Data: 28/11/2022 11:00:00 - Autore: Redazione

La verifica della reputation aziendale con le indagini reputazionali

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Ci vogliono vent'anni per costruire una reputazione e cinque minuti per rovinarla. Questa frase di Warren Buffet, tra gli uomini più ricchi del mondo, rappresenta alla perfezione l'importanza della reputation aziendale ed è il motivo per cui bisogna preservarla.

La reputazione d'impresa può avere un'influenza rilevante su molteplici variabili e contribuire in maniera significativa al successo di un'azienda o alla sua irreversibile disfatta. Per questo svolgere un'esatta e affidabile verifica della solvibilità aziendale e della reputazione di una persona che vi lavora all'interno è molto importante.

Valutazione rischio "commerciale e reputazionale" di un'azienda

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Il rischio reputazionale si riferisce alla possibilità che la pubblicità negativa, la percezione pubblica o gli eventi incontrollabili abbiano un impatto negativo sulla reputazione di un'azienda, influenzandone così i ricavi. Le aziende, quindi, devono tenere sotto controllo il rischio reputazionale.

Nonostante la reputazione sia un bene immateriale, la sua lesione produce degli effetti tangibili e quantificabili soprattutto sotto il profilo economico. Infatti, incorrere in un rischio reputazionale può compromettere oltre che la credibilità sociale, in maniera talvolta irrimediabile, anche la competitività e l'affidabilità relativa ai prodotti/servizi di un'attività economica.

Cause del rischio reputazionale

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Nel risk management, il rischio reputazionale è considerato un rischio di "secondo livello", in quanto strettamente legato ad altri fattori di rischio. Le cause da cui deriva lo sviluppo di un rischio reputazionale possono differire e rivelarsi più o meno intense a seconda del settore aziendale preso in esame e del suo grado di esposizione a determinati fattori

Tra le cause principali spiccano:

  • Performance finanziarie non in linea con le aspettative o con gli obiettivi
    aziendali
  • Violazione delle norme di condotta e autoregolamentazione
  • Ritiro dei prodotti
  • Erronea gestione dei conflitti di interesse
  • Insufficiente trasparenza verso i clienti
  • Mancata attenzione verso gli interessi dei consumatori e/o verso gli investitori
  • Scandali mediatici che coinvolgono il top management aziendale
  • Partnership con soggetti terzi che godono di pessima reputazione (testimonial, aziende, ecc…)

Conseguenze del rischio reputazionale

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Le conseguenze reputazionali derivanti dalla violazione di norme regolamentari o di provvedimenti dell'autorità di vigilanza possono essere così distinte:

  • perdite come conseguenti ad eventi sfavorevoli appartenenti all'area del rischio operativo (es. rischio legale)
  • perdite riconducibili ad es. rischio di mercato
  • riduzione delle quote di mercato;
  • deterioramento del valore del brand
  • cessazione di relazioni strategiche con partner e fornitori
  • difficoltà a reclutare/trattenere talenti
  • declassamento ad opera delle agenzie di rating
  • aumento del costo della raccolta del capitale
  • perdita di clienti, diminuzione di valore del cliente

È per le ragioni sopra elencate che le aziende utilizzano le indagini reputazionali per preservare la reputation aziendale.

Indagini pre-assunzione: scoprire l'idoneità del candidato

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Una delle pratiche che le aziende possono attuare per evitare il rischio reputazionale è l'indagine pre assunzione sul candidato, che ha lo scopo di tastare la veridicità delle informazioni descritte nel curriculum vitae (dai dati anagrafici alle esperienze lavorative) e confermate, poi in sede di colloquio. In questo modo si possono verificare i precedenti lavorativi, eventuali procedimenti penali e la motivazione della cessazione del contratto precedente.

Identificazione Titolare effettivo: Beneficial Owner

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Per ciò che concerne, invece, il rischio commerciale è molto importante identificare la figura del Beneficial Owner o Titolare effettivo.

Ma chi è e che cosa fa il Beneficial Owner? È la persona (o l'insieme di persone) che principalmente trae vantaggio da interessi, dividendi o royalties di un'attività, anche se quest'ultima è formalmente titolata a qualcun altro. Più precisamente, nella IV Direttiva Antiriciclaggio il beneficial owner viene definito come la persona che detiene una quota di partecipazione superiore al 25% della società in oggetto.

In alcuni casi, questa figura può decidere di non far comparire il proprio nome nel libro dei soci o in registri pubblici, ma per chi decide di iniziare una collaborazione con una determinata azienda, è fondamentale scoprire l'identità del titolare effettivo.

Come scoprire chi è il titolare effettivo?

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La IV Direttiva (recepita in Italia con il decreto legislativo del 25 maggio 2017, n. 90) impone agli amministratori delle imprese dotate di personalità giuridica l'obbligo di raccogliere dai soci i dati utili per determinare l'identità del beneficial owner. Anche i fiduciari di trust sono tenuti allo stesso dovere. La IV Direttiva ha inoltre richiesto ai Paesi dell'UE di creare dei registri nazionali centralizzati dei titolari effettivi di aziende e trust.

Le informazioni necessarie, come bilancio aziendale, libro dei soci e comunicazioni tra soci, possono essere reperite all'interno del Registro delle Imprese della Camera di Commercio

Come sottolinea Tiziano Petracca, Chief Costumer Relationship Officer di INSIDE Intelligence & Security Investigations, l'identificazione del beneficial owner può diventare una vera e propria caccia al tesoro perché potrebbe risultare difficile reperire i dati desiderati e necessitare di molte verifiche. Per evitare, quindi, spreco di tempo e di risorse impiegabili in attività più importanti per l'azienda, è consigliabile affidare questo lavoro ad un'agenzia investigativa, che grazie alle indagini reputazionali aiuta le aziende ad azzerare i rischi derivanti dalla mancata compliance e permette loro di compiere scelte più consapevoli. Questo tipo di investigazioni possono essere richieste comodamente online sul nostro portale di intelligenceinside.com.


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