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Data: 06/12/2021 22:00:00 - Autore: Gabriella Lax
Masi: «La giustizia deve avere la stessa efficacia sul territorio»[Torna su]
Qual è la ricetta per poter garantire una giustizia efficiente su tutto il territorio nazionale? Se n'è discusso a Reggio Calabria, nel corso del convegno "A Sud della Giustizia", organizzato dal Consiglio nazionale forense per domani, con il contributo dell'Ordine degli avvocati del distretto della Corte d'Appello di Reggio Calabria. Leggi Giustizia: il divario tra Nord e Sud del paese Sul piatto i temi della giustizia nel Mezzogiorno, alla luce del divario tra il Sud e il Centro-Nord confermato dall'ultimo rapporto Svimez, delle riforme della giustizia e dei lavori della commissione interministeriale per la Giustizia nel Mezzogiorno. Abbiamo raccolto le dichiarazioni della presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense, Maria Masi. «Un evento che – chiarisce - nasce dalla necessità di avere un momento di confronto non tanto e non solo su quelle che sono le problematiche intese come premessa o statistiche, quanto invece la condivisione di quelle che sono quelle soluzioni da adottare. Non è un caso l'aver scelto di dare un titolo a questo incontro "Al Sud della giustizia" e non "giustizia al sud" perché riteniamo che la giustizia, come funzione essenziale, debba assolvere la stessa funzione, con la stessa efficienza e la stesse efficacia su tutto il territorio. Evidentemente su alcuni territori diventa più difficile per tutta una serie di elementi che sono peraltro noti. Sulla conoscenza di questi elementi forse è il momento, alla vigilia dei Decreti di attuazione, di condividere non solo le esperienze ma anche la formazione e la competenza con un approccio sicuramente costruttivo e l'individuazione delle soluzioni da adottare nell'interesse dei cittadini sul tema prima ancora che degli operatori della giustizia».
Giustizia, il divario tra Nord e Sud[Torna su]
«Il divario esiste perché è dato dai vari fattori, dai tessuti, dai contesti sociali dagli indotti e dall'economia che spesso viene assunta come valore che debba, in qualche modo, orientare la giustizia. Mentre invece se la giustizia funziona e funziona bene ci sono più probabilità che funzioni anche il resto».
Quali sono le criticità nel sistema giustizia in Italia?[Torna su]
«Sicuramente l'inadeguatezza delle risorse che da anni non si investono nella giustizia. Questa incapacità di mettere al primo posto la giustizia ha provocato i tagli a cui oggi si tenta di porre rimedio anche con le risorse dl Pnrr. Quindi sicuramente inadeguatezza delle risorse umane, sia sotto il profilo della magistratura, degli operatori e del personale amministrativo, delle strutture e degli strumenti che poi l'emergenza sanitaria ha evidenziato come necessarie».
Cosa pensa delle riforme in atto?[Torna su]
«Il Consiglio nazionale si è espresso: l'obiettivo è quello della contrazione dei tempi di giustizia perché è sicuramente una questione non solo di correttezza ma di aver ben presente che contrarre i tempi della giustizia significa continuare a garantire a tutti gli interventi. Se l'obiettivo è la contrazione dei tempi e lo strumento che si vuole adottare è quello sui riti, riteniamo non sia sufficiente. Noi abbiamo suggerito di investire sulle risorse per cui l'intervento sui riti non è sufficiente, non è sicuramente quella la via percorribile, bisogna prima garantire il resto e investire su tutto il resto».
Che momento vive l'avvocatura oggi?[Torna su]
«L'avvocatura sta attraversando un grosso cambiamento che non necessariamente va colto in accezione negativa. È una trasformazione che la realtà vissuta in questi ultimi 2 anni di emergenza, ha reso ancora più urgente il cambiamento. Non possiamo negare che è in atto una crisi identitaria oltre che sono quella sicuramente professionale, economica, dovuta anche ad un cattivo funzionamento della giustizia e ad una sfiducia che nei cittadini è aumentata».
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