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Data: 11/12/2021 11:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate
Dall'Ue l'ok all'obbligo della fattura elettronica per i forfettari[Torna su] Il 13 dicembre è arrivato l'ok anche del Consiglio Europeo alla fatturazione elettronica obbligatoria anche per i forfettari, dopo il parere positivo del Coroper (Comitato dei Rappresentanti permanenti) dell'8 dicembre 2021. L'Italia aveva infatti chiesto all'Europa la proroga del regime della fattura elettronica e l'estensione di detto obbligo anche ai forfettari e a tali richieste l'UE ha risposto positivamente (documento sotto allegato).
Per cui fino al 2024 ci sarà l'obbligo della fatturazione elettronica anche per i forfettari. La decorrenza di tale obbligo però è ancora in forse, anche perché mancano ancora dei passaggi per dare concretezza alla misura. Per poter affermare definitivamente che la novità della fatturazione elettronica varrà per i forfettari, si deve infatti attendere anche un provvedimento interno, che potrebbe avere la forma della delega fiscale o di un decreto attuativo dopo l'approvazione del disegno di legge fisco lavoro che è collegato alla manovra 2022. Richiesta di deroga ed estensione ai forfettari[Torna su] Ricordiamo infatti che il 31 marzo 2021 la Repubblica Italiana ha chiesto all'UE di poter continuare ad applicare la deroga agli articoli 218 e 232 della direttiva IVA 2006/112/CE per poter imporre ancora la fatturazione elettronica obbligatoria, in quanto la deroga sarebbe scaduta il 31 dicembre 2021. Richiesta con cui però l'Italia ha anche domandato appunto "di poter includere i soggetti passivi che si avvalgono della franchigia per le piccole imprese di cui all'articolo 282 della direttiva IVA."
Ai sensi del comma 1 dell'art 395 della Direttiva stessa infatti "Il Consiglio, deliberando all'unanimità su proposta della Commissione, può autorizzare ogni Stato membro ad introdurre misure speciali di deroga alla presente direttiva, allo scopo di semplificare la riscossione dell'imposta o di evitare talune evasioni o elusioni fiscali." Ragioni dell'estensione della fatturazione elettronica[Torna su] Le ragioni per le quali la fatturazione elettronica è stata introdotta in Italia è ormai nota. I Governi che si sono succeduti negli ultimi anni si sono posti, tra i vari obiettivi da raggiungere, il contrasto e la riduzione dell'evasione fiscale.
L'estensione della fatturazione elettronica anche ai forfettari quindi è fortemente voluta perché è un altro tassello fondamentale per contrastare l'evasione fiscale e dare da possibilità all'Agenzia delle Entrate di avere maggiori informazioni per effettuare i controlli necessari per verificare il rispetto effettivo dei requisiti richiesti dalla legge per beneficiare della flat tax e avere dati più dettagliati, fondamentali per le dichiarazioni e le dichiarazioni Iva. Vantaggi della fatturazione elettronica[Torna su] Di fatto in Italia già il 10% dei contribuenti che beneficiano del regime forfettario si avvale della fatturazione elettronica. Diversi infatti i vantaggi della fatturazione elettronica grazie anche al lavoro dell'Agenzia delle Entrate, che ha fornito agli operatori Iva programmi per la fatturazione elettronica installabili su pc, un'applicazione per i dispositivi mobili e un sistema di archiviazione che garantisce autenticità, integrità e leggibilità dei documenti per la durata di 15 anni.
Per non parlare dei vantaggi collegati all'archiviazione, alla riduzione degli errori di compilazione dei documenti e dei numerosi dati utili per la gestione della propria attività ricavabili dai diversi servizi online dell'Agenzia. Effetti positivi che si riflettono anche sull'efficienza dei rapporti tra la partita Iva e i clienti e sulla contabilizzazione dei dati, grazie alla maggiore rapidità delle relative operazioni. Vantaggi di cui ha beneficiato ovviamente anche la PA, grazie alla riduzione dei tempi per la verifica delle irregolarità e alla semplificazione di queste procedure. Il futuro dei forfettari[Torna su] L'obbligo della fatturazione elettronica (che dovrebbe entrare a regime per i forfettari nel 2022, anche se i tempi per compiere in tempo tutti i prossimi passaggi obbligatori appaiono troppo stretti) investirà probabilmente solo le partita Iva dei soggetti stabiliti in Italia. Per chi risiede e svolge la propria attività all'estero tale onere dovrebbe essere meramente facoltativo.
Si conta che saranno 1,5 milioni i contribuenti interessati dalla novità, grazie alla quale il Governo potrà avere a disposizione un altro strumento di lotta e monitoraggio dell'evasione fiscale. |
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