Data: 15/08/2021 23:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Che cos'è il riscatto?

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Il riscatto è un'operazione grazie alla quale il lavoratore può recuperare dei periodi in cui non vi è stato il versamento di contributi, facendoli diventare utili ai fini pensionistici. Grazie al recupero di questi periodi l'importo della pensione aumenta.

Naturalmente non è possibile recuperare tutti i periodi in cui si sono verificati dei vuoti contributivi, è la legge a stabilire quali periodi e in che modo è possibile riscattarli. Vediamo quali sono e cosa fare.

I periodi più importanti che è possibile riscattare

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I periodi privi di contributi che si possono riscattare ai fini pensionistici sono i seguenti:

  • il servizio civile, da riscattatare a partire dal primo gennaio 2009;
  • corso di studi universitario per il conseguimento della laurea, del diploma universitario, del dottorato di ricerca, ecc. Il costo del riscatto risponde a regole diverse di calcolo;
  • il lavoro all'estero in Paesi non convenzionati;
  • i periodi di assistenza a soggetti disabili gravi, se non risultano già coperti in tutto o in parte da contribuzione;
  • periodi di lavoro nei quali il datore non ha provveduto al versamento dei contributi che risultano già prescritti (costituzione di rendita vitalizia);
  • periodi di astensione facoltativa per maternità al di fuori del rapporto di lavoro;
  • aspettativa non retribuita per motivi familiari gravi, sino alla durata massima di 2 anni durante tutta la vita lavorativa;
  • Pace contributiva, prevista per chi è privo di contributi nel periodo anteriore al 1996 e che consente di riscattare, in modo agevolato, i periodi senza contributi, in relazione ai quali non c'è obbligo, per una durata massima 5 anni tra la data del primo e dell'ultimo versamento presso una gestione Inps.

Periodi riscattabili dopo il 31 dicembre 1996

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Si possono riscattare, solo se successivi al 31 dicembre 1996 i seguenti periodi:

  • periodi di sospensione o interruzione del rapporto lavorativo, con diritto alla sua conservazione fino a un massimo di 3 anni;
  • periodi dedicati alla formazione, allo studio e alla ricerca, inserimento, se utili ad acquisire titoli, attestati o competenze professionali necessarie per l'assunzione o l'avanzamento di carriera;
  • periodi di intervallo che si sono verificati tra periodi di lavori discontinui, stagionali o temporanei. Ai fini del riscatto è necessario essere in possesso dello stato di disoccupazione in relazione ai periodi scoperti dalla contribuzione e che si vogliono recuperare;
  • periodi part time nei quali non risulta essere stata svolta attività lavorativa. Come per il caso precedente è necessario che il richiedente sia in possesso dello stato di disoccupazione durante in relazione ai periodi scoperti da recuperare.

Periodi riscattabili dai dipendenti pubblici

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I dipendenti pubblici possono riscattare i seguenti periodi di vuoto contributivo:

  • periodi di servizi statali non di ruolo e in relazione ai quali non sono stati versati i contributi nell'Assicurazione generale obbligatoria Inps (gestione privata);
  • periodi di servizio svolto nelle scuole legalmente riconosciute;
  • periodi in cui si è svolto servizio come assistente straordinario non incaricato o volontario presso università o istituti superiori;
  • periodi in cui si è svolta attività di lettore di lingua e letteratura italiana nelle università estere;
  • periodi in cui si è svolta la pratica professionale e periodi di iscrizione agli albi professionali purché detti periodi siano necessari per essere ammessi al servizio;
  • periodi di servizio in cui si è rivestita la funzione vicepretore reggente, per la durata minima di 6 mesi;
  • servizi che hanno rappresentato titolo per l'inquadramento nelle amministrazioni statali in qualità di dipendente di ruolo o non di ruolo;
  • periodi posti tra la data della decorrenza giuridica e quella di presa in servizio effettivo (decorrenza economica).

Costo del riscatto

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L'esborso per il riscatto varia in base al criterio di calcolo applicato. Vediamo quali sono.

Calcolo del riscatto con il metodo della riserva matematica

Il metodo della riserva matematica deve essere utilizzato se il periodo da riscattare va calcolato con il metodo retributivo perché collocato entro il 31 dicembre del 1995 o entro il 31 dicembre 2011 per chi al 31 dicembre 1995 ha già 18 anni di contributi.

Questo metodo prevede come primo step il calcolo della pensione senza prendere in considerazione i periodi da riscattare, dopodiché si effettua il calcolo della pensione tenendo conto invece dei periodi da riscattare. Fatta questa operazione si calcola la differenza tra i due importi e al risultato si applica un coefficiente di riserva matematica, che non è univoco, ma che è influenzato dall'età, dal sesso, dagli anni di contributi e dalla categoria a cui appartiene il lavoratore.

Il risultato così ottenuto rappresenta il costo del riscatto che il lavoratore deve sostenere e che può rateizzare.

Calcolo del riscatto con il metodo percentuale

Questo metodo viene applicato quando il periodo da recuperare ai fini pensionistici viene calcolato con il sistema contributivo. Sono soggetti a questo sistema di calcolo coloro che scelgono di beneficiare dell'opzione contributiva, di opzione donna, della totalizzazione in certi casi o del computo presso la gestione Separata Inps.

Con questo sistema di calcolo in pratica a ogni anno da riscattare si deve applicare l'aliquota vigente nella gestione previdenziale di appartenenza al reddito imponibile che si riferisce agli ultimi 12 mesi, moltiplicando quest'ultimo importo per l'aliquota vigente e per gli anni che si vogliono riscattare.

Anche in questo caso il risultato rappresenta il costo del riscatto che il lavoratore deve sostenere e che può comunque rateizzare.

Calcolo del riscatto con il metodo della percentuale agevolato

Questo sistema di calcolo si applica solo in casi specifici, relativamente e periodi che devono essere valutati con il metodo contributivo per chi si avvale del riscatto agevolato del periodo di studi finalizzato al conseguimento della laurea o del riscatto della laurea come lavoratore inoccupato.

Come fare domanda per il riscatto

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La domanda per il riscatto per finalità pensionistiche può essere inoltrata comodamente da casa grazie al portale "Riscatti e ricongiunzioni"che permette, grazie a un unico punto di accesso, di presentare sia le domande di riscatto che quelle per la ricongiunzione dei periodi contributivi da parte degli iscritti a tutte le gestioni amministrate dall'INPS.

La circolare INPS 22 marzo 2021, n. 46 (sotto allegata) contiene tutte le indicazioni di dettaglio relative alla procedura, alle sue funzioni e all'utilizzo del servizio, del quale è possibile usufruire sia dai dispositivi fissi che mobili come cellulari e tablet.

Modalità di presentazione della domanda telematica

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Le domande, da inoltrare solo in modalità telematica, devono essere presentate attraverso uno di questi canali:

  • WEB – servizi telematici accessibili al cittadino dal portale dell'Istituto;
  • Contact Center Multicanale – che può essere contattato al numero 803.164 (per le utenze che chiamano da telefono fisso) o al numero 06164164 (per le chiamate da cellulari con tariffa a carico dell'utente);
  • Patronati intermediari dell'Istituto – attraverso i loro servizi telematici.

Chi sceglie il primo canale di accesso, ossia il servizio telematico accessibile direttamente dal sito INPS deve essere in possesso del Pin dispositivo (che non viene più rilasciato dal 1 ottobre 2020) , oppure dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, della CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o della CIE (Carta di Identità Elettronica).

Effettuata l'autenticazione coccorre selezionare l'opzione "Riscatti" per accedere alla home del servizio. Da questa pagina può accedere alle seguenti funzioni:

  • Nuova Domanda;
  • Consultazione Domanda;
  • Simulazione Riscatto Laurea;
  • Manuale Utente;
  • Schede Informative.

Selezionando la funzione "Nuova Domanda" l'utente può compilare e inviare la sua domanda di riscatto.

Per compiere detta operazione deve, prima di tutto, confermare i propri dati anagrafici e di contatto precompilati, che può comunque aggiornare selezionando la funzione che rinvia alla procedura disponibile sul sito dell'INPS.

A questo punto deve indicare se presenta la domanda come diretto interessato, superstite di soggetto deceduto, parente o affine entro il secondo grado (opzione attivabile solo per le domande di riscatto dei periodi contributivi c.d. pace contributiva ai sensi dell'art. 20, commi da 1 a 5, del D.L. n. 4/2019 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26/2019).

Acquisiti questi dati il sistema verifica se il soggetto è iscritto a una delle gestioni previdenziali Inps. Il sistema guida l'utente nelle possibili opzioni tra Gestione privata, Gestione pubblica, o non iscrizione alle stesse.

Una volta acquisite queste informazioni, il sistema chiede all'utente di selezionare il tipo di riscatto per il quale vuole fare domanda, presentando, in base alla scelta, informazioni specifiche e di dettaglio.

A questo punto può compilare le varie sezioni della domanda come i periodi da riscattare e gli ulteriori dati richiesti, allegando anche la relativa documentazione a supporto (digitando il pulsante "Allegati"), e scegliendo, dove previsto, la modalità di pagamento prescelta.

Inserite tutte le informazioni e gli allegati grazie alla funzione "Riepilogo e invio"è possibile vedere tutti i dati inseriti fino a quel momento.

Verificato che è tutto a posto l'utente può inviare la domanda premendo il tasto "Invio"solo dopo aver selezionato il flag "Ho preso visione e accetto l'informativa".

La domanda inoltrata è visualizzata nell'elenco delle proprie domande di riscatto, in cui è possibile anche monitorare lo stato di avanzamento della pratica, visualizzare il numero di protocollo e stampare la ricevuta.

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