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Data: 05/08/2023 06:00:00 - Autore: Antonia De santis
Cos'è il Whistleblowing[Torna su] Il whistleblowing si riferisce alla condotta di chi denuncia attività illecite o fraudolente all'interno di un'organizzazione pubblica o privata. La disciplina è contenuta nel D.lgs 24/2023 (con effetto dal 15 luglio 2023), emanato in attuazione della Direttiva europea 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione e delle disposizioni normative nazionali. Leggi anche la guida completa al Whistleblowing Per una maggiore comprensione e approfondimento della tematica de qua, si consiglia, a sussidio e in aggiunta, la lettura delle Linee guida ANAC in merito, approvate con Delibera 311 del 12 luglio 2023. Taglio col passato[Torna su] In riferimento al settore pubblico, la novità introdotta dalla normativa è l'abrogazione dell'art. 54 bis d. lgs 165/2001(che era stata inserita dalla legge anticorruzione 190/2012). La nuova disciplina sembra contenere disposizioni più ferree rispetto alla precedente, tesa a garantire una maggiore protezione a chi non solo si espone personalmente attraverso segnalazioni o denunce ma anche a soggetti diversi dal segnalante, come il facilitatore o le persone menzionate nella segnalazione. Chi sono i whistleblowers[Torna su] La novella legislativa si apre ad una duplice prospettiva: pubblica e privata. Difatti, i whistleblowers sono quelle persone che segnalano violazioni di normative nazionali o europee, quando venga leso l'interesse pubblico generale o l'integrità della pubblica amministrazione o dell'ente privato, (violazioni) di cui siano venute a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato. Nell'ottica di una "tutela rafforzata", la protezione viene assicurata non solo ai dipendenti "in senso stretto" o collaboratori, ma anche ai lavoratori subordinati e autonomi, ai liberi professionisti e ai volontari e tirocinanti (pur non retribuiti), azionisti e persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza. Innovativa è anche la previsione che amplia "l'orizzonte temporale", poichè, affinchè possa applicarsi la normativa in merito, non è elemento necessario che la segnalazione, la denuncia o la divulgazione pubblica avvenga in costanza del rapporto di lavoro. Secondo il decreto, infatti, la tutela è estesa e si applica anche durante il periodo di prova; anteriormente, ovvero quando i rapporti giuridici non sono ancora iniziati, se le informazioni sono state acquisite durante il processo di selezione o in altre fasi precontrattuali; successivamente, si pensi al caso del dipendente prossimo alla pensione, se le informazioni sono state acquisite nel corso dello stesso rapporto giuridico. Chi è il Facilitatore[Torna su] Ulteriore, non trascurabile, innovazione apportata dal D. lgs 24/23 è la protezione estesa non solo ai soggetti "direttamente segnalanti" ma anche a coloro i quali, pur non essendo "parte attiva", potrebbero figurare comunque come destinatari di ritorsioni o perchè hanno svolto un ruolo nell'ambito del processo di segnalazione (è il caso del facilitatore) e/o in virtù del particolare legame con il segnalante. Tali soggetti possono essere:
Ambito oggettivo[Torna su] Oggetto della segnalazione, divulgazione pubblica, denuncia sono le informazioni sulle violazioni, compresi i fondati sospetti, di normative nazionali e dell'unione Europea. Il legislatore ha espressamente tipizzato le fattispecie di violazioni, dettagliate elencate nel decreto de quo, al quale si rinvia. Modalità segnalazione: canali interni e esterno presso ANAC[Torna su] A titolo preferenziale, sono incoraggiati i canali interni per presentare una segnalazione, il che significa che gli enti (pubblici e privati) devono approntare canali interni per ricevere e trattare le segnalazioni. Difatti, il ricorso al canale esterno presso l'ANAC costituisce un'eccezione, tant'è che può essere attivato al verificarsi di particolari condizioni previste dalla legge. Merita almeno di essere menzionata la centralità della riservatezza assunta nell'ambito della nuova disciplina, che può essere garantita anche tramite il ricorso alla crittografia qualora siano utilizzati strumenti informatici per presentare una segnalazione, che può essere resa sia in forma scritta che orale. Le condizioni specificamente previste per il ricorso al canale esterno presso l'ANAC sono:
Alle modalità sopra elencate, si aggiunge la divulgazione pubblica, si ha quando le informazioni sulle violazioni sono rese di dominio pubblico tramite stampa o altro mezzo di diffusione di massa (ad esempio, il segnalante ricorre direttamente alla divulgazione pubblica quando ha fondato motivo, di ritenere, ragionevolmente, sulla base di circostanze concrete e quindi, non su semplici illazioni, che la violazione possa rappresentare un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse). Queste sono solo alcune delle novità legislative introdotte dal D. lgs 24/2023, dal quale emerge una normativa "rafforzata", disposta ad approntare una protezione più ampia ed estesa rispetto alla disciplina originaria, protesa alla duplice prospettiva della tutela della riservatezza e della tutela da ritorsioni anche nei confronti di soggetti non direttamente segnalanti e originariamente non contemplati. Regole ferree che fanno del whistleblowing (e del conseguente apparato normativo approntato) un importante presidio a contrasto della corruzione e cattiva amministrazione nel settore sia pubblico che privato. Antonia De Santis email antonia.desantis90@gmail.com |
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