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Data: 25/12/2022 10:00:00 - Autore: Zaira Niaty
Cos'� il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici[Torna su]
L'esigenza di formalizzare un manuale esplicato, del Nuovo Codice di comportamento dei pubblici dipendenti, � nata dall'ambizione di mettere in condizioni sia i tecnici che ogni cittadino che si interfaccia quotidianamente con le aziende pubbliche e le pubbliche amministrazioni, di essere informato su quali sono effettivamente i doveri e gli obblighi nella gerarchia delle funzioni dei dipendenti, azioni prima di tutto volte al contrasto della corruzione. Tale raccolta normativa, � uno strumento giuridico efficace per l'acquisizione semplificata di fondamentali nozioni pratiche. Il Nuovo codice di comportamento dei dipendenti pubblici o denominato anche come Codice di comportamento etico, introdotto con il D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 costituisce, una tra le principali misure di attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione a livello decentrato, contenendo norme che regolano in senso eticamente corretto, il comportamento dei dipendenti e l'azione amministrativa. Esso � un elemento essenziale e chi viola tali norme deve essere soggetto a risoluzione o decadenza del rapporto contrattuale con l'amministrazione. Questa misura � stata introdotta a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e ampliata con l'art. 1 comma 44, della legge sull'anticorruzione, n. 190/2012, che prevede l'emanazione di un Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualit� dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealt�, imparzialit� e servizio esclusivo alla cura dell' interesse pubblico. Ogni pubblica amministrazione o societ� a valenza pubblica, � obbligata a formalizzare sulla base dei parametri contenuti nel Regolamento, un proprio Codice etico e di condotta, come documento ufficiale che contiene l'insieme dei principi cui le stesse operano e chi opera per loro conto. Le novit� del nuovo codice di comportamento etico[Torna su]
� dato specificare preliminarmente che, il nuovo Decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013, n. 62, abroga e sostituisce il Decreto del Ministro della Funzione Pubblica, del 28 novembre 2001. Dal punto di vista dei contenuti, nel nuovo codice non viene pi� previsto il rinvio ai contratti collettivi per il "coordinamento con le previsioni della responsabilit� disciplinare" e contiene sostanziali modifiche relativamente all' "Ambito di applicazione" (art. 2), ai "Principi" (art. 3), "Regali, compensi ed altre utilit�" (art. 4), alla "Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d'interesse (art. 6), all'"Obbligo di astensione" (art.7), ai "Rapporti con il pubblico" (art. 12). Inoltre, il nuovo codice prevede altres�: a) art. 8, l'obbligo per il dipendente di rispettare le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell' amministrazione revisionando la prevenzione della corruzione, introdotto dalla legge 190/2012; b) art. 9, l'obbligo del dipendente al rispetto della trasparenza e della tracciabilit� ovvero l'obbligo di collaborare nell' elaborazione, reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all'obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale; c) art. 13, le "Disposizioni particolari per i dirigenti", previsione questa totalmente nuova seppure richiami altre norme analoghe; d) art. 14, l'obbligo del dipendente di informare per iscritto il superiore gerarchico apicale della gestione del personale e sull'operato dell'ufficio o dei propri collaboratori; e) art. 15, la disciplina della vigilanza, del monitoraggio e delle attivit� formative che nello specifico riguarda l'assegnazione dei compiti di monitoraggio e vigilanza da parte dei responsabili, la presenza di strutture di controllo interne, uffici etici e di disciplina che si avvalgono degli Uffici Procedimenti Disciplinari. Questi uffici procedimenti disciplinari, si devono conformare alle disposizioni della legge secondo quanto stabilito dall' articolo 1, comma 2, lettera d) e possono chiedere alla Autorit� nazionale anticorruzione parere facoltativo; f) art. 16, la disciplina della responsabilit� conseguente alla violazione dei doveri del codice; g) all' art. 17, sono contemplate le disposizioni finali e abrogazioni, relative alla modalit� di diffusione del codice di comportamento. La struttura del nuovo codice di comportamento regolamentato dal D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013. Il Regolamento che decreta il codice di comportamento etico � tecnicamente strutturato in 17 articoli e, ciascun articolo � ordinato da particolari capoversi che ne disciplinano i criteri generali da adottare per l'attuazione di tale responsabilit� dei dipendenti, sia da parte delle singole pubbliche amministrazioni che, da parte delle aziende a valenza pubblica. I doveri che i pubblici dipendenti devono osservare[Torna su]
Questo articolo � tecnicamente formato da due capoversi, ove, nel primo capoverso vengono elencati i requisiti richiesti dal Codice di comportamento che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare:
Ambito di applicazione del Codice di Comportamento[Torna su]
L'articolo che contiene l'ambito di applicazione del Codice di Comportamento, � formato da quattro capoversi da cui si desumono i soggetti principali destinatari:
Principi generali[Torna su]
Questo articolo si struttura formalmente con sei capoversi. Ogni capoverso, detta quei principi generali i quali, il pubblico dipendente deve fare preliminarmente riferimento nel rispetto della legge in relazione alle proprie attivit� che svolge per il suo ufficio:
Dott.ssa Zaira Niaty Responsabile Ufficio Legale Territoriale presso Unione Nazionale Consumatori Contatto: unc.lameziaterme@gmail.com |
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