Data: 18/03/2022 12:00:00 - Autore: Francesco Maria Romanelli

Definizione di concorso formale e concorso materiale di reati

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Il concorso di reati si verifica quando un medesimo soggetto commette pi� reati.

Il nostro codice penale distingue due tipi di concorso di reati, prevedendo un diverso trattamento sanzionatorio.

Si ha concorso materiale di reati quando uno stesso soggetto commette pi� reati mediante pi� azioni od omissioni.

Si ha concorso formale di reati, invece, quando uno stesso soggetto commette pi� reati con una sola azione od omissione.

Il concorso materiale � omogeneo se l'agente viola pi� volte la stessa norma di legge (es. Tizio uccide pi� persone) mentre � eterogeneo se le norme violate sono diverse, prevedendo reati diversi (es. Tizio ruba una bici, poi commette una rapina e successivamente uccide una persona).

Anche il concorso formale � omogeneo se l'agente viola, con una sola azione od omissione, pi� volte la stessa norma di legge (es. Tizio, con un solo colpo di fucile, uccide Caio ed il proiettile trapassa il corpo dell'uomo uccidendo anche Sempronio) mentre � eterogeneo se la pluralit� di violazioni commesse dalla stessa persona concerne diverse norme di legge (es. Tizio incendia la propria casa per conseguire il prezzo di un'assicurazione precedentemente stipulata).

Al concorso materiale di reati (omogeneo o eterogeneo) si applica il principio tot crimina, tot pena, cio� il cumulo materiale, per cui al colpevole sono irrogate le pene previste per ciascun reato, cumulandosi tra loro.

Tale cumulo, tuttavia, � moderato da alcuni limiti previsti dagli artt. 72-79 c.p., dando vita al cumulo materiale temperato.

Per il concorso formale �, viceversa, previsto il cumulo giuridico disciplinato dall'art. 81 co. 1 c.p., che stabilisce che l'autore di pi� reati in concorso formale � "punito con la pena che dovrebbe infliggersi per la violazione pi� grave, aumentata sino al triplo".

Il reato continuato (cd. continuazione di reati)

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La definizione di "reato continuato" (rectius continuazione di reati, trattandosi di pi� delitti) � presente nell'art. 81 cpv c.p., secondo cui "alla stessa pena soggiace chi con pi� azioni od omissioni, esecutive di un medesimo disegno criminoso, commette anche in tempi diversi pi� violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge".

Ebbene, come si pu� desumere, il reato continuato � una particolare manifestazione del concorso materiale di reati, la cui differenza si rinviene nel "medesimo disegno criminoso".

Il medesimo disegno criminoso consiste in uno scopo unitario in cui si collocano le singole azioni od omissioni nonch� la pluralit� di reati commessi.

L'identit� del disegno criminoso costituirebbe sintomo di "minor proclivit� a delinquere" e giustificherebbe un trattamento sanzionatorio pi� mite: in deroga al cumulo materiale temperato, che si applica al concorso materiale, sar� applicato il cumulo giuridico. Ed infatti la dicitura "alla stessa pena soggiace" si riferisce alla pena che "dovrebbe infliggersi per il reato pi� grave aumentata sino al triplo" (art. 81 co. 1 c.p. in tema di concorso formale).

Elementi costitutivi della continuazione di reati

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Elementi costitutivi della continuazione di reati sono:

a) pluralit� di azioni od omissioni, che possono essere commesse "anche in tempi diversi", potendo intercorrere anche un notevole lasso di tempo. Tuttavia, l'eccessiva distanza cronologica tra i diversi episodi pu� essere ostativa a provare l'identit� del disegno criminoso;

b) pluralit� di violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge, per cui potr� configurarsi il reato continuato omogeneo o eterogeneo;

c) medesimo disegno criminoso, ossia l'effettiva peculiarit� del reato continuato, che serve a differenziarlo dal mero concorso materiale di reati.

Esso consiste nell'identit� del disegno criminoso, la quale richiede, oltre all'elemento intellettivo consistente nella rappresentazione anticipata del programma criminoso, anche l'unicit� dello scopo.

Il reato continuato, quindi, consta di pi� condotte criminose poste in essere in attuazione di un programma criminoso tendente a realizzare un obiettivo unitario.

La Suprema Corte di Cassazione ha fornito, nel tempo, i vari indici rivelatori dell'identit� del disegno criminoso, quali: la distanza cronologica tra i fatti, la modalit� della condotta, la tipologia dei reati, il bene giuridico tutelato, le condizioni di tempo e luogo. Non necessariamente devono essere presenti tutti i predetti indici, essendo sufficiente la constatazione anche soltanto di alcuni di tali elementi purch� significativi.

Ambito di applicazione della continuazione

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L'unicit� del disegno criminoso richiede che i singoli reati siano caratterizzati dalla piena volont�: ci� non sussiste nei reati colposi in cui l'evento non � voluto dall'agente.

Pertanto, la continuazione non � ammissibile tra reati dolosi e reati colposi od anche tra reati colposi.

E' ammissibile tra delitti e contravvenzioni e tra contravvenzioni qualora si accerti che l'elemento psicologico delle predette sia costituito dal dolo.

E' ammissibile anche per reati commessi dopo il passaggio in giudicato della condanna, essendo previsto l'incidente di esecuzione ai sensi dell'art. 671 c.p.p. al fine di applicare la continuazione tra reati gi� giudicati con sentenza irrevocabile, nonch� per i recidivi reiterati, col limite previsto ai sensi del comma 4 dell'art. 81 c.p. secondo cui l'aumento per la continuazione non pu� essere inferiore ad 1/3.

E', inoltre, ammissibile tra reato associativo e singoli reati commessi in attuazione del programma criminoso ma il Giudice dovr� accertare, caso per caso, se nel programma criminoso siano stati inseriti pi� reati fine gi� individuati nei loro tratti essenziali.

L'istituto della continuazione tra reati, infine, � compatibile con l'aggravante del nesso teleologico di cui all'art. 61 n. 2 c.p. poich�, mentre la continuazione consiste nel ricondurre pi� reati ad un programma criminoso comune, il nesso teleologico � caratterizzato dalla strumentalit� di un reato rispetto ad un altro. Pertanto, se da un lato il nesso teleologico � sintomo di identit� di disegno criminoso, dall'altro non necessariamente la continuazione implica il nesso teleologico.

Regime sanzionatorio

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La continuazione prevede il cumulo giuridico, per cui il soggetto � punito con la pena che il Giudice intender� infliggere per il reato pi� grave aumentata sino al triplo.

Per i recidivi reiterati, invece, l'aumento per il reato pi� grave non pu� essere inferiore ad 1/3 (osciller�, quindi, da un minimo non inferiore ad 1/3 ad un massimo non superiore al triplo).

Se la continuazione � applicata in sede di cognizione, si ha riguardo alla pena pi� grave considerata in astratto mediante comparazione delle forbici edittali previste per le singole fattispecie di reato. In caso di parit� di massimi edittali sono confrontati i rispettivi minimi ed i delitti sono da considerarsi pi� gravi delle contravvenzioni.

In sede di esecuzione si tiene conto della pena in concreto inflitta dai diversi Giudici.

Quanto al rapporto con le circostanze del reato, mantenendo i reati commessi la loro autonomia, le forme di manifestazione del reato-base e quelle che concernono i reati satellite si riferiscono soltanto all'uno ed agli altri.

Le circostanze, quindi, servono innanzitutto per individuare il reato pi� grave perch� il Giudice deve considerare non solo la pena edittale ma anche le variazioni di tale pena causate dalla presenza di circostanze.

L'aumento per la continuazione opera sulla pena inflitta per il reato circostanziato qualora la circostanza si riferisce alla violazione pi� grave.

Qualora, invece, la circostanza si riferisce al reato satellite influisce sul potere discrezionale del Giudice di quantificare l'aumento.

Infine, l'aumento per la continuazione non soggiace al giudizio di comparazione previsto dall'art. 69 c.p. tra le circostanze.

Natura giuridica

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E' controverso se la continuazione debba considerarsi un unico reato oppure se le singole violazioni di legge conservino la loro autonomia.

La dottrina dominante sostiene che essa sia da considerare come reato unico oppure come pluralit� di reati in base agli effetti che derivano per l'imputato.

Il reato continuato � considerato unico reato:

a)per l'applicazione ed esecuzione della pena;

b)per la sospensione condizionale della pena;

c)per l'oblazione;

d)per il dies a quo della prescrizione.

E' considerato, invece, come distinti reati:

a)in relazione al tempo necessario a prescrivere il reato;

b)per applicare le misure di sicurezza;

c)per applicare le circostanze.



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