Data: 17/12/2021 11:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Accordo unanime al consiglio Ecofin

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Saranno previste nuove aliquote Iva ridotte per alcuni beni e servizi nel territorio Ue. Tutto ciò sarà possibile grazie all'accordo unanime raggiunto al Consiglio Ecofin per modificare le regole sull'IVA e consentire agli Stati membri di applicare con maggiore flessibilità agevolazioni e aliquote ridotte. A comunicarlo è la nota della Commissione europea del 7 dicembre 2021scorso con cui si chiarisce che le agevolazioni riguardano in particolare i beni ambientali, i beni per la salute pubblica, e quelli digitali.

Ue, Iva ridotta: gli obiettivi

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Le regole attuali in materia di IVA, concordate nel 1992, consentono agli stati membri di applicare aliquote ridotte solo a una manciata di settori e prodotti e sono ormai ritenute obsolete e troppo restrittive. L'obiettivo è quello di dare maggiore flessibilità ai paesi membri nell'adottare aliquote minime in modo da favorire beni e prodotti legati alla rivoluzione digitale, alla transizione ambientale e, più in generale, alla salute pubblica. Nella classifica di top e flop verranno premiate le biciclette e penalizzati invece i fertilizzanti chimici. Grazie alle nuove regole è prevista una aliquota standard minima del 15%, ma i paesi membri potranno anche adottare aliquote più basse, con un pavimento fissato al 5%, su prodotti e servizi provenienti da 24 specifiche categorie. Prevista inoltre la facoltà di adottare una aliquota inferiore al 5% e una deroga completa all'IVA su prodotti e servizi relativi a categorie ritenute essenziali, come prodotti alimentari, medicine e prodotti farmaceutici.

Iva, nuovo assetto entro il 2024

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Rivisitata la lista dei prodotti al quale può essere applicata una aliquota minima del 5% che comprende i servizi digitali, i prodotti di protezione della salute pubblica, le biciclette o i pannelli solari e tutti quei beni che si ritiene possano contribuire alle priorità ambientali dell'Unione Europea. Il nuovo assetto dell'IVA dovrà essere recepito dai paesi membri entro il 31 dicembre 2024. I governi potranno fino al 2030 adattare le loro aliquote alle nuove regole alle priorità del nuovo Patto Verde.


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