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Data: 28/09/2021 06:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate
Cos'è lo stato di emergenza[Torna su]
Lo stato di emergenza può essere definito genericamente come un evento straordinario connesso a calamità di origine naturale o che derivano dall'attività dell'uomo, che ai sensi dell'art. 7 del Codice della protezione Civile, contenuto nel d.lgs. n. 1/2018, possono essere fronteggiati con interventi attuabili:
In pratica quindi lo stato di emergenza può interessare tre livelli che si distinguono tra loro per le dimensioni dell'emergenza: il livello a) è quello che interessa i Comuni, il livello B) riguarda province e Regioni; il livello c) è quello di carattere nazionale. Attenzione però, perché lo stato di emergenza può essere dichiarato anche quando l'evento grave o la calamità naturale si sono verificati all'estero. Nel nostro Paese, nel corso del 1900 sono stati dichiarati diversi stati di emergenza per fronteggiare calamità naturali come terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, frane e crolli. Chi dichiara lo stato di emergenza nazionale[Torna su]
Il soggetto che in presenza di una situazione emergenziale di rilievo nazionale in atto o imminente ha la competenza a dichiarare lo stato di emergenza, ai sensi dell'art. 24 del Codice della Protezione Civile è il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri (formulata anche su richiesta del Presidente della Regione o Provincia autonoma interessata e comunque acquisitane l'intesa) e dopo una valutazione compiuta dal Dipartimento della protezione Civile, in base ai dati e alle informazioni disponibili e in raccordo con le Regioni e le Province autonome interessate. Nel deliberare lo stato di emergenza di rilievo nazionale il Consiglio dei Ministri ne fissa la durata e ne determina l'estensione territoriale "con riferimento alla natura e alla qualità degli eventi e autorizza l'emanazione delle ordinanze di protezione civile." Con questo provvedimento vengono inoltre stanziate le risorse necessarie per affrontare i primi interventi di soccorso, con la possibilità di stanziare fondi ulteriori dopo le valutazioni congiunte del Dipartimento della protezione civile e delle Regioni interessate dall'evento. La conseguenza principale della dichiarazione dello stato di emergenza consiste nella possibilità di adottare provvedimenti in deroga a quanto previsto dal diritto vigente. Fino a quando è possibile prorogare lo stato di emergenza[Torna su]
Per quanto riguarda il tema della proroga dello stato di emergenza occorre sempre fare riferimento dal punto di vista normativo al Codice della protezione civile, che all'art 24 comma 3 dispone che: "La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi." Stato d'emergenza Covid fino al 31 gennaio 2022In virtù di tale disposizione quindi, poiché lo stato di emergenza connesso alla diffusione del virus Covid19 è stato dichiarato dall'allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 31 gennaio 2020, in ragione dell'ulteriore proroga consentita di 12 mesi, dopo i primi 12, esso scadrà il 31 gennaio 2022. La scadenza dei 24 mesi, se la situazione emergenziale pandemica dovesse persistere, non impedirà al Presidente del Consiglio di dichiarare un nuovo stato d'emergenza (con la possibilità dunque di emanare norme ad hoc per farvi fronte), dettato ad esempio dalla necessità di arrestare la diffusione della variante Delta se questa dovesse rappresentare un effettivo pericolo per la salute pubblica. In questo caso quindi, nessun proroga, ma uno stato emergenziale che riparte da zero. Leggi anche: - Proroga dello stato di emergenza: cosa vuol dire - Stato di emergenza: divisione dei poteri, democrazia e stato di eccezione |
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