Data: 06/02/2022 06:00:00 - Autore: Alessandro Pepe

L'attuale sistema di cessione del credito da parte di Istituti finanziari e altri soggetti con funzione di General Contractor ha di fatto ridisegnato la mappa delle attività edili in Italia.

Con l'esplosione del sistema Bonus oggi si è rimesso in moto un movimento che ristagnava dal lontano 2007, infatti vi sono circa 98.000 cantieri che sono in esecuzione in Italia producendo di conseguenza l'avvio di un indotto di rilevante portata incidendo direttamente sul PIL che va oltre il 6,00%.
Ad oggi si conta un aumento delle partite Iva di ben oltre il 40% rispetto al 2020, ultimo dato credibile pre pandemia.
Il dato è importante, ad oggi sono in essere circa 17 Miliardi di euro che di fatto creano il tentativo di inserimento da parte di soggetti speculatori incuranti dei benefici che questa legge, direttamente e indirettamente, sta producendo principalmente in termini di recupero ed aggiornamento del patrimonio residenziale italiano, ma anche per l'aspetto non meno importate di ridistribuzione di maggiore benessere nella popolazione italiana.
Il fatto che il contribuente abbia la possibilità di decidere di cedere a soggetti diversi e di poter beneficiare delle cessioni ha impedito un blocco che sarebbe stato inevitabile qualora questo fosse stato ad esclusivo appannaggio di istituti finanziari e bancari in quanto proprio per la mole di lavoro che attualmente è già in essere e che sta di fatto giungendo sul mercato non potrebbe essere smaltito.
Certo, le frodi che recentemente sono state scoperte ai danni di Poste e di alcuni istituti finanziari non aiutano la ripresa dell'economia e nemmeno sono utili al superamento di una fondamentale scadenza che comunque esiste e che è certo che giungerà, cioè la risposta al Piano della Commissione Europea degli edifici ad impatto zero entro il 2030. Inoltre, se si analizza l'andamento della curva delle frodi, i più colpiti sono proprio gli istituti pubblici a fronte di una minimale quota a danno dei fondi e dei General Contractor privati che evidentemente hanno sviluppato già al proprio interno un più efficace sistema di gestione e controllo dell'intera filiera.
Ma il tentativo di correggere possibili frodi con la norma che si tenta di inserire nel decreto sostegni-ter limitando ad una sola cessione il credito è praticamente inefficace, in quanto chi tenta la frode la tenta sia che vi sia una sola cessione sia che ve ne siano diverse.
Ciò che invece produrrà l'emissione di questo emendamento è la certezza dell'immediato blocco dei cantieri che sono partiti e che stanno partendo con conseguente recessione in un limbo di incertezze e ristagnazione dell'economia, con gravi ripercussioni in ogni ambito e settore del paese.
A parere dello scrivente, invece, questa misura dovrebbe sostanzialmente essere ripensata in maniera magari strutturale, con una aliquota differente e perché no anche con la previsione di un accollo da parte del committente che creda nell'investimento che sta sostenendo, che dia essenzialmente una calmierazione ai prezzi con la possibilità di procedere con le lavorazioni senza l'affanno delle scadenze fissate e quindi con la possibilità di procedere con maggiori controlli.
Inoltre che la commessa venga gestita come un appalto pubblico, creando dei codici di controllo di tutta la filiera organizzativa ed esecutiva anche incrociati rendendo il più trasparente possibile l'azione di commissione, esecuzione e saldo dei lavori, nonché introducendo forti responsabilità di tutte le parti coinvolte.
Basterebbe infatti, seguire il modello degli appalti pubblici e estremizzare la commessa definendo ruoli e partecipazioni, con l'introduzione in primis di un RUP e magari di un Project Manager che sia in grado di verificare la correttezza dell'operato del progettista, del direttore dei lavori, di procedere a collaudi per la rispondenza delle opere al progetto.
La cosa certa è che cosi come pensata oggi la norma non è propedeutica ad una conclusione a buon fine di tutto il comparto, gli effetti domino sono dietro l'angolo, gli annullamenti degli ordini e i licenziamenti di qui a breve ricominceranno ad essere di attualità: la panacea al contrasto alle frodi non è la limitazione delle cessioni ma l'introduzione del modello virtuoso e una maggiore responsabilizzazione con pesanti ripercussioni sugli attori tutti.
Ing. Alessandro Pepe
CEO SPI S.r.l.s.
Responsabile della Piattaforma tecnica di ASSIMEA

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