono fondamentalmente due: crescita, semplificazione e certezza.

Crescita

In Italia il Pil è inferiore a quello dei paesi compresi nell'area Euro. Il malfunzionamento del sistema fiscale è un fattore che incide negativamente sia sul tasso di crescita attuale che su quello potenziale.

L'attuale sistema fiscale incide negativamente sulla crescita soprattutto per tre ragioni:

  1. una tassazione dei fattori produttivi assai superiore rispetto a quella presente in altri paese dell'area europea. Il lavoro e i capitali in Italia sono tra i più tassati d'Europa;
  2. "la struttura delle aliquote marginali effettive presenti nel nostro sistema imposte-benefici è altamente inefficiente nonché dannosa per la crescita economica." Dovendosi intendere per aliquote marginali effettive quelle che "misurano la percentuale dell'incremento di reddito lordo guadagnato che deve essere versato come imposta o che viene compensato da una diminuzione di benefici";
  3. la complessità del sistema a cui conseguono effetti negativi che vanno a incidere non solo sulla crescita, ma anche sugli investimenti. Famiglie e imprese a causa della macchinosità del sistema fiscale spendono di più, ma in cambio non ricevono un incremento di servizi da parte della P.A.

Semplificazione e certezza

La semplificazione è uno degli obiettivi primari da realizzare con la riforma fiscale. Gli strumenti per perseguire queste finalità sono:

- la codificazione delle norme fiscali per rendere il sistema fiscale più chiaro, comprensibile, trasparente, organico, equo e affidabile, anche al fine di ridurre il contenzioso.Il Codice tributario pensato dalle Commissioni dovrebbe essere diviso in tre parti:

  • la prima parte dedicata ai principi di diritto tributario, tenendo conto anche della normativa Europea;
  • la seconda alla procedura tributaria e alle sanzioni;
  • la terza invece dovrebbe essere dedicata alle varie imposte, a ognuna delle quali attribuire un titolo distinto, al cui interno inserire anche le norme procedurali specifiche previste per i singoli prelievi;

- l'elevazione al rango costituzionale di alcune parti dello Statuto del contribuente per rendere le norme in esso contenute maggiormente rispettate rispetto a quanto accade al momento;

- la cancellazione dei tributi minori, con particolare riferimento ai micro prelievi (imposte, tasse, diritti), erariali e territoriali, introdotti nel tempo (ES: superbollo, tassa di laurea, tassa regionale di abilitazione all'esercizio professionale, addizionale regionale sui canoni per le utenze di acque pubbliche, ecc.);

- l'avvicinamento tra bilancio fiscale e civile poiché i diversi criteri di redazione creano solo confusione e comportano maggiori costi soprattutto per le imprese medio piccole.

Le misure

[Torna su]

Per quanto riguarda le misure da mettere in campo, a parte i nodi ancora da sciogliere sul regime forfettario e il riordino della tassazione patrimoniale a parità di gettito, queste quelle individuate al momento per realizzare la Riforma Fiscale.

La scelta del modello di imposta sui redditi

"Il sistema di imposizione sul reddito dovrebbe evolvere verso un modello tendenzialmente duale, in cui il livello delle aliquote sui redditi da capitale (nonché degli regimi sostitutivi cedolari) sia sufficientemente prossimo all'aliquota applicata al primo scaglione Irpef."

La scelta dell'unità impositiva dell'imposta sui Redditi

E necessario conservare il reddito individuale come unità impositiva dell'imposta personale sui redditi e valutare l'opportunità d'introdurre una tassazione agevolata temporanea in caso d'ingresso al lavoro del secondo percettore di reddito, il cui ammontare sia congruamente superiore alla detrazione per familiare a carico.

Gli indirizzi del tax re-design Irpef

Una delle misure più importanti da adottare riguarda senza dubbio la ridefinizione dell'Irpef, nell'ottica di perseguire i seguenti obiettivi:

1) abbassare l'aliquota media effettiva soprattutto dei contribuenti nella fascia di reddito 28.000- 55.000 euro

2) modificare la dinamica delle aliquote marginali effettive, eliminando le discontinuità più brusche.

Le addizionali locali

Al momento le regioni e gli enti locali possono applicare le addizionali dalla base imponibile Irpef applicando un'aliquota proporzionale o utilizzando gli stessi scaglioni dell'imposta erariale. L'idea è di trasformare questi strumenti in sovraimposte, utilizzando come base imponibile l'imposta erariale.

Le modalità di versamento delle imposte dirette per il lavoro autonomo

Al momento i lavoratori autonomi devono versare entro il 30 giugno il saldo dell'anno precedente e l'acconto dell'anno in corso, entro il 30 novembre invece il secondo acconto.

Sistema che crea non poca confusione. Le Commissioni ritengono necessario istituire un meccanismo di rateizzazione opzionale per persone fisiche, società di persone o di capitali ovvero associazioni tenute a versare saldo e acconto con riferimento alla dichiarazione dei redditi e alla dichiarazione dell'imposta regionale sulle attività produttive.

L'imposta sul reddito di impresa (IRI)

Società di persone e imprese individuali in contabilità ordinaria da una parte e società di capitali dall'altra hanno un trattamento fiscale differenziato per quanto concerne gli utili non distribuiti. Tale differenziazione rema contro la crescita delle realtà produttive più piccole e quindi all'incremento del tasso di crescita dell'economia italiana. Per questo si vuole dare la possibilità alle "imprese individuali e alle società di persone in contabilità ordinaria la possibilità di optare per l'applicazione di un'aliquota proporzionale a condizione che l'utile prodotto sia re-investito in azienda."

La tassazione dei redditi finanziari

Una delle possibili linee di azione prevede la creazione di una categoria unica di redditi finanziari e l'unificazione del criterio e la modifica della tassazione della previdenza complementare.

Il superamento dell'imposta regionale attività produttive (IRAP)

Le Commissioni propongono di superare l'Irap, disponendone l'assorbimento da parte dei tributi esistenti, garantendo la possibilità di manovra agli enti e il livello di finanziamento del sistema sanitario nazionale.

La semplificazione dell' imposta sul reddito delle società (IRES)

La riforma di questa imposta si rende necessaria anche per avvicinare i criteri di redazione del bilancio per fini fiscali e per finalità civilistiche.

Le misure a favore dell'ambiente

Per realizzare gli obiettivi previsti per l'ambiente si vogliono mettere in campo interventi di rigenerazione energetica e sismica degli edifici, ridurre i sussidi dannosi per l'ambiente per abbassare l'IRES, applicare il criterio "chi inquina paga" nell'imposizione indiretta, aumentare la detraibilità Iva per i veicoli a basse emissioni e mettere in campo meccanismi di compensazione per accompagnare famiglie e imprese.

L'imposta sul valore aggiunto (IVA)

Per procedere a questa riforma si ritiene necessario conferire apposita delega al Governo, stante la complessità della materia.

Il contrasto all'evasione fiscale e rapporto fisco-contribuente

E necessario che Stato da una parte e contribuenti dall'altro abbandonino vecchi pregiudizi reciproci. Lo Stato non deve pensare al contribuente come a un evasore che non è stato ancora scoperto e il contribuente deve pensare maggiormente al beneficio collettivo che deriva dal pagamento dei tributi.

Tra i possibili interventi da mettere in campo per contrastare l'evasione ci sono i seguenti: estendere l'obbligo della fatturazione elettronica a tutti, rivedere il meccanismo del reverse charge, contemperare maggiormente le opposte esigenze di tutela della privacy e contrasto all'evasione fiscale, predisporre meccanismi di premialità per i contribuenti virtuosi e valorizzare il meccanismo della rottamazione.

Uno sguardo internazionale

Si auspica una maggiore collaborazione internazionale in materia di fiscalità d'impresa.

Leggi anche Riforma del Fisco per Draghi


Tutte le notizie