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Data: 30/06/2007 - Autore: Cristina Matricardi Il Ministero degli Interni ha reso noto di aver presentato il Rapporto sulla criminalità, dal quale emerge che gli omicidi in Italia sono in calo: nel 2006, infatti, sono stati in totale 621. Il minimo storico era stata toccato nel 2005 con 601 delitti mentre si era raggiunto il picco negli anni novanta soprattutto con gli omicidi commessi dalla criminalità organizzata. Il Rapporto analizza l'andamento dei reati violenti e contro il patrimonio nell'arco di 40 anni (dal 1968 al 2006) ed ha evidenziato che, nel corso dell'ultimo anno, anche grazie alla costante ed efficace attività di contrasto svolta dalle forze dell'ordine, le organizzazioni criminali risultano responsabili di 121 omicidi su un totale di 621. Positivo è anche l'andamento degli scippi, che oggi fanno registrare un tasso di 37 per 100mila abitanti (il più basso degli ultimi 30 anni). Per i furti in appartamento, invece, nonostante un lieve aumento degli ultimi 2 anni, tra il 1999 e il 2006 vi è una diminuzione del 41 per cento mentre, sempre in tema di furto, aumenta quello delle auto (ciclomotori e motocicli compresi). Tra le Regioni maggiormente colpite la Campania è quella in cui è più diffusa la rapina (296 ogni 100mila abitanti) e sul totale delle rapine in Italia il 43 per cento è commesso per strada. Le rapine in abitazione (le città più colpite sono Milano e Catania) costituiscono poco più del 3 per cento del totale, ma sono quelle che trasmettono maggiore senso di insicurezza nei cittadini. Il Rapporto ha fatto rilevare un dato preoccupante relativo agli omicidi in famiglia (che risultano in aumento, visto che nel 2006 sono stati 192, anche se nel 2002 e 2003 avevano raggiunto il massimo rispettivamente con 211 e 207 casi), e soprattutto i dati relativi alla violenza, fisica e sessuale, nei confronti delle donne. |
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