Data: 04/12/2021 11:00:00 - Autore: Stefano Gennai

Le proposte dell'Anci sul canone unico

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L'Associazione Nazionale dei Comuni (ANCI), con le proposte di emendamento al disegno di legge di bilancio, tenta il colpo di mano contro l'autonomia patrimoniale delle Province, delle Citt� Metropolitane ed anche delle Regioni, in contrasto con l'art.119 della Costituzione.
Questo capolavoro di lungimiranza politica e tecnica si trova a pag. 30 del documento pubblicato sul suo sito istituzionale.
Per il canone unico ed anche per il canone mercatale l'ANCI recita il "tutto mio" a favore dei Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti: "Nelle aree comunali si comprendono i tratti di strada situati all'interno di comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti".
E' cos� che l'ANCI vorrebbe riformulare i commi 818 e 837 dell'art. 1 Legge n. 160/2019, senza pi� fare riferimento neanche ai centri abitati, s� che tutte le strade che attraversano i Comuni sopra i 10.000 abitanti (quindi anche le strade extraurbane) dovrebbero considerarsi "aree comunali" ai fini della spettanza del canone unico e del canone mercatale, ancorch� appartenenti alla Provincia, alla Citt� Metropolitana o alla Regione; Enti che su tali strade fanno manutenzione ed assumono gli obblighi di custodia.

Il contrasto con i principi costituzionali

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Le proposte dell'ANCI si pongono in contrasto con i principi costituzionali: per quale ragione un canone di natura patrimoniale dovrebbe essere riscosso, sul presupposto occupazionale, dall'Ente a cui il suolo occupato non appartiene? Alla luce dell'art.119 Cost. non pare possibile ammettere una dissociazione tra appartenenza del suolo occupato e spettanza del canone, tanto pi� per la circostanza che il legislatore, proprio in relazione alla natura patrimoniale del canone, ha disposto che lo stesso "� comunque comprensivo di qualunque canone ricognitorio o concessorio previsto da norme di legge e dai regolamenti comunali e provinciali, fatti salvi quelli connessi a prestazioni di servizi" e che "sostituisce: (�) il canone di cui all'articolo 27, commi 7 e 8, del codice della strada, di cui al D. Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, limitatamente alle strade di pertinenza dei comuni e delle province" (comma 816).
Nella motivazione l'ANCI spiega che la sua proposta "risolve il problema della diversa formulazione prevista, nell'ambito della vigente normativa, tra i commi 818 e 837, e che pone ambiguit� in ordine all'individuazione del soggetto attivo del canone patrimoniale tra Comuni e Province", ma al riguardo � da osservarsi che, da un lato, i commi 818 e 837 dell'art.1 Legge 160/2019 si occupano dei centri abitati, ossia delle strade che attraversano i centri abitati e non il territorio comunale nel suo complesso. E, dall'altro, che l'individuazione del soggetto attivo di un canone patrimoniale non pu� che seguire il regime di appartenenza del demanio e del patrimonio indisponibile.

Cosa prevede il codice della strada

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Cos�, con riferimento ai centri abitati, l'art. 2, comma 7, del codice della strada dispone che "Le strade urbane di cui al comma 2, lettere D, E e F, sono sempre comunali quando siano situate nell'interno dei centri abitati, eccettuati i tratti interni di strade statali, regionali o provinciali che attraversano centri abitati con popolazione non superiore a diecimila abitanti"; ci� significando che appartengono al demanio provinciale (o della Citt� Metropolitana) anche i tratti delle strade provinciali che attraversano i centri abitati con popolazione fino a 10.000 abitanti di Comuni con popolazione complessiva superiore a 10.000 abitanti perch� ai fini della propriet� delle strade conta la popolazione dello specifico centro abitato che viene attraversato, non la popolazione complessiva del Comune. Ed infatti anche il MEF si � espresso nel senso che i tratti di strada che attraversano centri abitati con popolazione non superiore a 10.000 abitanti non possono considerarsi facenti parte del territorio comunale.
A maggior ragione fuori dai centri abitati, dove nessuno ha mai dubitato sul regime di appartenenza delle strade extraurbane e sulla spettanza dei canoni relativi alla loro occupazione.
Ci� che propone l'ANCI rappresenta pertanto un obbrobrio giuridico che non pu� essere seguito e che, anzi, va contrastato.
Sulla posizione del MEF circa l'interpretazione del comma 818 dell'art. 1 Legge 160/2019 v. anche Sul canone unico nei centri abitati il Mef d� ragione alle province Per la complessiva ricostruzione della fattispecie, anche in chiave comparativa, v. Il canone unico nei centri abitati tra regole ed eccezioni

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