D.M. 27 ottobre 2023, n. 151
Con il D.M. n. 151/2023 (sotto allegato), composto da 10 articoli e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 255/2023, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy compie un passo nella direzione tracciata dalla riforma Cartabia, che, con D.lgs n. 149/2022, ha inserito il Capo � I bis � "Dei mediatori familiari" nel Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, introducendo cos� nel nostro ordinamento la figura in esame.
Il D.M. n. 151/2023 si propone di disciplinare l'attivit� professionale del mediatore familiare, la sua formazione e i suoi requisiti, nonch� in generale le modalit� e i limiti entro i quali il mediatore familiare � legittimato ad operare.
Chi � il mediatore familiare
L'art. 2 del Decreto prevede che il mediatore familiare � una figura professionale terza e imparziale, munito di una specifica formazione, che "interviene nei casi di cessazione o di oggettive difficolt� relazionali di un rapporto di coppia, prima, durante o dopo l'evento separativo".
Tale intervento � volto a facilitare i soggetti coinvolti nel percorso di riorganizzazione della relazione, anche mediante il raggiungimento di un accordo negoziato, avendo riguardo alla salvaguardia dei rapporti familiari e della relazione genitoriale, ove esistente.
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Requisiti
Gli articoli 3, 4 e 5 del Decreto si occupano di stabilire quali siano i requisiti di onorabilit�, professionali e di formazione che il mediatore deve possedere per l'esercizio dell'attivit� di mediazione.
In particolare, � previsto che il mediatore debba essere, alternativamente, in possesso di uno dei seguenti requisiti:
a) attestazione rilasciata dalle associazioni professionali iscritte alla II Sezione dell'elenco tenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ai sensi degli articoli 7 e 8 della legge, n. 4 del 2013;
b) certificazione di conformit� del singolo professionista alla normativa tecnica UNI 11644, ai sensi dell'articolo 9 della legge n. 4 del 2013, rilasciata da organismi di certificazione accreditati dall'organismo unico nazionale di accreditamento ai sensi del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008;
c) diploma di laurea almeno triennale nell'area disciplinare umanistico-sociale di cui all'allegato 1 del decreto del Ministro dell'universit� e della ricerca del 30 dicembre 2020, n. 942 o altro titolo equivalente o equipollente per legge.
L'attivit� di mediatore familiare � inoltre consentita a coloro che, alla data di entrata in vigore del D.M. n. 151/2023, siano gi� in possesso dell'attestato di mediatore familiare, conseguito con la frequenza di un corso di almeno 220 ore e il superamento dell'esame finale e che abbiano altres� svolto documentata attivit� di mediazione familiare nel precedente biennio.
Formazione
Il Decreto impone che mediatore debba seguire un corso di formazione iniziale, riconosciuto da associazioni professionali ai sensi della legge n. 4 del 2013, oppure erogato dai soggetti da queste riconosciuti, la cui struttura e contenuto � delineata all'art. 5, comma 3, lettere a), b) e c). Al termine del corso � previsto un esame finale il cui superamento comporta il rilascio di unattestato di idoneit� all'esercizio della professione di mediatore familiare.
Costi e compensi
Ciascuna delle parti coinvolta nella mediazione si impegna a corrispondere al mediatore familiare, per ogni incontro effettivamente svolto, la somma di � 40,00 oltre oneri di legge. Tale somma � moltiplicata, a norma dell'art. 8, comma 5, a secondo della complessit� e la conflittualit� della mediazione.