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Data: 03/09/2021 22:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate
Referendum eutanasia[Torna su]
Contestualmente alla proposta di legge sulla regolamentazione dell'eutanasia, messa in cantiere dopo le segnalazioni del vuoto normativo in materia da parte della Consulta, arriva il referendum abrogativo. Quesito referendarioIl referendum abrogativo sull'eutanasia presenta un unico quesito: "Volete voi che sia abrogato l'art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole «la reclusione da sei a quindici anni.»; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole «Si applicano»?" Nel caso in cui i si dovessero superare i no questo sarebbe il nuovo testo dell'art. 579 c.p: "Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, le disposizioni relative all'omicidio [575-577] se il fatto è commesso:
Le ragioni del ReferendumCon il referendum abrogativo sull'eutanasia si vuole abrogare, anche se solo in parte, la norma del codice penale che ostacola l'eutanasia legale in Italia che riguarda l'omicidio del consenziente. Per i promotori del Referendum, prima tra tutte l'Associazione Luca Coscioni, la norma sull'omicidio del consenziente è stata introdotta nel nostro ordinamento al solo scopo di ostacolare l'eutanasia. Con questo referendum, si vuole quindi introdurre in Italia l'eutanasia legale, nel rispetto di quanto previsto dalla legge sul consenso informato, sul testamento biologico e di quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale sul Caso Cappato. In questo modo si potranno somministrare farmaci che accompagnano il paziente verso una morte dolce, nel pieno rispetto della sua volontà. L'omicidio del consenziente quindi, in caso di successo del referendum abrogativo, resterebbe un'ipotesi delittuosa solo se commesso nei confronti di un minore, un incapace o di un soggetto a cui il consenso dovesse essere estorto con violenza o dietro minaccia. Cosa ne pensano Chiesa e partitiRaggiunto l'obiettivo delle 500 mila firme necessarie per l'ammissione del quesito referendario la presidenza della Cei esprime il suo disappunto, ritenendo questo traguardo "preoccupante". Per la Cei, come dichiarato in un comunicato ufficiale "Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore, a superare l'angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita. Scegliere la morte è la sconfitta dell'umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali. Non vi è espressione di compassione nell'aiutare a morire." Il referendum, così come le proposte di legge finalizzate a legalizzare l'eutanasia, vengono appoggiate da molti rappresentanti del PD, come Silvana Amati, Alessia Morani, Marietta Tidei, Romina Mura, Alessandro Zan e Davide Ermini. Sulla necessità di legiferare in materia la pensano allo stesso modo il sen. Benedetto Della Vedova (gruppo Misto), l'on. Gianni Melilla (SEL), l' on. Aris Prodani (Misto), l'on. Tamara Blazina (PD). Contrari invece anche a legiferare sul tema il sen. Maurizio Sacconi (NCD), il sen. Francesco Russo (PD), l'on. Massimiliano Fedriga (Lega Nord), l'on. Mario Marazziti (PI) e il sen. Maurizio Gasparri (FI-PDL). Dove firmare[Torna su]
La raccolta delle firme sull'eutanasia è stata organizzata nelle piazze di tutta Italia e sono previsti ancora molti incontri per sfruttare gli ultimi giorni di agosto e tutto il mese di settembre, quando si chiuderà definitivamente. Chi desidera firmare nelle piazze può consultare la pagina del sito dedicato al referendum dove appare la lista di tutte le piazze e le vie in cui saranno presenti i banchetti per raccolta delle firme. Firma onlineIl sito dedicato al referendum sull'eutanasia permette inoltre di firmare online. Basta andare alla pagina https://referendum.eutanasialegale.it/firma-digitale/ cliccare sul riquadro azzurro con scritto – Qui – che porta a un'altra pagina in cui appare un riquadro con su scritto "Voglio firmare", cliccando sullo stesso si viene diretti a una pagina dove viene richiesto d'inserire il proprio indirizzo email, selezionare la Regione, la Provincia e il Comune dai vari menu a tendina e accettare le condizioni del sevizio. Compilati tutti i campi, il sistema informa di aver inviato una email con un link. Aperta la email basterà seguire le istruzioni. Fino a quando[Torna su]
La raccolta firme per il Referendum sull'Eutanasia è iniziato il 1° luglio 2021 e si concluderà il 30 settembre 2021. Una volta scaduti i termini per la raccolta, le firme dovranno essere validate e approvate dalla Corte di Cassazione, mentre per quanto riguarda le votazioni referendarie potrebbero tenersi tra aprile e giugno 2022. Referendum sulla giustizia[Torna su]
Anche per il referendum sulla giustizia è stato creato un sito dedicato per dare la possibilità a cittadini di comprendere al meglio i quesiti, ma soprattutto che cosa potrebbe accadere nel caso in cui il referendum dovesse avere un esito positivo. I quesiti referendariI cittadini sono chiamati a esprimere il loro pensiero con un si o con un no sui seguenti quesiti referendari:
Si tratta di quesiti assai complessi e corposi che riportiamo in un pdf (sotto allegato) che contiene il testo dei quesiti e le spiegazioni necessarie a comprendere che esito potrebbe avere il voto positivo o negativo, tratte dal sito ufficiale dedicato al referendum sulla Giustizia. I promotori del ReferendumIl Referendum sulla giustizia è promosso dal Partito Radicale, dalla Lega e da Matteo Salvini, anche se ci sono altre organizzazioni che si sono assunte l'impegno di procedere alla raccolta delle firme: Forza Italia, Nuovo PSI, UDC, PSI. Con questo referendum i promotori si propongono di rendere più efficiente lo stato della giustizia italiano, una situazione che ha generato numerose condanne da parte della Corte Europea dei diritti dell'uomo. Opinioni autorevoli sul referendumGiorgia Meloni, sostiene i referendum sulla giustizia perché "È necessario iniziare un processo di riforma radicale della magistratura dopo le inquietanti vicende del caso Palamara. Bisogna riformare la magistratura per scardinare il sistema delle correnti che ne ha fatalmente compromesso l'immagine. Faranno eccezione, nei nostri gazebo, due quesiti - aggiunge la leader di Fdi - per i quali non ci uniremo alla raccolta firme: quello sulle misure cautelari e quello sulla legge Severino, figli più della legittima cultura radicale che quella della destra nazionale." Matteo Salvini sostiene i referendum Giustizia nella speranza di fare pressione al Parlamento per quanto riguarda la riforma legislativa che non soddisfa e sulla quale c'è ancora da lavorare. A essere contrario ai referendum sulla Giustizia è Walter Verini, tesoriere del Partito democratico che vede nei referendum un ostacolo alla riforma legislativa della Giustizia, finalizzata alla modernizzazione della Giustizia, che non deve essere più un campo di scontro politico. Referendum giustizia: firma online[Torna su]
La raccolta firme, come per il referendum sull'eutanasia, ha già raggiunto le 500.000 firme, è prevista fino al 30 settembre 2021 e potrà essere effettuata nelle seguenti modalità:
Un recente emendamento del decreto semplificazioni prevede la possibilità di procedere alla raccolta delle firme referendarie anche in modalità telematica tramite Spid. Al momento però, mentre per la raccolta firma online sull'eutanasia il sito dedicato al referendum contempla questa possibilità, quello dedicato al referendum sulla Giustizia non ne è dotato. Chi desidera quindi partecipare alla raccolta firma per il referendum sulla Giustizia deve recarsi nei gazebo allestiti appositamente o recarsi in municipio. |
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