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Data: 13/12/2022 09:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate
Mantenimento per il figlio maggiorenne al primo lavoro[Torna su]
Non si può privare il figlio del contributo al mantenimento dopo il primo lavoro a tempo determinato. La revoca non è possibile in questa condizione di non completa autonomia, possibile solo la riduzione della misura. Questa la decisione del Tribunale di Bologna del 31.05.2022 (sotto allegata). Richiesta revoca mantenimento al figlio[Torna su]
Due genitori nel 2015, con ricorso ex art. 337 c.c., si rivolgono al Tribunale soprattutto per regolamentare i loro rapporti in relazione ai bisogni del figlio, di anni 14. Il Tribunale dispone il pagamento in favore della madre, per le necessità del giovane, di un assegno mensile a titolo di contributo al mantenimento di Euro 450,00. Dal 2021 però il padre rileva che il figlio di 19 anni, che risiede con la madre e il marito di lei, ha iniziato a lavorare con contratto a tempo determinato. Sono venuti meno quindi i presupposti per dover corrispondere il contributo per il mantenimento, di cui chiede, in via subordinata, la riduzione. Un contratto a tempo determinato non rende il figlio autonomo[Torna su]
Il Tribunale adito però rileva che, se anche le retribuzioni mensili del figlio sono adeguate, trattasi della prima occupazione e di un contratto a tempo determinato. L'esclusione dell'assegno con impossibilità di ripristino sarebbe di pregiudizio al ragazzo, nel caso in cui dovesse trovarsi in futuro in uno stato di inoccupazione. Concessa quindi la sola riduzione della misura a 150 euro, perché il ragazzo non ha ancora raggiunto la piena autonomia economica che per il giudicante coincide con uno stato di occupazione comunque più stabile o a tempo indeterminato. |
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