Data: 09/12/2021 06:00:00 - Autore: Marco Sicolo

Affido condiviso e collocamento paritario

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Con una significativa decisione, la Corte d'appello di Brescia ha preso posizione in tema di collocamento dei figli nell'ambito dell'affido condiviso stabilito a seguito di separazione dei genitori.

In sintesi, se uno dei due genitori risiede a grande distanza dalla citt� in cui hanno la residenza i figli, ma ha la possibilit� di trasferirsi con continuit�, per periodi limitati di tempo, in una sistemazione pi� vicina alla residenza dei figli, � possibile riconoscere il collocamento paritario di questi ultimi presso entrambi i genitori.

Collocamento dei figli e residenza in comuni distanti

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Il Tribunale di Brescia aveva in un primo momento stabilito il collocamento dei figli esclusivamente presso la madre, in considerazione della rilevante distanza (circa 600 km) tra i comuni di residenza dei due genitori.

A seguito di istanza di riesame, il giudice di primo grado rilevava che il padre aveva ottenuto la possibilit� di godere di consistenti permessi dal lavoro e che lo stesso aveva provveduto a prendere in affitto un appartamento nel comune dove i figli risiedono insieme alla loro madre.

Di conseguenza, modificando le proprie precedenti disposizioni, il Tribunale riteneva sussistenti le condizioni per concedere il collocamento paritario dei figli, che avrebbero pertanto trascorso il periodo di collocamento presso il padre nella stessa citt� dove abitano di consueto e dove frequentano la scuola.

Diritto alla bigenitorialit� e collocamento dei figli

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La Corte d'appello confermava la decisione del Tribunale, rigettando il ricorso della madre e confermando, quindi, il collocamento paritario dei figli.

Nelle sue motivazioni, la corte territoriale ha focalizzato l'attenzione sulla tutela e valorizzazione della bigenitorialit�, intesa come diritto del minore a intrattenere rapporti personali con entrambi i genitori, anche in presenza di una situazione di conflitto tra questi ultimi.

Al riguardo, la corte d'appello di Brescia operava una breve, ma significativa, rassegna di importanti provvedimenti giurisprudenziali, che aiutano a cogliere l'importanza del diritto alla bigenitorialit� e a meglio definire il ruolo di responsabilit� che ricade in capo ad ogni genitore.

In particolare, i giudici citavano un passaggio della convenzione di New York del 1989, ratificata in Italia con legge n. 176/1991, in cui si riconosce "il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi, ad intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti diretti con entrambi i suoi genitori, a meno che ci� non sia contrario all'interesse preminente del fanciullo", e ci� al fine di garantire "il riconoscimento del principio secondo il quale entrambi i genitori hanno una responsabilit� comune per quanto riguarda l'educazione del fanciullo e il provvedere al suo sviluppo".

Separazione e diritto alla bigenitorialit�

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Per rimarcare l'importanza del diritto alla bigenitorialit�, il decreto della Corte d'appello di Brescia cita anche provvedimenti del Consiglio Europeo e della Corte di Strasburgo, in cui si sottolinea l'opportunit� di distribuire equamente la responsabilit� sui figli fra i genitori e l'equivalenza del ruolo di padre e madre nei giudizi di separazione coniugale.

In particolare, infine, la decisione di disporre il collocamento paritario con tempi paritetici nel caso in esame veniva supportata dal richiamo alla giurisprudenza della Corte di Cassazione, la quale, con sentenza n. 9764/2019, stabiliva che, pur in presenza di una situazione di conflittualit� tra i genitori, "nell'interesse superiore del minore, va assicurato il rispetto del principio della bigenitorialit�, da intendersi quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi, nel dovere dei primi di cooperare nell'assistenza, educazione ed istruzione".

Si ringrazia il presidente dell'associazione Padri in Movimento per il cortese invio del provvedimento


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