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Data: 13/10/2022 07:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate
Per valutare l'idoneità dei nonni serve la CTU[Torna su]
La Cassazione, nell'accogliere il ricorso di due nonni, nell'ordinanza n. 28372/2022 (sotto allegata) precisa che l'idoneità degli stessi a prendersi cura della nipote minorenne deve essere valutata dopo l'esperimento della CTU, che in presenza di "dubbi" come nel caso di specie, si rivela strumento utilissimo anche per verificare se è nell'interesse della minore conservare un vincolo con la famigli di origine o se è preferibile affidarla a soggetti esterni. Nonni paterni chiedono il collocamento della minore[Torna su]
Il Tribunale dei Minori di Milano revoca la decadenza dalla responsabilità genitoriale della madre e conferma la limitazione della responsabilità genitoriale del padre di una minore. Colloca quindi la bambina in una famiglia affidataria per la durata di due anni, regolamenta gli incontri tra la minore e la madre e attiva un percorso di sostegno alla genitorialità per la donna con i servizi per le dipendenze. La donna ha potuto riacquistare la responsabilità genitoriale perché impiegata in un'impresa di pulizie part-time e inserita in un progetto di recupero del Sert. I nonni paterni intanto chiedono il collocamento della minore presso di loro, ma la Corte di Appello respinge la richiesta perché, anche se legati alla bambina, non hanno le competenze per crescere la nipote, già provata dalla tossicodipendenza dei genitori. I nonni infatti, in relazione alle problematiche del figlio, hanno dimostrato chiusura, colpevolizzandolo e negandogli l'aiuto necessario, tanto che lo stesso è stato costretto a vivere in auto. Risultano quindi inidonei a offrire i necessari supporti psicologici ed emotivi alla nipote. Scarsa valutazione della consulenza di parte[Torna su]
Senza arrendersi decidono di ricorrere in Cassazione perché secondo loro la Corte non ha compiuto una completa istruttoria sulla loro idoneità a svolgere il ruolo di affidatari. La stessa ha trascurato i risultati che emergono dalla consulenza di parte e non ha disposto neppure una c.t.u. Ritengono inoltre che non siano state esaminate le valutazioni espresse dalla consulente di parte sull'idoneità a svolgere il ruolo di affidatari e sull'opportunità di affidare la minore a loro piuttosto che a una famiglia esterna. CTU strumento utile per valutare l'idoneità dei nonni[Torna su]
La Cassazione accoglie il ricorso dei nonni paterni, in quanto la stessa Corte d'Appello ha rilevato che dalla relazione della consulente di parte emerge un affetto incondizionato verso la nipote e la loro disponibilità a farsi assistere in un percorso di crescita con l'affiancamento di strutture idonee. La Corte d'Appello ha in effetti valutato l'inidoneità dei nonni basandosi sull'atteggiamento che gli stessi hanno assunto nei confronti del figlio tossicodipendente. Come già chiarito in passato, al fine di soddisfare le esigenze del minore e salvaguardare il suo sviluppo psicofisico, è necessario conservare il rapporto con la famiglia di origine anche in caso di affido temporaneo esterno, che deve considerarsi un intervento ponte, di sostegno alla rimozione di situazioni di difficoltà e disagio temporanei. Nel caso di specie occorre favorire un percorso di rafforzamento del vincolo familiare nell'interesse della minore, marginalizzando il collocamento esterno. La Corte EDU ha ritenuto in più occasioni, che la c.t.u. si rivela uno strumento essenziale per accertare l'interesse prioritario del minore.Carente risulta in effetti l'indagine svolta dalla Corte d'Appello, che ha escluso i due nonni dal ruolo vicariante in ragione anche del dato anagrafico. Poiché però, nel caso di specie, la situazione è dubbia, la C.T.U. è utile. La Corte d'appello competente in diversa composizione, cui si rinvia, dovrà pertanto attenersi ai principi sanciti, svolgendo le indagini anche mediante C.T.U adeguate, per valutare la perizia di parte e verificare l'interesse della minore a crescere e a permanere nella famiglia di origine. Leggi anche La consulenza tecnica d'ufficio |
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