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Data: 21/06/2022 11:00:00 - Autore: Annamaria VillafrateLa riforma del CSMLa Riforma del CSM, dopo il voto definitivo del Senato il 16 giugno 2022 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 20 giugno per entrare in vigore il 21 giugno 2022 (legge n. 71/2022 sotto allegata). Vedi anche Riforma ordinamento giudiziario Il provvedimento è il frutto di una procedura normativa complessa, avente l'obiettivo di rinnovare le regole che disciplinano il Consiglio Superiore della Magistratura. Il CSM, lo ricordiamo, è l'organo di autogoverno della magistratura, che ha il compito di regolare la carriera dei magistrati. La prima versione della riforma dell'ordinamento giudiziario, che comprende al suo interno la riforma del CSM, è quella che è stata illustrata il 7 dicembre 2021 dalla Ministra Cartabia al premier Draghi. La Ministra per accelerare i tempi ha salvato quanto di buono c'era nel testo della riforma del precedente Governo, realizzata dall'allora Ministro della Giustizia Bonafede, a cui sono stati apportati i necessari aggiustamenti, alcuni dei quali modificati nel corso dell'iter di approvazione. Fatta questa premessa vediamo quali sono i cambiamenti apportati dalla riforma. Cosa prevede la riforma del CSM: tutti i puntiLa riforma del CSM è contenuta nel Capo IV dedicata alla costituzione e funzionamento del CSM, per mezzo del quale il legislatore ha compiuto un intervento organico sulla legge n. 195/1958, andando a modificare l'organizzazione, la composizione, le attribuzioni, il funzionamento, il sistema elettorale e il ricollocamento, una volta finito il mandato, dei membri del CSM. Composizione del CSM, Commissioni e quorumSalgono a 30 i componenti elettivi del CSM, di cui 20 sono magistrati ordinari e 10 eletti dal Parlamento. Le Commissioni del CSM vengono nominate ogni 16 mesi dal Presidente. Incompatibile l'appartenenza alla Commissione disciplinare con quella ad altre commissioni. Salgono a 5 i componenti supplenti della Commissione disciplinare e la presidenza resta la stessa per tutta la durata della consiliatura. Se è impossibile formare il collegio si possono nominare altri supplenti. Al CSM il compito di determinare i criteri da applicare per sostituire i componenti della sezione che risultano incompatibili, che si astengono o che non possono prendervi parte per impedimento motivato. Cambia il quorum per la validità delle deliberazioni: dovranno essere presenti 14 togati e 7 laici. Segreteria, uffici e organizzazioneLa Segreteria del CSM viene posta alla dipendenze funzionali del Comitato di Presidenza. La Segreteria, l'ufficio Studi, il Vicepresidente e i singoli componenti potranno stipulare contratti di collaborazione continuativa nei limiti di unità stabiliti. L'Ufficio Studi in particolare potrà avvalersi di 12 unità esterne che verranno selezionate tramite apposita procedura. I magistrati che fanno parte di questo ufficio devono essere collocati fuori ruolo e possono svolgere l'incarico per una durata massima di sei anni. Elevata a 4 anni la durata delle tabelle degli uffici, al CSM si domanda l'adozione di un regolamento per la propria organizzazione interna e il proprio funzionamento. Eleggibilità, ineleggibilità ed elezioniIl Parlamento, nella scelta dei membri laici da eleggere, deve tenere conto della parità di genere e dei titoli in possesso di avvocati e professori universitari. Viene poi previsto un nuovo sistema di elezione per i 20 membri laici del CSM, che prevede anche una nuova articolazione dei collegi elettorali: un nuovo collegio nazionale per eleggere due componenti con funzioni di legittimità, 2 collegi territoriali binominali maggioritari per eleggere 5 membri che esercitano funzioni di PM di merito e presso la Direzione nazionale Antimafia, 4 collegi territoriali binominali maggioritari per leggere 8 magistrati con funzioni di merito o da destinare al massimario e infine un collegio unico nazionale virtuale in cui devono essere letti 5 magistrati di merito o per il massimario con ripartizione proporzionale dei seggi. Sono ineleggibili coloro che non hanno conseguito la terza valutazione di professionalità, chi fa parte del comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura o ne ha fatto parte dei 4 anni precedenti e chi non assicura almeno 4 anni di servizio. Non possono invece candidarsi per 5 anni dal collocamento in ruolo, coloro che hanno prestato servizio presso l'ufficio Studi o la Segreteria del CSM. La presentazione delle candidature può avvenire anche con modalità telematiche, devono essere espresse in misura non inferiore a 6 per ogni collegio e rispecchiare la parità dei generi. Si interviene anche sulla disciplina che regola i meccanismi di voto, in cui si precisa che ogni elettore riceve tre schede, una per collegio (di legittimità, di merito giudicante e di merito requirente) e su ogni scheda deve esprimere il voto per un solo magistrato. Il voto è nullo se il magistrato è eleggibile in un collegio diverso e se il voto non viene espresso nelle modalità previste. Previsto per l'assegnazione dei seggi un sistema maggioritario a turno unico, con elezione immediata di due candidati per collegio, ma con dei correttivi. Indennità membri CSMSi applica ai membri del CSM il limite massimo retributivo onnicomprensivo di € 240.000,00 come fissato dall'art. 13 del dl n. 66/2014, per quanto riguarda quelli eletti dal Parlamento. Ricollocamento fuori ruolo componenti togatiI componenti togati del CSM, una volta cessati dalla carica, non potranno essere nominati per funzioni direttive o semidirettive se prima non decorrono 4 anni dalla cessazione dell'incarico, fatta eccezione per coloro che, prima di diventare membri del CSM, ricoprivano già tali posizioni. Non possono essere inoltre collocati nuovamente fuori ruolo prima del decorso di due anni dalla cessazione della carica, limitazione che non opera se disposto dopo l'assunzione di funzioni elettive. Dette regole non valgono per coloro che sono membri togati del CSM prima della entrata in vigore della riforma. Decorrenza nuove regole elettoraliLe prime elezioni del CSM con le nuove modalità si terranno dopo l'entrata in vigore della Riforma. A un decreto del Ministro della Giustizia il compito di determinare i collegi elettorali entro un mese dall'entrata in vigore della legge.
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