Data: 31/03/2023 13:00:00 - Autore: Law In Action - di P. Storani
Con grande piacere Law In Action ospita l'articolo che segue della Collega Avv. Sara Cuniberti, con studi professionali a Milano e a Gallarate (Varese), in relazione alla recente ordinanza della Suprema Corte di Cassazione n. 4197 del 10 febbraio 2023.
I Giudici di Piazza Cavour si sono pronunciati in merito alla possibilità di sancire la decadenza della responsabilità genitoriale di una madre che non aveva esitato ad affidare i figli minori alle cure di una vicina di casa affetta da fragilità psichica e da disturbi psichiatrici noti ai più, rendendosi irreperibile per alcune ore.
Inoltre, tale condotta certificava una mancanza pressoché assoluta di consapevolezza del ruolo genitoriale, palesando un atteggiamento che poneva in secondo piano i doveri fondamentali di madre rispetto al soddisfacimento delle esigenze individuali.
Buona lettura!

Cassazione: decadenza dalla responsabilità genitoriale e adottabilità dei minori

Per la Suprema Corte non solo un genitore può decadere dalla responsabilità genitoriale se non dimostra determinate attitudini di cura, ma i figli sono anche dichiarati adottabili

La responsabilità genitoriale (concetto contenuto nel Libro primo denominato "Della responsabilità genitoriale e dei diritti e dei doveri del figlio", art. 315- 337 septies) è un principio fondamentale del diritto di famiglia che stabilisce che i genitori hanno il dovere di provvedere alla cura, all'educazione e alla formazione dei loro figli.

A seguito della Legge del 10/12/2012 n. 219 e del D.Lgs 28/12/2013 n. 154, anche l'art. 316 c.c. è stato modificato e l'espressione "potestà dei genitori" è stata sostituita dalla più consona "responsabilità genitoriale" non comprendendo più il riferimento alla durata sino alla maggiore età del figlio.

I genitori hanno il compito di guidare i loro figli nel processo di crescita e di sviluppo, insegnando loro i valori e le norme sociali, oltre a fornire supporto emotivo e psicologico durante le sfide della vita. Inoltre, i genitori hanno la dovere/potere di proteggere i propri figli da pericoli potenziali, sia fisici che emotivi, e di assicurarsi che crescano in un ambiente stabile e amorevole

Tuttavia, ci sono situazioni in cui la responsabilità genitoriale può essere messa in discussione e persino decadere.

In generale può essere revocata solo in circostanze eccezionali in cui i genitori hanno dimostrato di non essere in grado di adempiere ai loro doveri in modo adeguato o in cui hanno messo in pericolo la salute e la sicurezza dei loro figli. In questi casi, la legge prevede la decadenza della responsabilità genitoriale, che comporta la perdita totale o parziale dei diritti e dei doveri dei genitori nei confronti dei figli.

La decadenza può essere pronunciata in seguito a un procedimento giudiziario che valuta la situazione specifica dei genitori e dei loro figli.

Ad esempio, se i genitori sono stati condannati per reati gravi come maltrattamenti o abusi sui loro figli, il tribunale potrebbe decidere di revocare la loro responsabilità genitoriale.

Inoltre, se i genitori sono incapaci di fornire ai loro figli un'adeguata assistenza medica, educativa o psicologica, il tribunale potrebbe decidere di limitarla o revocarla.

È importante notare che la perdita della responsabilità non significa che i genitori non abbiano più automaticamente il diritto di vedere i loro figli.

Tuttavia, il tribunale potrebbe limitare il diritto di visita o stabilire delle condizioni specifiche per il loro esercizio, come la presenza di un tutore o di un assistente sociale.

Inoltre, se la tale decadenza è parziale, i genitori possono mantenere alcuni diritti e doveri nei confronti dei loro figli, come il diritto di avere informazioni sulla loro salute e sul loro benessere o il dovere di provvedere al loro sostentamento finanziario.

Le disposizioni nel merito possono anche portare alla dichiarazione di adottabilità di un minore quando ci sono circostanze in cui i genitori biologici non siano in grado di prendersi cura di lui o non siano in grado di soddisfarne le esigenze di base.

Ci possono essere diverse ragioni per cui un minore potrebbe essere considerato adottabile, tra cui:

  • Abbandono: se i genitori biologici hanno abbandonato il minore o non sono stati in grado di prendersi cura di lui per un periodo prolungato di tempo.
  • Negligenza: se i genitori biologici non sono in grado di fornire al minore cibo, alloggio, istruzione, cure mediche o altre necessità di base.
  • Maltrattamento: se il minore è stato oggetto di abuso fisico, sessuale o emotivo da parte dei suoi genitori biologici.
  • Problemi di salute mentale o dipendenza: se i genitori biologici hanno problemi di salute mentale o dipendenza che li rendono incapaci di prendersi cura del minore.

In questi casi, le autorità competenti possono dichiarare il minore adottabile e avviare il processo di adozione per trovare una famiglia che sia in grado di prendersi cura del minore e di soddisfare le sue esigenze di base. La dichiarazione di adottabilità non significa che i genitori biologici perdono automaticamente la loro autorità genitoriale, ma indica che il benessere del minore è la priorità principale.

In questo ambito si inserisce la rilevante e recentissima ordinanza della Corte di Cassazione, n. 4197/2023.

La Corte si è pronunciata in merito alla possibilità di decadenza della responsabilità genitoriale di una madre, avendo ella lasciato i figli minorenni alle cure di una vicina di casa affetta da disturbi psichiatrici noti ai più.

In primo grado era stata dichiarata la perdita della responsabilità genitoriale della donna a causa del suo allontanamento volontario durato parecchie ore ed era stata disposta anche l'adottabilità dei minori.

La madre, attraverso i suoi legali, proponeva appello avverso tale decisione, ma i Giudici d'Appello confermavano il radicale provvedimento sancito in primo grado con il chiaro intento di tutelare il superiore interesse dei minori, a fronte di una situazione di fragile equilibrio psicologico sul fronte parentale.

Il nuovo ricorso della donna era rivolto alla Suprema Corte la quale però ha confermato, con l'ordinanza in oggetto depositata il 10 febbraio 2023, la decadenza sancita e l'adottabilità dei minori, significando che la madre presentava una "smarrita capacità genitoriale" in base alla cui mancanza si poteva "prognosticamente prevedere che il recupero della funzione genitoriale potesse intervenire in termini compatibili ad assicurare ai minori uno stabile contesto relazionale in grado di favorirne l'equilibrato sviluppo fisico e psichico". Ha poi ribadito quanto quella madre sia stata completamente inconsapevole della fondamentale importanza di una presenza equilibrata e costante nella vita dei propri figli.

Quando la situazione familiare del minore non gli permette di crescere in un ambiente sicuro e protettivo, l'adozione può (rectius deve) essere considerata come una soluzione per garantire il suo benessere a lungo termine.

La decisione di dichiarare un bambino adottabile è presa dopo una valutazione attenta e rigorosa della situazione e delle circostanze della sua famiglia biologica, ma non deve essere intesa come decisione residuale, ma anzi come via da privilegiarsi in taluni frangenti, posto che, come in questo caso, la donna ha dimostrato nei tre gradi di giudizio il prevalere del proprio interesse personale a discapito di quello dei minori coinvolti.

Autrice: Avv. Sara Cuniberti (foro di Varese)

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