Data: 12/03/2022 22:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Locazione e discriminazione

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Respinto il ricorso di un transgender a cui non � stata concessa in locazione una stanza in un immobile riservato a studenti, perch� in effetti la locazione � subordinata al requisito dell'iscrizione all'universit� o a un corso di studi. La Cassazione per� non manca di precisare nell'ordinanza n. 7415/2022 (sotto allegata) che al transgender � applicabile la normativa comunitaria che tutela contro le discriminazioni e che si ha condotta discriminatoria quando con la stessa si pone il soggetto in una condizione deteriore, di svantaggio rispetto a un altro nell'accedere a beni e servizi.

La vicenda processuale

Un transgender ricorre contro una societ�, chiedendo la conclusione di un contratto di locazione di una stanza sita in un immobile a Trento. Il contratto non � stato stipulato, stando alla sua versione, per motivi discriminatori. Chiede anche il risarcimento dei danni patrimoniali e non e in via subordinata l'accertamento della violazione della buona fede contrattuale con conseguente richiesta risarcitoria anche in relazione a questo aspetto.

In primo grado il Tribunale ravvisa una condotta discriminatoria diretta e condanna la societ� a risarcire 10.000 euro, perch� la stessa non ha dimostrato l'insussistenza della violazione del divieto di discriminazione. Del resto l'assenza della qualit� di studentessa in capo alla ricorrente, svolgendo la stessa la professione di sviluppatrice di software, era nota fin dall'inizio dalla societ�, che per� poi ha fatto leva sull'assenza di tale requisito per non concludere il contratto di locazione, ovvero quando la stessa presentava una nuova carta d'identit� con foto.

In sede di appello per� la decisione viene ribaltata perch� la societ� ha dimostrato la disponibilit� a tenere disponibile l'appartamento per due settimane, in attesa della decisione della ricorrente di iscriversi all'universit� e ha offerto comunque un monolocale in alternativa. La mancata conclusione della locazione quindi � dipesa solo dalla condizione richiesta all'inizio, ossia la qualit� di studentessa, visto che l'intero immobile in cui si trovava la stanza era destinato a studenti, come confermava anche la pubblicit� dell'alloggio, che si riferiva a una residenza universitaria.

Discriminata perch� transgender

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La ricorrente solleva in Cassazione ben nove motivi di doglianza, alcuni dei quali, sui quali merita soffermarsi, fanno riferimento alla normativa che vieta ogni forma di discriminazione legata all'orientamento sessuale, ritenendo per� non applicabile al suo caso il Codice delle Pari opportunit� che a suo dire non � estensibile ai transgender.

La discriminazione crea svantaggio nell'accesso a beni e servizi

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La Cassazione, che respinge il ricorso perch� in effetti la locazione era subordinata al requisito della qualit� di studente del conduttore, precisa per� la differenza tra sesso e genere.

Quest'ultimo termine indica in particolare una rappresentazione psicologica, simbolica e culturale dell'identit� maschile e femminile che in una persona transessuale possono divergere ed entrare in tensione tra loro.

Partendo da questo la Cassazione ritiene che al caso di specie possa applicarsi la Direttiva UE del 2004/113 che contiene la tutela contro le discriminazioni basate sul sesso nell'accesso a beni e servizi e ricordano che la condotta discriminatoria � quella che si configura quando da luogo a un trattamento svantaggioso per una persona, ossia quando "sulla base di uno dei motivi vietati, una persona � trattata meno favorevolmente di quanto sia o sarebbe trattata un'altra in una posizione analoga."


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