Data: 13/12/2022 16:00:00 - Autore: Margherita Marzario

Quasi tutti i diritti riconosciuti dei bambini sono trascurati nonostante la loro promozione e l'impegno generale per diffondere una cultura dei diritti e dell'infanzia, ancor di pi� quei diritti che non sono scritti in alcuna fonte ma che sono connaturali all'essere bambini e persone. Tra questi ultimi il "diritto alla memoria".

Memoria comincia con "me", come "me", "mente", "mentire", perch� riguarda me, bisogna tenere sempre a mente e non mentire innanzitutto a se stessi e, poi, agli altri. Fare memoria � una forma di solidariet� intergenerazionale (art. 2 Cost.) e di libert� da e di (art. 13 Cost.), perch� la memoria � una delle doti pi� umane e umanizzanti.

"Diritto alla memoria". I bambini non hanno la memoria breve, anzi. Gli adulti, invece, ricordino che tutto quello che fanno o non fanno, danno o non danno alle nuove generazioni costituisce la loro memoria, la loro storia.

Lo psicologo e psicoterapeuta Fulvio Scaparro afferma: "Quel che � peggio, l'adulto non ha memoria della propria prima infanzia e trova difficolt� ad alimentare, tanto pi� a condividere, la visione infantile del mondo. Il bimbo � troppo spesso spinto ad abbandonare quella visione considerata appunto infantile nel senso peggiorativo del termine, a favore del raggiungimento di una condizione, quella di adulto, nella quale i problemi grandi e piccoli dell'esistenza dovrebbero essere affrontati senza puerili pastoie". Una delle parole pi� ripetute nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia � "sviluppo": ogni bambino ha diritto alla propria infanzia e a un adeguato sviluppo, senza infantilismi n� adultismi. Una bambina: "Lo so che le mamme ci danno le botte perch� ci vogliono bene, ma a noi fanno male!". La correzione genitoriale non diventi mai violenza gratuita (art. 571 cod. pen.). I figli non diventino mai "valvola di sfogo" di frustrazioni, stanchezza, dissapori di coppia, problemi sul posto di lavoro o altro, perch� la comunicazione disfunzionale e le relazioni familiari disfunzionali o patologiche causano ferite inguaribili e ricordi indelebili di sofferenza che si rinnova. Correggere non deve essere n� aggredire n� infierire, ma contraddire o contrastare quello che non va, mantenendo quella relazione che � connaturalmente asimmetrica. Educare deve significare pure contribuire alla costruzione della memoria di quel bambino avendo memoria di quando si � stati bambini per non commettere gli stessi errori sub�ti durante la propria infanzia.

Diritto alla memoria � anche diritto alla memoria di famiglia. Negli USA, dal 2017, � stato girato un docufilm "ERASING FAMILIES", (Cancellare le famiglie), un significativo lungometraggio di denuncia di quelle situazioni in cui dopo una separazione il genitore non convivente viene completamente tagliato fuori, "cancellato" (in inglese "erased") dalla quotidianit�, dalla vita, dalla memoria stessa dei figli (mentre nel 2014 era stato realizzato un analogo docufilm sulla cancellazione della figura paterna, "ERASING DAD"). A volte si tratta di un condizionamento da parte del genitore convivente (si fa riferimento alla pi� che controversa problematica dell'alienazione parentale), altre volte esito di sentenze di giudici poco lungimiranti, altre ancora l'effetto congiunto dell'eccessiva conflittualit�, di instabilit� personali, di scelte di mobilit� territoriale e professionale. Resta il fatto - ampiamente denunciato dal docufilm con molte storie reali, al maschile e femminile - che troppi genitori (negli USA 22 milioni) e troppi figli vengono deprivati di un elemento fondamentale della propria storia personale. Cancellare le famiglie, le origini, i genitori non � solo antigiuridico ma antiumano, � un reato, un dramma personale e collettivo. L'Italia deve fare tesoro di ci� e scegliere le opportune politiche a favore e sostegno della famiglia, come si ricava dal Piano Nazionale per la famiglia (adottato il 10 agosto 2022).

Educare � altres� trasmettere la memoria, esercitare la memoria. Ricordare � uno dei modi migliori per aprire le menti, allargare gli orizzonti, allungare la vita anche di chi non c'� pi�. Ricordare � anche un modo per riparare alla crudelt� disseminata, ridare un volto a chi l'ha perso, recuperare l'umanit� dispersa. Ricordare � imparare e insegnare, per questo comporta impegno e, spesso, � disertato.

Per sviluppare la memoria dei bambini bisogna parlare con loro, leggere con loro, abituarli all'ascolto, alla concentrazione, all'immaginazione, condividere con loro il tempo (e non gestire il loro tempo), narrare la propria storia e la storia familiare (come nell'esperienza della biblioteca dei libri viventi, nata nel 2000 in Danimarca). Perch� la spontaneit�, la noia, le emozioni di quel momento rimarranno impressi per sempre nella memoria del cuore dove si conserva tutto smisuratamente, anche se non riaffiora pi� alla mente. E gli adulti non hanno che da imparare. Per cui � possibile e auspicabile "fare filosofia con i bambini"; con i bambini si pu� parlare di tutto e senza tab�, basta farlo alla loro altezza, al loro livello e con autenticit�. L'art. 13 par. 1 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia recita: "Il fanciullo ha diritto alla libert� di espressione. Questo diritto comprende la libert� di ricercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, a prescinderne dalle frontiere, sia verbalmente che per iscritto o a mezzo stampa o in forma artistica o mediante qualsiasi altro mezzo scelto dal fanciullo".

Costruire una memoria familiare con la comunicazione, la conversazione, la condivisione contribuisce a salvaguardare la salute dei bambini e dei ragazzi perch� procura benessere e anche perch� previene forme di dipendenza, come quella da videogiochi. "Si evidenzia un uso del gioco online prevalentemente nella fascia oraria serale che implica la perdita della percezione del tempo che scorre. Ne conseguono stati di veglia dei ragazzi e l'alterazione del ritmo sonno-veglia. L'utilizzo continuativo e sistematico dei videogiochi durante il tempo libero (quindi nella fascia serale nelle giornate infrasettimanali) sostitutivo di attivit� alternative relazionali nel contesto familiare genera una tendenza all'isolamento e una chiusura nei confronti delle figure parentali. Spesso il gioco virtuale rappresenta una realt� alternativa e una modalit� per fuggire dal contesto che li circonda. Questo stato di benessere, di piacere che procura il gioco online per tempi prolungati pu� potenzialmente generare nei giovani uno stato di dipendenza" (dal Report annuale 2021 pedofilia e pornografia. I numeri di un "omicidio psicologico" dell'Associazione Meter). Uno dei diritti pi� violati in caso di abuso di videogame o altri device � il diritto al sonno perch� si trascura che i bambini dovrebbero dormire in media almeno 10 ore (che sono di pi� nei primissimi anni di vita) e che favorisce la salvaguardia della memoria, per cui non bisognerebbe tenere dispositivi tecnologici nelle camerette.

Il diritto alla memoria � pure diritto dei bambini alla salute (art. 24 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia) che si basa anche sul loro rapporto con la natura perch�, come si legge tra l'altro nella Carta di Ottawa per la promozione della salute (1986), "Gli inestricabili legami che esistono tra le persone e il loro ambiente costituiscono la base per un approccio socio-ecologico alla salute". "[�] la natura ha un impatto positivo sulla salute fisica e sul benessere emotivo dei pi� piccoli, soprattutto quando trascorrono molto tempo all'interno di spazi chiusi. Attraverso gli stimoli che ricevono dall'ambiente naturale, migliorano la loro attenzione e allenano la memoria" (cit.). I bambini hanno bisogno di tutto, anche di sperimentare il rischio e l'ignoto, e non di ambienti asettici, ipertecnologici, fatti a misura di adulti. Uno dei "luoghi di vita" chiamati a contrastare il processo di distruzione della memoria individuale e collettiva e di oblio generale e deputati, invece, a offrire gli stimoli adeguati per "co-costruire" la memoria � la scuola.

"Ho chiesto ai bambini di alcune scuole primarie di riscrivere i diritti della Convenzione di New York alla luce dei loro bisogni di oggi. I bambini hanno risposto con entusiasmo al mio appello e "inventato" nuovi diritti: tra questi ci sono il diritto al sogno, il diritto a non essere lasciati soli e a passare pi� tempo con i genitori nella vita quotidiana, il diritto alla lentezza, il diritto a non essere riempiti di compiti e di attivit�. E ancora, il diritto a sbagliare, il diritto all'unicit� e a non essere confrontati con gli altri, il diritto alla bellezza, il diritto alla cultura e alla memoria, e tanti ancora. In particolare uno di loro ha scritto: �Ogni bambino ha il diritto di guardare il mondo non dal basso, ma salendo sulle spalle dei genitori�. A partire da queste parole ho avviato una riflessione sulla necessit� dei bambini e dei ragazzi di contare sulla presenza e sul sostegno degli adulti e cos� poter vivere la loro et�, con leggerezza e spensieratezza, sognare, perdere tempo, senza essere sovraccaricati di aspettative e di attese. Per poter guardare con fiducia alla complessit� del mondo i bambini hanno chiesto le spalle larghe dei genitori cui potersi affidare, hanno chiesto sicuri e solidi punti di riferimento, capaci di indicare un orizzonte" (dall'Introduzione della Relazione al Parlamento dell'Autorit� garante per l'infanzia e l'adolescenza, anno 2018). I bambini chiedono solo di essere accuditi e custoditi come bambini. Prima ancora che di diritti hanno dei bisogni che sono quelli inespressi e che si possono leggere nello sguardo e ancor di pi� nella metacomunicazione. "Il bambino ha bisogno di essere protetto, nutrito, curato e istruito. Il suo benessere psicologico � altres� essenziale. Il suo legame con la sua famiglia e la sua comunit� deve essere preservato. Egli ha diritto alla spensieratezza, a ridere, al gioco, e anche ad un avvenire professionale" (dalla Charte du Bureau International Catholique de l'Enfance, Parigi, giugno 2007). In questo ha un ruolo determinante la scuola: "Per educare a questa cittadinanza unitaria e plurale a un tempo, una via privilegiata � proprio la conoscenza e la trasmissione delle nostre tradizioni e memorie nazionali: non si possono realizzare appieno le possibilit� del presente senza una profonda memoria e condivisione delle radici storiche" (dal paragrafo "Per una nuova cittadinanza" delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, 2012).

Nelle successive Indicazioni Nazionali e Nuovi scenari del 2018 si parla espressamente di "educare alla memoria" in modo privilegiato attraverso la disciplina della storia.

Scuola � vivere e condividere esperienze nel momento, nel bene e nel male, costruire una memoria personale e interpersonale da rispolverare e ricostruire nei propri ricordi e nei propri percorsi. La scuola non � solo un luogo fisico ma, nel bene e nel male, diventa luogo dell'anima, della memoria, della storia personale di ciascuno, esigenza emersa preponderante durante la pandemia da covid-19.

L'educatore deve essere consapevole e responsabile del delicato ruolo che riveste: educare � togliere pi� che mettere per consentire lo sviluppo (contrario di inviluppo) della personalit� e della persona. L'educatore � come uno scultore che deve agire con cautela e maestria, altrimenti il suo "scalpello" pu� essere lesivo e nocivo. In particolare, l'attivit� dell'insegnante di sostegno comporta una sorta responsabilit� professionale rafforzata (art. 1176 comma 2 cod. civ.) date la sua specializzazione e la "super fragilit�" del bambino o ragazzo affidatogli. "[�] pur avendo i fattori costituzionali e genetici un ruolo importante nello sviluppo della mente umana, i fattori sociali e le relazioni umane plasmano lo sviluppo del cervello e della mente [�]. L'educazione lavora in profondit�, nel cervello e nei neuroni, modificandone la struttura, parlando, per cos� dire, ai neuroni, tanto che un educatore potrebbe essere definito un vero e proprio microchirurgo della mente. [�] Il cervello � dunque costituito da connessioni nervose che rendono possibile l'apprendimento e la memoria [�] e sembra sia possibile migliorare le capacit� di ritenzione e rievocazione delle informazioni" (la ricercatrice Chiara D'Alessio in "Pedagogia e neuroscienze", Lecce 2019).

Paolo Borsellino parlava di "fresco profumo di libert� che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguit� e quindi della complicit�". Costruire e custodire la memoria si iscrive nel solco di principi costituzionali: svolgimento della personalit� (art. 2 Cost.), rimozione degli ostacoli (art. 3 Cost.), progresso materiale o spirituale della societ� (art. 4 Cost.).

L'art. 9 della Costituzione comma 2 recita: "[La Repubblica] Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". "Storia" deriva da una radice etimologica col significato di "vedere" e, poi "conoscere, sapere". Perdere la memoria e smarrire la strada per far ritorno alla propria casa e dai propri cari, laddove ci siano ancora: � quello che succede quando si ignora la storia e si perde la memoria di quello che hanno fatto gli altri e di quello che si � fatto. "Perch� ogni uomo ha sempre qualcosa da dirci, anima una storia che merita di essere raccontata" (cit.).


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