Data: 26/01/2022 06:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Sequestro conti correnti e rispetto del "minimo vitale"

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Non � riconducibile al minimo vitale non sequestrabile la richiesta del commercialista, indagato per diversi reati tributari. Il voler disporre di 10.000 euro al mese per svolgere la professione e di 3000 euro mensili per la famiglia sono valori ben lontani dal minimo vitale che viene garantito ai lavoratori dipendenti. Questo non significa che anche i lavoratori autonomi non debbano vedere soddisfatte le loro richieste e che per loro il minimo vitale non debba essere valutato diversamente. Del resto la Cassazione, anche di recente, ha affermato che il giudice deve valutare il minimo vitale, caso per caso, in base alle allegazioni che provano la complessiva situazione patrimoniale e reddituale della persona i cui beni sono stati sottoposti a vincolo. Anche il lavoratore autonomo quindi ha diritto a un suo minimo vitale. Queste le precisazioni contenute nella Cassazione n. 795/2022 (sotto allegata).

La vicenda processuale

In sede di appello il Tribunale respinge la richiesta di sequestro eseguito a scopo di confisca per equivalente dei conti correnti intestati all'indagato, in quanto non priva il soggetto del minimo vitale anche perch� pu� continuare a svolgere la sua attivit� e pu� aprire nuovi conti. Non rientra in ogni caso nelle minime esigenza di vita la necessit� di gestire un'attivit� professionale.

Il sequestro impedisce il lavoro proprio e dei dipendenti

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A mezzo difensore il soggetto raggiunto dal sequestro dei conti ricorre in Cassazione affidandosi a due motivi.

  • Con il primo motivo ritiene che il provvedimento di sequestro violi l'art. 2 della Costituzione e il protocollo 1 Cedu, perch� non � stato rispettato il principio di proporzionalit� nell'applicazione della misura cautelare. Il ricorrente a causa del sequestro ha infatti subito il blocco di tutte le sue disponibilit� economiche tanto che non pu� riscuotere le competenze della sua attivit� professionale, con conseguente privazione dei mezzi di sussistenza per se e la sua famiglia. Il soggetto ritiene quindi che nel suo caso sia stato violato il principio di solidariet� che impone di garantire all'indagato il minimo vitale. Il Tribunale inoltre, non valutando le sue dichiarazioni dei redditi, non ha compreso che l'indagato trae i suoi guadagni solo dall'attivit� professionale di commercialista, che il sequestro impedisce totalmente.
  • Con il secondo motivo ritiene violati anche gli articoli 2, 4 e 36 della Costituzione perch� a causa del sequestro non � pi� in grado di pagare gli stipendi ai propri dipendenti, in violazione con quanto sancito dalla stessa Cassazione, ossia che "la proporzionalit� della misura cautelare deve essere valutata oltre che in relazione alle esigenze di vita strettamente personali, anche avendo riguardo alle esigenze lavorative proprie e altrui".

L'avvocato nella memoria depositata in seguito fa presente anche che il Tribunale ha omesso di considerare che la moglie � in cassa integrazione e percepisce solo 500 euro al mese, cifra insufficiente per le necessit� delle 4 persone che compongono la famiglia dell'indagato.

Anche il lavoratore autonomo ha diritto al suo "minimo vitale"

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La Cassazione rigetta per� il ricorso ritenendo le censure sollevate del tutto infondate.

Prima di tutto gli Ermellini ricordano che il minimo vitale che deve essere garantito in caso di pignoramento riguarda la materia civile e si riferisce a crediti da lavoro subordinato o parasubordinato. Nel caso di specie si verte in un'ipotesi di lavoro autonomo e, come ha precisato una recente sentenza "in tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, i limiti di pignorabilit� previsti dall'art. 545 cod. proc. civ., come modificato dall'art.13, comma 1, lett. I), del d.l. 27 giugno 2015, n. 83, convertito con modifiche dalla I. 6 agosto 2015, n. 132, non si applicano agli emolumenti percepiti dall'amministratore di una societ� di capitali."

Attenzione, precisa per� la Cassazione, questo non significa che se l'indagato � un lavoratore autonomo non vi siano dei limiti da rispettare quando si procede al sequestro funzionale alla confisca per equivalente. Occorre infatti rispettare anche in questi casi i limiti imposti dai principi di proporzionalit� e solidariet�, oltrech� di coerenza.

Dopo avere richiamato la normativa e i principi in materia di sequestro dello stipendio o della pensione dei lavoratori dipendenti gli Ermellini precisano che, in effetti "solo l'interessato pu� evidenziare se, e in che misura, sussiste l'esigenza di un limite al sequestro al fine di assicurargli il c.d. "minimo vitale". L'individuazione di un limite di questo tipo al sequestro, infatti, non � oggettivamente determinabile, ma richiede un'analisi della complessiva situazione patrimoniale e reddituale della persona i cui beni sono stati sottoposti a vincolo."

Di recente � stato precisato al riguardo che: "il giudice deve procedere a motivata verifica, sulla base delle allegazioni sottoposte al suo vaglio, della proporzionalit� del sequestro preventivo di somme di denaro nella disponibilit� dell'indagato con riguardo alla loro provenienza in funzione del quantum necessario a soddisfare le esigenze minime di vita."

Passando quindi all'analisi del caso di specie, la Cassazione ritiene che l'impugnazione sia infondata perch� il ricorrente adduce esigenze che sono ben diverse dal minimo vitale e perch� la richiesta non � corredata da prove idonee. Non si possono infatti ricondurre al minimo vitale, le richieste relative al pagamento dei suoi collaboratori, cos� come di poter disporre di 3000 euro al mese per le esigenze della famiglia e di 10.000 euro mensili per lo svolgimento della propria attivit�.

Trattasi di "richieste del tutto al di fuori dei parametri valutabili ai fini del dissequestro di somme gi� presenti sul conto corrente al momento dell'apposizione del vincolo." Da tenere presente inoltre, ricordano gli Ermellini, che � possibile aprire un altro conto corrente per fare fronte alle esigenze familiari e lavorative.

Leggi anche Cassazione: no al sequestro se sul conto c'� solo la pensione sotto soglia


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