Data: 26/06/2021 15:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Centomila pensioni in meno nel 2020

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I numeri dell'Inps sulle pensioni cancellate danno l'immagine ancora più chiara delle tante perdite di anziani causate dalla pandemia. a riportare i dati è stato il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico che ha specificato «Una rappresentazione significativa della crisi che abbiamo vissuto è data dal numero di pensioni eliminate per decesso nel 2020 e nei primi mesi del 2021». Le parole sono state pronunciate nel corso dell'audizione nella commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.

Pensioni, le morti dovute alla pandemia

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L'emergenza da coronavirus è stata artefice della cancellazione di 100 mila pensioni nei mesi di marzo, aprile e maggio dello scorso anno. Dopo un breve periodo di ripresa, i numeri sono saliti nuovamente a gennaio 2021 con un nuovo picco nel mese di marzo dell'anno in corso quando si è registrata l'eliminazione di circa 75 mila pensioni. Ad essere cessate sono state tantissime pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti a causa del decesso degli intestatari. I numeri raccontano che le persone più colpite dal virus sono state soggetti fragili, di età avanzata, titolari, dunque, di una pensione. L'andamento delle politiche previdenziali ha subito un'alterazione e, per il presidente Inps, altri fattori contribuiscono a modificarlo ulteriormente.

Marzo 2021 il picco delle pensioni eliminate

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Numeri che hanno seguito tristemente le varie ondate di contagi, la seconda e la terza, la più terribile, che si sono susseguite in questi mesi. « C'è un picco molto forte, di quasi 100 mila pensioni eliminate nel marzo, aprile, maggio del 2020, poi la malattia subisce un calo e anche le pensioni eliminate subiscono una riduzione C'è una ripresa nell'autunno – prosegue il massimo rappresentante dell'Istituto - la cosiddetta terza ondata, con un picco fino a 75 mila pensioni eliminate nel marzo del 2021. Questa rappresentazione è in linea con l'evoluzione della malattia».


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