Data: 22/09/2021 06:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Il parcheggio rosa entra nel Codice della Strada

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Fino a oggi ai parcheggi rosa il legislatore non aveva dedicato una disciplina dettagliata e specifica. L'unica disposizione di riferimento in materia era infatti l'art. 7 del Codice della Strada. Con questa norma ai Comuni veniva data la possibilità di "riservare limitati spazi alla sosta dei veicoli degli organi di polizia stradale di cui all'art. 12, dei vigili del fuoco, dei servizi di soccorso, nonché di quelli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria, munite del contrassegno speciale, ovvero a servizi di linea per lo stazionamento ai capilinea."

Facoltà che molti Comuni nel corso degli anni hanno esercitato, riservando alle donne in gravidanza o alle mamme di bambini molto piccoli, spazi appositi per la sosta, soprattutto nei pressi dei servizi pubblici essenziali. I parcheggi rosa sono infatti collocati in genere nei pressi di ambulatori, ospedali, consultori familiari, Asl, scuole, asili, parchi pubblici, ma anche banche e uffici postali.

I parcheggi rosa però di recente hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale, per così dire, da parte del nostro legislatore, grazie al decreto legge n. 121/2021 pubblicato in Gazzetta il 10 settembre 2021, contenente anche alcune disposizioni urgenti in materia di circolazione stradale. Che vanno a modificare e a inserire nel Codice della Strada nuove disposizioni.

Spazi riservati alla sosta delle donne in gravidanza

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Grazie all'art. 1 del decreto legge n. 121/2021 infatti il suddetto art. 7 del Codice della Strada viene arricchito e reso più specifico nella sua formulazione grazie alla sostituzione del contenuto della lettera d) che oggi contempla anche la seguente disposizione: ai Comuni viene riconosciuta la facoltà di "riservare limitati spazi alla sosta, a carattere permanente o temporaneo, ovvero anche solo per determinati periodi, giorni e orari: 3) dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di eta' non superiore a due anni, munite di contrassegno speciale, denominato permesso rosa."

Sosta riservata che viene rafforzata anche dalla modifica dell'art. 158 del Codice della Strada, che vieta la sosta dei veicoli "negli spazi riservati alla sosta dei veicoli a servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di eta' non superiore a due anni muniti di permesso rosa."

La violazione di queste disposizioni prevede l'applicazione di multe che saranno applicati nella misura minima di euro 80 ad fino a 328 euro per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote e nell'importo minimo di euro 165 a fino a euro 660 per gli altri.

La norma più importante però introdotta dal nuovo decreto è quella che riconosce ufficialmente la spazi per la sosta con permesso rosa grazie all'introduzione di un articolo nuovo e dedicato.

Si tratta dell'art. 188 bis intitolato "Sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di eta' non superiore a due anni" che così dispone:

  1. "Per la sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni gli enti proprietari della strada possono allestire spazi per la sosta, mediante la segnaletica necessaria, per consentire ed agevolare la mobilità di tali soggetti secondo le modalità stabilite nel regolamento.
  2. Per usufruire delle strutture di cui al comma 1, le donne in stato di gravidanza o i genitori con un bambino di età non superiore a due anni sono autorizzati dal comune di residenza, nei casi e con le modalità, relativi al rilascio del permesso rosa, stabiliti dal regolamento."

La norma in questo modo riconosce ufficialmente i parcheggi riservati e il permesso rosa necessario per la sosta in questi spazi.

Come funziona il permesso rosa

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La disciplina del permesso rosa quindi è rimessa ai Comuni, per cui per avere sapere come funziona è necessario rivolgersi all'ente competente.

In genere per la domanda necessaria a ottenere il permesso rosa i Comuni predispongono moduli appositi, reperibili sul sito istituzionale, i consultori o i servizi delle Asl, che provvedono alle vaccinazioni. Dopo avere compilato il modulo attraverso l'inserimento dei propri dati, in genere lo si può presentare presso l'Urp del Comune o il Comando della Polizia Municipale.

E' possibile però anche inoltrare la domanda con raccomandata con ricevuta di ritorno, a mezzo pec o in modalità telematica se si è in possesso dello Spid o della Carta nazionale dei Servizi.

Alla domanda devono essere allegati determinati documenti dai quali devono emergere i presupposti necessari per ottenere il permesso rosa:

  • una copia del certificato che indica la data presunta del parto;
  • una copia del certificato di nascita del bambino (che può essere sostituito da una autocertificazione fino a quando il bambino non abbia compiuto il primo anno di età);
  • una copia della patente di guida del richiedente;
  • una copia del libretto dell'automobile.

Sanzioni per chi viola il permesso rosa

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Il rilascio del permesso rosa e il rispetto delle condizioni in esso indicate costituiscono il presupposto necessario per la sosta negli spazi riservati. Il recente decreto n. 121/2021 infatti ha previsto specifiche sanzioni per chi non rispetta precetti sopra indicati all'art. 188 bis. Queste le disposizioni sanzionatorie del nuovo articolo 188 bis del Codice della Strada:

"3. Chiunque usufruisce delle strutture di cui al comma 1, senza avere l'autorizzazione prescritta dal comma 2 o ne faccia uso improprio, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 87 a euro 344.

4. Chiunque, pur avendone diritto, usa delle strutture di cui al comma 1 non osservando le condizioni ed i limiti indicati nell'autorizzazione prescritta dal comma 2, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 42 a euro 173."

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