Data: 14/07/2021 06:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Covid 19, il ruolo dell'Inps in fase emergenziale

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L'emergenza Covid impone di sistemare situazioni relative al mercato del lavoro, Quota 100 e il Reddito di cittadinanza non hanno dato i risultati sperati. E poi una riforma delle pensioni sostenibile ed equa in termini intergenerazionali. A parlarne � stato il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, nel presentare alla Camera il Rapporto annuale dell'Istituto. Il documento illustra l'attivit� e il ruolo dell'INPS nel sistema di welfare nazionale e nell'attuale contesto socioeconomico del Paese. Presenti anche Andrea Mandelli, Vicepresidente della Camera, Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ed Elena Bonetti, Ministro per le Pari opportunit� e la Famiglia.

Il ruolo dell'Inps durante la fase emergenziale � stato fondamentale per l'attuazione dei provvedimenti emanati dal Legislatore � chiarisce Tridico �per attenuare gli effetti economici e sociali della pandemia. Gli interventi messi in atto dall'Istituto per emergenza Covid hanno raggiunto oltre 15 milioni di beneficiari pari a circa 20 milioni di individui, per una spesa complessiva pari a 44,5 miliardi di euro�.

Andando alle cifre, ad oggi tramite l'Istituto hanno ricevuto misure per emergenza Covid: 4 milioni e 300mila lavoratori autonomi, professionisti, stagionali, agricoli, lavoratori del turismo e dello spettacolo; 6 milioni e 700mila lavoratori dipendenti beneficiari delle integrazioni salariali, che hanno ricevuto in totale oltre 32,7 milioni di pagamenti di indennit�, per una spesa complessiva di 23,8 miliardi di euro; 210mila disoccupati che hanno fruito del prolungamento del trattamento di disoccupazione

(NASpI); 515mila nuclei familiari ai quali � stata assicurata l'estensione dei congedi dal lavoro per favorire la conciliazione dell'attivit� lavorativa con le esigenze familiari e di cura; 850mila nuclei familiari che hanno fruito del bonus baby-sitting; 722mila famiglie con gravi difficolt� economiche alle quali � stato erogato il Reddito d'emergenza (REm); 216mila bonus per lavoratori domestici; 1 milione e 800mila nuclei familiari (circa 3,7 milioni di individui) che hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza o della Pensione di cittadinanza, che, nel corso della pandemia, ha costituito un potente strumento di sostegno del reddito nei confronti delle fasce pi� bisognose della popolazione e, al contempo, ha contribuito a ridurre il rischio di tensioni sociali.

Inps, Spesa pensionistica e bisogno di flessibilit� in uscita

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Nel capitolo della relazione dedicato Spesa pensionistica e bisogno di flessibilit� in uscita il Rapporto Annuale parla dell'andamento dello stock e dei flussi delle pensioni nel 2019 e 2020. Secondo i dati: al 31 dicembre 2020, i pensionati italiani erano pari a circa 16 milioni, di cui 7,7 uomini e 8,3 donne. Nonostante le donne pensionate siano la maggioranza, le pensioni medie mensili degli uomini (pari a 1.897 euro) superano significativamente quelle delle donne (pari a 1.365). Il divario retributivo a livello territoriale si riflette nel dato pensionistico: le pensioni medie al Centro-Nord superano di poco i 1.700 euro, mentre quelle al Sud e Isole sono pari a 1.400 euro.

Le prestazioni previdenziali rappresentano l'81% del totale e quelle assistenziali il 19%. La categoria pi� numerosa � rappresentata dalle pensioni di anzianit�/anticipate con il 30,9% del totale, seguita da quella delle pensioni di vecchiaia con il 24,5% e dalle pensioni ai superstiti con il 20,5%; le prestazioni agli invalidi civili sono il 15,3% del totale; le prestazioni di invalidit� previdenziale e le pensioni/assegni sociali sono rispettivamente il 5% e il 3,9%.

In rapporto al contesto macroeconomico, la dinamica della spesa pensionistica si caratterizza per un rallentamento della crescita a partire dal 2014. Tuttavia, il rapporto tra numero di pensionati e occupati si mantiene su un livello che � tra i pi� elevati nel quadro europeo. Inoltre, il rapporto tra l'importo complessivo delle pensioni, in termini nominali, e il numero di occupati � cresciuto del 70% tra il 2001 e il 2020. Questo importo ricomprende per� una componente di spesa assistenziale la cui individuazione � uno dei temi ricorrenti nel dibattito sulla sostenibilit� del sistema previdenziale italiano, e pu� modificare significativamente analisi e posizionamento in chiave comparata con gli altri Paesi europei.

Le 3 proposte Inps per la riforma delle pensioni

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Nel rapporto trovano posto le tre proposte di riforma delle pensioni pensate dall'Istituto.

La prima idea � il pensionamento anticipato con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall'et�.

E poi ancora il calcolo contributivo con 64 anni di et� e 36 di contributi.

E, infine, l'anticipo della sola quota contributiva della pensione a 63 anni, rimanendo ferma a 67 la quota retributiva.

Secondo le considerazioni fatte dal presidente �La prima proposta sia la pi� costosa, partendo da 4,3 miliardi nel 2022 e arrivando a 9,2 miliardi a fine decennio, pari allo 0,4% del Prodotto interno lordo. La seconda � meno onerosa, costando inizialmente 1,2 miliari, toccando un picco di 4,7 miliardi nel 2027, e per questo pi� equa in termini intergenerazionali. La terza ha costi molto pi� bassi: meno di 500 milioni nel 2022 e raggiungerebbe il massimo costo nel 2029 con 2,4 miliardi�.


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