Data: 13/09/2021 06:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Cartelle, nuovo stop alla riscossione?

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Si torna a parlare di cartelle perché, se è vero che dal 1° settembre sono ripartite le attività di notifica delle cartelle congelate da marzo 2020 a causa della pandemia da Covid-19, in scadenza a fine mese, è anche vero che nell'aria c'è la seria possibilità che possa arrivare una rottamazione quater. È stata la Camera ad approvare un ordine del giorno con la richiesta al Governo la possibilità di un nuovo congelamento dell'invio delle cartelle, accompagnato da una revisione della disciplina della riscossione dei debiti iscritti a ruolo.

Fisco, quali cartelle bloccare?

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Il primo firmatario, Marco Osnato (FdI), chiede al Governo l'impegno, ai fini della prossima manovra di bilancio «a valutare l'opportunità di prevedere un piano straordinario per prorogare ulteriormente i termini delle notifiche delle cartelle esattoriali riferite al periodo pandemico». Le cartelle ferme sono più di 20 milioni. La metà sarebbero al di sotto dei 300 euro, il 60% del totale sotto i 500 euro e solo il 10% supererebbe i 10mila euro. Lo stop alla riscossione però non sarebbe relativo alle cartelle nella loro totalità, ma solo a quelle riferite al «periodo emergenziale pandemico», e preso alla lettera potrebbe escludere quelle relative a debiti immediatamente precedenti che stanno riprendendo vita dal 1° settembre.

Stop cartelle, ecco le possibili coperture

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Resterebbe da sciogliere il nodo delle coperture. Qualche risposta potrebbe arrivare a fine mese dalla Nadef, ossia la nota di aggiornamento al Def, che il governo deve presentare il 27 settembre e che potrà registrare un deficit intorno al 10% contro l'11,8% calcolato in primavera nel Def, grazie a una crescita nei pressi del 6%, quindi due punti più alta del 4,1% tendenziale del Def, e ad alcune spese inferiori del previsto negli aiuti anti-crisi, come ha chiarito il Sole 24 Ore. Si potrebbe così superare un importante ostacolo poiché per un nuovo blocco delle cartelle servirebbero 4 miliardi.

L'altra ipotesi prevede invece la possibilità di «tener conto delle differenti posizioni dei contribuenti». In questo caso si ridurrebbero i costi e si eviterebbe di bloccare ancora il fisco anche per chi non ha perso reddito con la crisi quando alcuni settori invece sono ripartiti.


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