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Data: 21/01/2022 06:00:00 - Autore: Law In Action - di P. Storani di Paolo M. Storani - Abbiamo dedicato uno spazio molto ampio alla sentenza del TAR Lazio - Sezione Terza Quater - Pres. Riccardo Savoia e Rel. Roberto Vitanza, del 15 gennaio 2022 che ha eliminato l'inconcepibile imposizione al paziente Covid di Tachipirina (paracetamolo) e vigilante attesa: il concetto di "vigile attesa" è un autentico ossimoro paragonabile al consenso tuttora richiesto ai vaccinandi obbligati che così a lungo ha ostacolato i nostri medici di medicina generale nell'erogazione sui territori delle terapie domiciliari precoci delle quali avrebbero avuto necessità i pazienti affetti da Covid. Per contro, come ha ricordato il 18 gennaio 2022 la Prof.ssa Maria Rita Gismondo, direttore di microbiologia clinica e virologia dell'Ospedale Sacco di Milano, durante la trasmissione "Fuori dal coro" di Mario Giordano, si era burocratizzata in modo elefantiaco proprio quella fase delle prime 72 ore dal manifestarsi della sintomatologia, decisive per la sorte del paziente.
Continuiamo a ritenere che il protocollo tanto caro al due volte Ministro della Salute Roberto Speranza sarà bandito in quanto inammissibile dal punto di vista medico-scientifico oltre che illogico. Ad ogni modo, s'impone annotare che il Presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, con una fulmineità che d'ora in avanti i cittadini saranno legittimati ad attendersi anche per le restanti vicende processuali (sospensiva del 19 gennaio 2022!), ha già disposto con decreto inaudita altera parte la sospensione in via cautelare della pronuncia appellata dal Ministero della Salute e commentata su questa Rivista. Siamo in grado di riportarne il contenuto per esteso, con l'avvertenza che i neretti sono nostri e che l'acronimo "MMG" sta per "medici di medicina generale"; costoro, a prima vista, vengono abbandonati al loro destino, se non altro sotto il profilo civilistico. Colpisce il ragionamento dell'Estensore di Palazzo Spada in ordine al fatto che i medici non fossero minimamente vincolati nella scelta della terapia migliore. E qui si aprirebbe una dissertazione infinita su linee guida e "raccomandazioni" in relazione alla Legge Gelli-Bianco n. 24 del 1° aprile 2017 sulla responsabilità medico sanitaria. Ricordiamo il passo della illuminante pronuncia del TAR del Lazio in cui si sottolinea: "le censurate linee guida, come peraltro ammesso dalla stessa resistente, costituiscono mere esimenti in caso di eventi sfavorevoli". Strano Paese quello in cui viviamo: ma per la corale retorica non erano eroi? "Il Presidente DECRETOsul ricorso numero di registro generale 411 del 2022, proposto dal Ministero della Salute, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12; contro -OMISSIS-, non costituiti in giudizio; P.Q.M. Il presente decreto sarà eseguito dall'Amministrazione ed è depositato presso la Segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti. In caso di diffusione omettere le generalità e gli altri dati identificativi dei soggetti interessati nei termini indicati. Il Presidente Franco Frattini". Attendiamo ora l'udienza di discussione collegiale del 3 febbraio 2022 avanti al Consiglio di Stato. Contrariamente a quanto la comunicazione mainstream ha veicolato nelle scorse ore, la partita (per i cittadini e per i valorosi medici del territorio) contro la "follia sanitaria della vigile attesa", espressione coniata dall'Avv. Erich Grimaldi, presidente del Comitato Terapie Domiciliari che patrocina la causa insieme alla Collega Valentina Piraino, è ancora apertissima. Nel frattempo inganniamo la... vigile attesa dell'importantissimo verdetto dissertando sui 15 o 20 secondi durante i quali l'edicolante (al chiuso) scambia la copia del quotidiano con due monetine dopo aver rigorosamente controllato il green pass del romantico lettore amante della carta stampata. O se l'avventore del supermercato possa acquistare, oltre all'essenziale cibaria, l'inessenziale paio di calzini, pena la multa in caso di controllo a campione. È l'Italia folle al tempo del Covid. |
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