Data: 18/11/2022 23:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

Decreto Aiuti ter: legge in vigore dal 18 novembre 2022

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Il ddl per la conversione del decreto aiuti ter n. 144/2022 (sotto allegato) ha ricevuto l'approvazione definitiva da parte del Senato il 17 novembre 2022, dopo quella con modifiche da parte della Camera del 10 novembre. La nuova legge (n. 175/2022 sotto allegata) è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale il 17 novembre stesso per entrare in vigore il 18 novembre 2022.

In linea con i diversi provvedimenti succedutisi nel corso del 2022, anche questo provvedimento mette in atto misure finalizzate principalmente a contrastare l'impatto dei costi energetici sui cittadini e sulle imprese. Arrivano però anche novità in materia di rigassificatori, utilizzo dei beni demaniali per installare impianti capaci di sfruttare le energie rinnovabili e aiuti per l'Ucraina.

Vediamo quali sono le misure più importanti del testo.

Contributo energia per le imprese

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Per le imprese che consumano molta energia elettrica e gas è previsto un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta che sale al 40% delle spese sostenute per l'acquisto di energia nei mesi di ottobre e novembre 2022. Per beneficiare della misura occorre verificare che i costi abbiano subito un incremento, nel 3° trimestre 2022, di almeno il 30% rispetto allo stesso trimestre del 2019.

Credito di imposta pari al 30% sulla spesa sostenuta per la componente energetica utilizzata effettivamente nei mesi di ottobre e novembre 2022 per le imprese diverse da quelle a forte consumo.

Contributi per cinema e teatri

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Aiuti contro il caro bollette per cinema, teatri e luoghi culturali, per i quali sono previsti stanziamenti di 40 milioni di euro per il 2022.

Aiuti per la pesca e l'agricoltura

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Credito di imposta invece per le imprese che esercitano l'attività delle pesca e dell'agricoltura e che acquistano gasolio e benzina per la trazione dei mezzi, gasolio e benzina per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi e di quelli destinati al ricovero degli animali da allevamento. Il bonus anche in questo caso consiste in un credito di imposta del 205 da calcolarsi sul costo sostenuto nel 4° trimestre del 2022, al netto dell'Iva se dimostrato con fatture.

Bonus trasporti

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Rifinanziato con altri 10 milioni di euro il bonus trasporti per erogare contributi da 60 euro per l'acquisto degli abbonamenti per i mezzi pubblici. Bonus che, lo ricordiamo, è nominativo, non può essere ceduto, si può usare una sola volta, non fa reddito e non rileva ai fini ISEE.

Incrementato di 100 milioni di euro il fondo destinato al contributo da erogare per aiutare a sostenere i costi per il carburante dei mezzi destinati al trasporto pubblico.

Proroga ai tagli delle accise

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Prorogati dal 4 al 18 novembre 2022 i tagli delle accise sui carburanti, in ragione del perdurare degli effetti economici negativi causati dall'aumento del costo dell'energia. Iva del 5% sulle forniture di gas naturale per l'autotrazione.

Misure straordinarie per gli enti locali

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Contributi anche alle Regioni e ai Comuni in difficoltà a causa degli elevati costi dell'energia ma anche dal perdurare della pandemia, con stanziamenti specifici per il settore sanitario. Regole particolari per le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.

Indennità di 150 euro

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Ai dipendenti che a novembre 2022 conseguiranno una retribuzione di importo non superiore a 1.538,00 euro verrà riconosciuta una nuova indennità di 150 euro, se non titolari di altre indennità.

La somma sarà erogata dal datore e non potrà essere ceduta, sequestrata o pignorata. La stessa non sarà imponibile ai fini Irpef e non avrò rilievo ai fini del riconoscimento di prestazioni di tipo previdenziale e assistenziale.

Indennità di 150 euro anche per i pensionati titolari di vari trattamenti, se i redditi non superano i 20.000 euro nel 2021.

Indennità aggiuntiva di 150 euro anche per autonomi e professionisti con redditi 2021 sotto i 20.000 euro.

Delocalizzazione aziende

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Innovando la disciplina della legge n. 234/2021 i datori, titolari di aziende, che nell'anno precedente hanno occupato in media 250 dipendenti e che intendono chiudere con licenziamento dei dipendenti possono avviare la procedura di chiusura dando un preavviso di 180 giorni, il doppio rispetto quello previsto in precedenza.

Nulli i licenziamenti individuali o collettivi intimati senza comunicazione preventiva o prima della scadenza del termine.

Entro 60 giorni dalla comunicazione il datore deve poi presentare alle Regioni e ai Ministri interessati un piano, al fine di limitare le problematiche connesse alle ricadute della chiusura sull'occupazione. L'esame del piano deve svolgersi entro 120 giorni. In caso di accordo con i sindacati il datore procede a darvi attuazione.


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