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Data: 08/03/2024 08:00:00 - Autore: Marco Sicolo
Decisione del giudice e modelli di trattazione della causa[Torna su]
La competenza del giudice monocratico nelle cause che si tengono in tribunale è individuata in via residuale rispetto a quelle che il codice di procedura civile assegna espressamente al collegio: fuori dei casi previsti dall'articolo 50-bis, infatti, il tribunale giudica in composizione monocratica (cfr. art. 50-ter c.p.c.). Di regola, la decisione del tribunale monocratico è adottata dal giudice istruttore (per l'appunto in funzione di giudice monocratico) al termine della fase istruttoria. A seconda delle valutazioni del giudice e delle richieste delle parti, la fase decisoria può assumere diverse configurazioni: scritta, orale o mista, analogamente a quanto può accadere quando la competenza a decidere è collegiale. Analizziamo, di seguito, lo svolgimento della fase decisoria a seconda del modello di trattazione adottato. Trattazione scritta: la decisione del tribunale monocratico[Torna su]
Va innanzitutto premesso che, nel nuovo impianto del processo introdotto dalla Riforma Cartabia, il giudice istruttore è tenuto a fissare, in base a quanto previsto dall'art. 189, un'apposita udienza di rimessione della causa in decisione, allorquando ritenga la causa matura per la decisione (cioè, quando sia esaurita l'istruttoria, ex art. 188, o quando il giudice ritenga superflua l'assunzione di mezzi istruttori, ex art. 187 primo comma). Contestualmente, il giudice assegna alle parti dei termini, con scadenza antecedente a tale udienza, per il deposito di note conclusionali, comparse e memorie di replica. All'udienza di rimessione in decisione, di regola, il giudice trattiene la causa in decisione presso di sé in funzione di giudice monocratico e deposita la sentenza entro i trenta giorni successivi. È, quello appena descritto, il modello di trattazione scritta nelle ipotesi di decisione del tribunale monocratico (art. 281-quinquies c.p.c., primo comma). Giudice monocratico e trattazione mista ex art. 281-quinquies c.p.c.[Torna su]
Ciascuna delle parti, però, ha il potere di chiedere al giudice di fissare, in luogo dell'udienza di rimessione della causa in decisione, un'udienza di discussione orale. In tal caso, il giudice, disposto lo scambio delle sole note e comparse conclusionali (non, quindi, delle memorie di replica) fissa l'udienza richiesta non oltre trenta giorni dalla scadenza prevista per il deposito di tali comparse. All'esito di questa udienza, il giudice si riserva per la decisione e deposita la sentenza entro trenta giorni. Nella procedura appena descritta si sostanzia il modello di trattazione mista della causa davanti al giudice monocratico (art. 281-quinquies c.p.c., secondo comma). Art. 281-sexies: trattazione orale e decisione monocratica[Torna su]
Infine, può essere lo stesso giudice a ritenere di non dover fissare l'udienza di rimessione della causa in decisione (non c'è, quindi, necessità di una richiesta di parte in tal senso). Ciò accade, ad esempio, nelle cause di più semplice risoluzione. In questo caso, il giudice fa precisare le conclusioni già nell'udienza in cui, di regola, avrebbe dovuto disporre il rinvio all'udienza di rimessione in decisione. Alla precisazione delle conclusioni può seguire, nella medesima udienza, la discussione orale; ma, se una delle parti lo richiede, la discussione avviene in una successiva udienza, al termine della quale il giudice (istruttore in funzione di giudice monocratico) pronuncia sentenza, dando lettura del dispositivo e della concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto che hanno portato alla decisione (in alternativa, il giudice si riserva e deposita la sentenza entro i successivi trenta giorni). Quanto appena esposto configura il modello di trattazione orale della causa davanti al giudice monocratico (art. 281-sexies c.p.c.). Per un raffronto tra i tre modelli di trattazione della causa (e, in particolare, della fase decisoria) a seconda che si tratti di decisione del tribunale monocratico o collegiale, vedi anche le nostre guide sulla decisione del tribunale collegiale (artt. 275 e 275-bis c.p.c.) e sui modelli di trattazione della causa dopo la Riforma Cartabia. |
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