Data: 03/03/2022 06:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Basta foto con il volto riconoscibile dei bambini

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Volti di piccini usati anche per la propaganda. Succede anche questo ad una settimana dall'inizio della guerra in Ucraina, con la diffusione mediatica massima grazie a sociale e, pi� in generale, al potere di internet. Su questa vicenda si registra l'intervento di Guido Scorza, giornalista e avvocato, componente del Garante per la protezione dei dati personali, che chiarisce: �Basta foto con il volto riconoscibile dei bambini e niente loro dati personali in televisione, sui giornali e sui social network salvo a non esser certi che sia nel loro interesse�.

Bambini usati come strumento di propaganda

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Sottolinea Scorza che, nel conflitto tra Russia e Ucraina, �i volti e i corpi dei minori sono utilizzati come strumento di propaganda da una parte e dall'altra per recapitare messaggi politici � pi� o meno condivisibili poco conta � in maniera pi� efficace al cuore, alla testa, alla coscienza delle persone e influire sulla formazione dell'opinione pubblica globale in una direzione o in quella opposta. I volti, i corpi, le lacrime e la disperazione dei bambini in guerra utilizzati da associazioni di ogni genere per promuovere � anche qui non importa quanto nobile sia lo scopo � raccolte di fondi per le popolazioni colpite dalla guerra�. E poco cambia quando �l'immagine del bambino in guerra � utilizzata in maniera scientifica e consapevolmente per far leva sul comune senso di umanit� delle persone e conferire pi� forza ed efficacia al messaggio, in altri semplicemente con leggerezza, superficialit� magari in assoluta buona fede, semplicemente senza cogliere la gravit� del gesto�.

Immagini non usate nell'interesse dei bambini

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Il denominatore comune � che l'immagine �di quei bambini non � utilizzata nel loro interesse ma in nome di interessi diversi, non ha importanza quanto nobili, quanto condivisibili, quanto importanti�. Scorza evidenzia che, in ogni caso, si tratta dell'immagine del bambino che �come qualsiasi dato personale che lo riguardi, in realt�, dovrebbe entrare e rimbalzare nel sistema mediatico solo quando indispensabile o, ancora meglio, solo quando pubblicarla sia nell'interesse del bambino. Perch�, altrimenti, sempre e per definizione, il bambino non ha niente � ma proprio niente � da guadagnare dall'ingresso del suo volto e dei suoi dati personali nel sistema mediatico globale, un sistema dal quale, probabilmente, non usciranno mai pi�.


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