Data: 01/05/2022 22:00:00 - Autore: Gabriella Lax

Avvocati, i dati disarmanti del rapporto Censis

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Nell'anno della pandemia i redditi medi per gli avvocati sono scesi sotto i 38.000 euro annui. Ed ancora il 28,4% degli avvocati considera molto critica la propria situazione, il 32,8% valuta la possibilità di abbandonare la professione. Disarmanti i dati che emergono emerge dal "VI Rapporto Censis sull'avvocatura italiana" realizzato per la Cassa Forense su un campione di oltre 30.000 avvocati e pubblicato qualche giorno fa (in allegato). Dalle pagine emerge uno spaccato di avvocatura in crisi, con i legali schiacciati dalle spese da affrontare per l'attività professionale. Ad avere la peggio le donne e i più giovani.

Avvocati, si riducono gli iscritti

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Nel 2021 sono 241.830 gli avvocati iscritti alla Cassa Forense, di cui il 94,3% risulta attivo, mentre il restante 5,7% è rappresentato da pensionati contribuenti. Rispetto al 2020 si osserva una riduzione degli iscritti pari a 3.200 unità (-1,3%). Gli avvocati attivi sono 4,1 ogni 1.000 abitanti. La distribuzione per genere vede una leggera prevalenza maschile con il 52,3% sul totale. La distribuzione per area geografica sottolinea il peso della componente meridionale sul totale degli iscritti: circa un terzo degli avvocati risiede al Nord, contro il 43,8% degli avvocati presenti nel Mezzogiorno e il 22,5% nelle regioni centrali. Poco meno di sei avvocati su dieci hanno un'età inferiore ai cinquant'anni, mentre gli over 60 coprono una quota di poco superiore al 15%. Il dato porta l'età media degli iscritti a 48,7 anni e quella degli iscritti attivi a 47,2 anni. L'età media dei pensionati contribuenti è di 73,7 anni. Il peso delle donne sul totale degli iscritti è inversamente correlato all'età anagrafica, con una maggiore presenza femminile in tutte le classi d'età inferiori ai 55 anni: fatto 100 il totale degli avvocati con un'età inferiore ai 35 anni, il 59,1% è rappresentato da donne.

Avvocati, un terzo è pronto a lasciare

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Dal rapporto emerge che il 28,4% degli avvocati ha definito molto critica la propria situazione nel corso del 2021, caratterizzata da scarsità di lavoro e da un generale senso di incertezza. Circa un terzo degli avvocati definisce la situazione abbastanza critica, sebbene ci siano margini per superare le difficoltà (32,8%). Stabile e in continuità con il 2020, invece, la situazione per il 24,5%, mentre 14 avvocati su 100 rappresentano la quota di chi ha visto migliorare la propria condizione rispetto all'anno precedente. In prospettiva, una valutazione positiva sugli anni 2022 e 2023 emerge dal 23,3% del campione, al quale si contrappone poco meno di un terzo (30,0%) che avverte un peggioramento nel corso di quest'anno e del prossimo. Non prevede grossi cambiamenti il restante 46,7% degli avvocati, ma la quota di professionisti che sta prendendo in considerazione l'ipotesi di lasciare l'attività riguarda circa un terzo degli avvocati (32,8%). Chi intende lasciare la professione sarebbe spinto prevalentemente dai costi eccessivi che l'attività comporta e dal ridotto riscontro economico (63,7%).

Donne avvocato, meno neoiscritte rispetto al numero di cancellazioni

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E del 47,7% la percentuale avvocati donne. Nel 2021, per la prima volta, le donne neo-iscritte risultano inferiori a quelle che hanno optato per la cancellazione dalla Cassa, con un saldo negativo che ammonta a 1.900 unità. Succede per la differenza di reddito fra uomini e donne che, nel 54,2% degli intervistati, è dovuta anche agli impegni familiari e alla difficoltà di conciliare famiglia e professione.

Maggiore la quota di donne che sta pensando di lasciare la professione (37,3% contro il 28,3%), o che reputa l'attuale condizione professionale molto critica o abbastanza critica (65,7% contro il 56,9% degli uomini). Maggiore è infine la quota di donne che sa di poter percepire una pensione insufficiente, una volta conclusa l'attività di avvocato (37,3% contro il 28,3% degli uomini).

Aiga: «Dati allarmanti: governo usi fondi Pnrr»

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E sui dati riportati dal Censis si registra l'intervento del Presidente di Aiga, Francesco Paolo Perchinunno che spiega: «Dal rapporto Censis sull'Avvocatura per Cassa Forense un avvocato su tre pensa di abbandonare la professione. Un dato allarmante che fotografa l'emergenza che ha investito anche il mondo dei giovani avvocati. L'Aiga, chiede al Governo di trovare risorse all'interno del Pnrr per finanziare la riconversione delle nostre competenze ed incentivare le aggregazioni».


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