Data: 01/03/2022 23:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Stato d'emergenza umanitaria

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Dieci milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali stanziato dal Governo, per assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina. Per farlo è stato dichiarato uno stato di emergenza umanitaria, che durerà fino al 31 dicembre e che ha esclusivamente lo scopo di assicurare il massimo aiuto dell'Italia all'Ucraina. Così il presidente del consiglio chiarisce la differenza tra stato d'emergenza umanitaria per l'Ucraina e stato d'emergenza covid che riguardano due situazioni difficili ma differenti. Lo stato d'emergenza per il covid invece chiuderà il 31 marzo prossimo, assicura il premier.

Tra le varie misure il Consiglio dei ministri ha deciso di incrementare quelle di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell'Unione europea. Per questo motivo è stato deliberato lo stato di emergenza umanitaria fino al 31 dicembre 2022, per consentire soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale esplosa in questi giorni (vedi anche Guerra Ucraina-Russia: è legittima secondo il diritto internazionale?).

Armi all'Ucraina

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Compresa nell'assistenza al popolo ucraino c'è la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative. Nel decreto è prevista una «norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell'Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari». Servirà dunque il via libera da parte delle Camera.

Razionare il gas

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Il decreto sull'Ucraina «si occupa del livello di rischio imprevisto» rispetto al funzionamento del sistema nazionale gas. Dal Governo arriva la decisione di autorizzare «anche a scopo preventivo, di anticipare l'adozione di misure per l'aumento dell'offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese». Inoltre «si rende immediatamente attuabile» il razionamento del gas utilizzato «dalle centrali elettriche» e «nel settore termoelettrico».


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