Data: 18/07/2021 06:00:00 - Autore: Salvatore Luigi Baldari

PAC: accordo raggiunto

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Dopo tre anni di serrato negoziato, il Consiglio Europeo ha raggiunto l'accordo complessivo sulla riforma della Politica Agricola Comune per le annualità 2023-27.

Con i 350 miliardi assegnati, il budget destinato all'agricoltura rappresenterà il 30% del bilancio europeo, a fronte del 40% della precedente programmazione 2014-20 e del 50% degli scorsi decenni.

I tagli graveranno sulla dotazione italiana per il 15%, circa 6 miliardi in meno, su un taglio medio dell'intera Ue, che ammonta al 10%.

I 34 miliardi indirizzati all'Italia, potranno tuttavia sfiorare i 50 miliardi, grazie al cofinanziamento nazionale per lo sviluppo rurale.

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Green Deal

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Fra le mission più rilevanti ed innovative della nuova Pac, c'è la ricerca di un allineamento agli obbiettivi del Green Deal, attraverso il compromesso raggiunto sugli eco-regimi, con cui l'agricoltura europea dovrà perseguire pratiche rispettose dell'ambiente e proseguire il percorso di sostenibilità già avviato.

Nell'attuazione degli eco-regimi, la quota di fondi destinati alla misura sarà del 20% per il biennio 2023-24, mentre si attesterà al 25%, una volta a regime dal 2025.

Per avere accesso al bonus sarà necessario attuare azioni che riguardino almeno due delle seguenti aree di intervento: clima, benessere degli animali, ambiente, resistenza antimicrobica.

Rotazione delle colture

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In merito alla rotazione delle colture, l'accordo stabilisce l'abolizione della diversificazione. Gli Stati, pertanto, dovrebbero giustificare la rotazione ogni uno, due o tre anni a seconda delle colture, con riguardo dei diversi sistemi agricoli e delle condizioni agro-climatiche. Sono previste esenzioni per gli agricoltori biologici, le aziende con più del 75% dei seminativi con colture da foraggio e quelle di piccole dimensioni.

Con obbligatorietà dal 2025, si registrano passi importanti sulla condizionalità sociale, il vero e proprio terzo pilastro del sistema Pac. Previste sanzioni alle imprese che non rispettano i contratti e le normative in tema di lavoro, accompagnate da incentivi a chi impiega giovani e manodopera nel rispetto dei requisiti sociali europei.

Per gli obbiettivi di redistribuzione si propone una duplice direttrice: una quota del 10% dell'ammontare complessivo che ciascuno Stato membro dovrà riservare alla missione, ovvero, in alternativa, ricorrendo ai meccanismi di plafonamento e regressività, fissando pertanto limiti massimi ai sostegni riconoscibili ad una singola impresa e riducendo i finanziamenti di maggiore importo.

C'è spazio, anche, per una "crepa controllata" alle norme Ue in materia di concorrenza, per contrastare la crescente volatilità dei mercati, introducendo la possibilità alle organizzazioni interprofessionali per Dop e Igp, di esprimere indicazioni sui prezzi dei prodotti.

Il sostegno per l'olio d'oliva si attesterà nel biennio 2023-24 al 30% della produzione commercializzata, per scendere nel 2025 al 15% e nel 2026 al 10%. Il Parlamento Europeo è invece intervenuto per inserire nuove misure sull'etichettatura del vino. Fra le principali richieste provenienti dall'Italia e recepite nell'intesa, vi è una misura di supporto alle polizze assicurative, con uno stanziamento che potrà raggiungere il 3% dei pagamenti diretti.

La soddisfazione sul compromesso raggiunto dal Consiglio e suggellata dal via libera dell'Europarlamento dovrà adesso trovare concretezza nei Piani Strategici Nazionali, per i quali ciascuno Stato membro ha la scadenza fissata al 31Dicembre 2021.

La nuova Pac rappresenterà in ogni caso un nuovo strumento di investimento, a supporto della ripresa economica dopo l'emergenza Covid, che dà continuità agli obbiettivi del Next Generation Eu e del Green Deal, rafforzando così l'identità che l'Unione Europea vuole assumere nei prossimi anni.


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