Data: 16/06/2022 12:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Varia da persona a persona l'assorbimento dell'alcool

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Inammissibile il ricorso presentato dal difensore dell'imputato, condannato per guida in stato di ebbrezza aggravato per aver circolato in quelle condizioni nelle ore notturne e per essersi schiantato contro il muro di cinta di un'abitazione Non regge la teoria della curva di Widmark a cui il difensore ricorre per far credere che in realtà l'imputato un'ora prima del rilevamento presentasse un tasso alcolemico addirittura sotto la soglia, anche perché l'assorbimento e lo smaltimento dell'alcool variano da soggetto a soggetto. Questo quanto emerge dalla Cassazione n. 22492/2022 (sotto allegata).

La vicenda processuale

Un conducente viene ritenuto responsabile sia in primo che in secondo grado del reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato dall'aver circolato in condizioni di alterazione nelle ore notturne e di aver cagionato un sinistro, visto che ha concluso la corsa con uno schianto contro il muto di cinta di un'abitazione. I Carabinieri giunti sul posto, dopo aver identificato il conducente, lo hanno sottopongono all'alcol test che ha rivelato valori compresi tra i 2,19 gr/l (h. 1.25 di notte) e i 2,23 gr/l (h. 1.35).

Etilometro inattendibile: la curva di Widmark smentisce i risultati

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Il difensore dell'imputato contesta l'attendibilità delle misurazioni eseguite con l'etilometro. Gli elaborati del medico legale e dell'ingegnere basati sulla curva di Widmark, rivelano che in realtà l'imputato, un'ora prima dell'avvenuta misurazione presentava valori inferiori a quelli rilevati se non addirittura al limite pari a 1,5 gr/l. Inattendibilità riconducibile anche alla mancata ritaratuta dell'apparecchio.

Assorbimento e smaltimento dell'alcol variano da persona a persona

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La Cassazione però respinge il ricorso ritenendolo inammissibile. Le doglianze sollevate in sede di legittimità non fanno in realtà che reiterare quelle esposte in sede di appello.

La decisione emanata sede di merito in ogni caso è corretta perché i giudici hanno rimarcato che la prima misurazione è stata eseguita dopo 50 minuti dal coinvolgimento dell'imputato nel sinistro e che tra la prima e la seconda sono intercorsi 10 minuti. In questa fase l'alcol stava ancora salendo, ma sicuramente al momento del sinistro era superiore a 1,5 gr/l anche da quanto emerso dalla dinamica del sinistro avvenuto a causa dell'urto contromano del veicolo contro il muro e dalle condizioni dell'imputato che non camminava in modo stabile e che aveva difficoltà a parlare chiaramente.

Per quanto riguarda poi il corretto funzionamento dello strumento la difesa non ha provato quanto affermato, per cui la contestazione è rimasta lettera vuota.

Precisa infine la Cassazione che le tempistiche di assorbimento e smaltimento dell'alcool ingerito non si possono determinare in astratto, ma variano da soggetto a soggetto, dipendendo da diversi fattori. La curva di Widmark, secondo la quale la concentrazione dell'alcol nel sangue è crescente tra i 20 e i 60 minuti dall'assunzione per poi decrescere in seguito, non è una regola assoluta, per cui non scrimina il reato.

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