Data: 12/08/2021 12:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Illegittimo imporre la mascherina a scuola se i banchi sono distanziati

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Il TAR del Lazio � stato chiamato a risolvere una questione che questa volta viene sollevata da giovani studenti delle scuole primarie e secondarie. I ragazzi non comprendono infatti la ragione per la quale devono indossare la mascherina quando sono a scuola, visto che il distanziamento viene garantito dalla lontananza tra i banchi. Perplessit� pi� che fondate, tanto che il TAR Lazio con la sentenza n. 9343/2021 (sotto allegata) dichiara illegittimo il DPCM del 14 gennaio 2021 che impone questa regola.

Ricorso al TAR contro la mascherina a scuola

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Degli studenti delle scuole primarie e secondarie, con i soggetti che ne esercitano la potest� genitoriale, ricorrono al TAR del Lazio impugnando la disposizione dell'art. 1 comma 1 lett. b) e comma 9 lett. s) del DPCM del 14 gennaio 2021 "che obbliga gli studenti ad indossare le mascherine a scuola anche in situazione di staticit� al banco nel rispetto delle distanze previste dalla normativa emergenziale."

Tale disposizione, a loro dire, � abnorme, illogica e viziata da difetto di motivazione e d'istruttoria perch� non si comprende per quale ragione sono obbligati a indossare la mascherina quando sono seduti al banco e quindi in una condizione di staticit� e il distanziamento � comunque assicurato tra i banchi. Un obbligo che non ha ragione alcuna visti i consigli dell'Unicef, dell'OMS e del Comitato Scientifico.

Illegittimo il Dpcm che impone la mascherina se i banchi sono distanziati

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Il TAR Lazio adito preliminarmente dichiara l'improcedibilit� della domanda per carenza d'interesse visto che i provvedimenti impugnati hanno perso efficacia. Poich� per� � stata formulata richiesta risarcitoria, seppure generica, � necessario delimitare l'interesse di parte ricorrente.

Passando quindi alla doglianza sollevata dagli studenti il TAR rileva l'illegittimit� del DPCM del 14 gennaio 2021, oggetto di impugnazione per sostanziale difetto d'istruttoria, per irragionevolezza e per contrasto con le indicazioni del CTS.

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