Data: 03/10/2021 06:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Fondo impresa donna, le finalità

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Con la firma del decreto "Fondo impresa donna" è stato raggiunto un altro obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza. È stato il Ministro Giancarlo Giorgetti a firmare il provvedimento che rende operativo il Fondo, con l'obiettivo di rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell'imprenditorialità femminile. Come chiarisce il sito del Mise, la misura punta ad «incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l'avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati».

Fondo impresa donna, finanziamenti

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Il Fondo viene istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, a cui sommano 400 milioni dal Pnrr, destinati all'imprenditoria femminile. Il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nell'ambito della missione "Inclusione e coesione". Obiettivo a sostegno dell'imprenditoria femminile raggiunto nei tempi stabiliti dal cronoprogramma, come già avvenuto per i bandi IPCEI sui progetti strategici altamente tecnologici nei settori delle batterie e dei semiconduttori, mentre è già stata avviata la riforma della proprietà industriale.

Adesso il decreto interministeriale è stato firmato anche dal ministro dell'Economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. Sarà quindi inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.

La bozza del decreto si compone di 21 articoli e divide gli interventi per le imprese femminili in tre assi: nascita e consolidamento con 32,5 milioni; diffusione della cultura imprenditoriale e formazione, 6,2 milioni; 1,3 milioni andranno alla gestione della misura affidata a Invitalia.

I beneficiari

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Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, sono destinati a quattro categorie: cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie; società di capitale con quote e componenti del cda per almeno due terzi di donne; imprese individuali la cui titolare è una donna; lavoratrici autonome. Sono ammesse attività nei settori dell'industria, dell'artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo, per programmi di investimento da realizzare entro due anni e con un tetto di spese ammissibili fissato a 250mila euro per nuove imprese e fino a 400mila per quelle già esistenti.

Le domande online (ancora serve il provvedimento per fissare la data di partenza) dovranno essere inviate attraverso la piattaforma di Invitalia e saranno valutate secondo l'ordine di presentazione con un esame di merito che considera vari criteri dal progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con una premialità assegnata alle iniziative ad alta tecnologia. Esaurite le risorse, le agevolazioni saranno concesse in misura parziale rispetto all'importo ammissibile.


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