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Data: 24/11/2021 06:00:00 - Autore: Francesco Pandolfi Sei un militare volontario in ferma nell'Esercito Italiano. Partecipi ad un concorso per reclutamento di allievi finanzieri. Superi tutte le prove e riporti un punteggio tale da permetterti di collocarti utilmente tra i vincitori nella graduatoria concorsuale. L'esclusione dal concorso[Torna su] Vieni però escluso dopo la verifica dei requisiti morali di condotta. In pratica: spunta fuori che quando avevi quattordici anni, ti sei trovato coinvolto in una situazione che aveva comportato all'epoca il tuo deferimento alla Procura della Repubblica. Ti chiedi allora come sia possibile che un fatto isolato così lontano nel tempo, addirittura eri praticamente un ragazzino, possa oggi ancora rappresentare uno strascico ed incidere negativamente su questa procedura. Tra l'altro, come militare hai un ottimo stato di servizio e non hai avuto più alcuna vicenda penalmente rilevante. Il ricorso[Torna su] Vista la situazione, decidi allora di presentare il ricorso al tribunale amministrativo e i giudici ti danno piena ragione. Vediamo perché. L'Amministrazione militare doveva motivare con particolare attenzione la sua valutazione sulle tue qualità. Era chiamata, in sostanza, ad uno sforzo motivazionale maggiore di quello reso esplicito nella determina che hai deciso di impugnare. Doveva in pratica chiarire gli elementi di fatto riguardanti la tua persona, tali da non permettere oggi, vale a dire dopo la crescita e lo sviluppo della personalità in assenza di altri episodi rilevanti, un giudizio favorevole sulla tua persona sotto il profilo della moralità ed incensurabilità della condotta. La sentenza[Torna su] Il caso esposto è tratto da: Tar Lazio, Roma, Sezione Seconda Ter, con la sentenza n. 10688/2021 pubblicata in data 18.10.2021. Altre informazioni? Contatta l'Avv. Francesco Pandolfio 3286090590 mail: studiopandolfimariani@gmail.com
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