|
Data: 07/11/2022 13:00:00 - Autore: Daniela Zeba In questi mesi mi è stato più volte chiesto cosa c'è dietro al progetto "Quorum Rosa", come nasce, perché quel nome, cosa vuole davvero significare, ma soprattutto dove vuole andare. E' curioso come un progetto che ha visto la luce come iniziativa editoriale per fotografare aspetti di una professione, con occhio femminile, abbia potuto scatenare così tanto rumore, curiosità, ma anche diffidenza e ostilità. In definitiva si tratta di una semplice raccolta di storie di donne, senza alcuna pretesa di record di vendite o premi letterari. Si tratta di una serie di "istantanee di vita", di flash di una professione, di tessere di puzzle che vanno perfettamente ad incastrarsi l'una con l'altra. Si tratta di storie autentiche e significative, che hanno un retrogusto dolce amaro, così come è la vita, soprattutto quella di donne con partita IVA che lottano quotidianamente per la loro affermazione professionale, da difendere con le unghie e con i denti, da incastrare in una vita frenetica, dove diventa sempre più complicato conciliare lavoro, sentimenti, famiglia, e tempo libero, specie quando si ha a che fare con un mestiere che succhia energie e in cambio non ti restituisce mai, proporzionalmente, appagamento e soddisfazione. Quorum rosa nasce quindi da un'esigenza di riscatto e di consapevolezza, per pareggiare un conto spesso in rosso, che ci aspetta di pareggiare, prima o poi.. E' stato facile, molto più del previsto, creare una squadra di donne con la medesima esigenza, declinata in maniera certamente diversa, ma profondamente radicata. Ogni autrice aveva come denominatore comune l'esigenza di lasciare il proprio segno nella strada verso il riconoscimento e la dignità della professione di amministratore di condominio. Quorum rosa è nato praticamente da solo, nel giro di qualche settimana: era già scritto, bisognava solo averne coscienza. Ho scelto la squadra guardandomi intorno, pescando tra amiche, colleghe, compagne di avventure e incontri casuali, fidandomi del consiglio di amici e confidando nella mia intuizione. All'inizio dell'avventura non c'era alcun secondo fine se non quello di creare qualcosa di nuovo, con un'impronta originale, rompendo schemi e stereotipi, partendo dalla copertina. Quelle gambe e quei tacchi rosa fucsia sfrontatamente sbattuti in prima pagina hanno fatto discutere e non poco. C'è chi si è fermato lì, confermandosi come l'esemplare tipico di analfabeta funzionale che giudica il libro guardando solo le figure, nemmeno sforzandosi di leggere le poche righe di seconda, terza e quarta di copertina: almeno avrebbe capito. Ho appurato per la seconda volta (la prima è stata con "La tempesta perfetta"), con mio grande rammarico, che tra gli addetti ai lavori del settore immobiliare, l'analfabetismo funzionale raggiunge una percentuale insospettabilmente elevata. C'è chi, pur diffidente, è andato oltre le apparenze, e devo ammettere che, da chi partiva un po' prevenuto abbiamo avuto le più grandi soddisfazioni, perché non solo ha letto, ma ha apprezzato e compreso il messaggio, riflettendo su quanta strada dobbiamo ancora fare per avere il riconoscimento, la tutela (anche previdenziale) e la dignità di professioniste di serie A. Perché pochi sanno, e in questo Quorum rosa è un'ottima bussola, indicatrice di consapevolezza, quanto sia duro, logorante e sottovalutato il mestiere dell'amministratore di condominio e quanto ci sia bisogno di uscire dall'invisibilità congenita che ci relega tra i mestieri "macchietta", citati solo per ridicolizzare qualcuno. Addirittura ho constatato come il libro abbia avuto più sostenitori solidali fra i non addetti ai lavori, rispetto a certi colleghi, che non so se più appagati dall' ego, o rassegnati alla loro mediocrità. Una delle persone che più ci ha dimostrato vicinanza è stata la Presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Friuli Venezia Giulia, Dusy Marcolin, che ben ha compreso il fondamentale ruolo di "sentinella" dell'amministratore, che specie in questo durissimo periodo, deve essere riconosciuto e tutelato, proponendo addirittura una campagna di indifferibile attenzione verso le esigenze della categoria.
Il nome Quorum rosa è stato altro motivo di discussione, soprattutto per l'accenno al colore, come se anche qui non si potesse andare oltre lo stereotipo di genere maschio femmina. Dovremmo vergognarci del fatto di avere avuto l'idea di un libro tutto al femminile? Di avere avuto il coraggio di metterci a nudo e parlare di esperienze personali, con una sensibilità sicuramente femminile. Non è solo una questione di quorum, ma anche e soprattutto, di cuore. E proprio l'assonanza delle due parole, unita al famoso termine che caratterizza le votazioni in condominio, che rappresenta il significato del titolo, che è un modo per giocare sulle parole, ma anche e soprattutto, di riflettere sui contenuti. Perché di contenuti si tratta e delle declinazioni a cui si vuole dare importanza nell'ottica di valorizzare la professione con consapevolezza, acquisendo credibilità. Non diamo importanza alle parole, ma alla sostanza: non si tratta di supremazia di genere. Quorum rosa non è quote rosa, ma valore personale che ogni essere umano può dare, rispettando e ricercando le pari opportunità. Ogni sforzo del gruppo nella fase successiva alla promozione del libro, sta andando in questa direzione, attraverso la presenza e la testimonianza ad eventi, incontri, workshop e dibattiti. Nel frattempo, come è naturale che sia, ci sono stati avvicendamenti e le protagoniste non sono più le stesse. Sono entrate nuove professioniste pronte a dare il loro prezioso contributo, mentre sono uscite amiche e colleghe che ritenevano il loro percorso concluso all'interno del gruppo. C'è chi ha visto in Quorum Rosa solo la possibilità di fare un'esperienza diversa, mentre è rimasto ed è entrato in un secondo momento, chi ne ha condiviso la vision iniziale, chi ha come mission quella di contribuire al cambiamento di un settore in fisiologica stagnazione, chi manifesta un'esigenza ed al contempo ha un atteggiamento non solo critico, ma proattivo e propositivo. Quorum rosa cerca menti brillanti e capaci di avere una prospettiva professionale ad ampio respiro, indipendentemente dal genere. Quorum rosa ha un'identità arcobaleno, come meravigliosa, ricca di sfumature e diversità è la vita. Quorum rosa è aperta alle idee, alle collaborazioni ed ai progetti che possano portare sviluppo, valore, evoluzione e trasformazione del settore immobiliare con il contributo di chi ha il coraggio di mettersi in gioco, quale che sia il suo colore. Non discriminateci per il nome: il nostro è un simbolo di Qualità e Rispetto, che punta alla Qualificazione ed alla Riforma del condominio e della professione. Leggi anche Quorum rosa: storie di un condominio al femminile
|
|