Data: 17/03/2024 08:00:00 - Autore: Margherita Marzario


La famiglia: cellula, tessuto, organo, corpo sociale. � quello che si ricava dalla Costituzione, dalle fonti normative internazionali e dalle scienze umane.

La famiglia era ed � ogni giorno attaccata da pi� parti, a cominciare dalla pubblicit� che propaganda solo bellezza esteriore, sesso spiccio e fatica zero. La famiglia � sempre stata problematica e privilegiata, uno spazio esclusivo e, al tempo stesso, inclusivo, un luogo che diviene, spesso, "nonluogo", privo di una propria identit� e da cui si transita solo senza fermarsi e conoscersi pi� di tanto.

La famiglia � il luogo di pre-parazione alla vita: coltivare e condividere l'amore per moltiplicarlo, il reciproco rispetto pur conservando le proprie differenze, la serena e paziente attesa, la sana autorit� con cui credere, esprimere, vivere e trasmettere convinzioni e valori. Cos� la famiglia � "societ� naturale" (art. 29 comma 1 Cost.): "societ�", unione di soci, compagni, coloro che seguono, che accompagnano, "naturale", dal verbo nascere e, quindi, capacit� di generare.

Molto interessante la rappresentazione grafica adottata dalle Nazioni Unite per ogni azione sulla famiglia: all'interno di un cerchio, verde scuro (come gli alberi sempreverdi), ben definito a rappresentare il mondo, � rappresentato "un cuore coperto e protetto da un tetto, collegato ad un cuore pi� piccolo, a rappresentare la vita e l'amore in una dimora dove ciascuno trova calore, cura, sicurezza, unit�, tolleranza e accettazione [�]. Il disegno � aperto, a significare che la continuit� � collegata ad una certa dose di incertezza. Il colpo di pennello che completa la parte aperta del tetto sta a simbolizzare la complessit� della famiglia" (cit.). Famiglia e casa, famiglia � casa: tetto e affetto, appartarsi ma al tempo stesso aprirsi, tratti comuni con altre famiglie e proprie peculiarit�.

Una delle tante novit� introdotte dalla riforma del diritto di famiglia nel testo degli artt. 143 e ss. del codice civile � la locuzione "bisogni della famiglia" nel 3� comma dell'art. 143. La famiglia non � quella dei propri sogni o per realizzare i propri sogni ma quella che si costituisce e si vive nella quotidianit� ed esprime la sua esistenza ed essenza. Nel testo previgente, invece, prevaleva una mentalit� pi� "individualistica" per cui si diceva che "il marito � il capo della famiglia" (art. 144 cod. civ. fino al 1975) e "ha il dovere di proteggere la moglie, di tenerla presso di s� e di somministrarle tutto ci� che � necessario ai bisogni della vita in proporzione alle sue sostanze" (art. 145 cod. civ. ante 1975). La famiglia non � intesa pi� come una sistemazione personale ma un sistema interpersonale e intrapersonale.

Il sociologo Pietro Boffi scrive: "Le famiglie, con i loro legami, i loro progetti di vita, la loro funzione riproduttiva, educativa, di trasmissione di valori, infatti non sono un optional. Sono lo snodo fondamentale attorno al quale si generano le identit� e i progetti di vita dei singoli, e la capacit� di tenuta di tutto il sistema, anche nei suoi risvolti socio-assistenziali. Il loro venir meno, il loro essere ridotte a micro-unit�, rende estremamente difficile, se non impossibile, l'esercizio di queste funzioni. Pensiamo semplicemente alla questione anziani: siamo il Paese, insieme al Giappone, con il maggior numero di persone anziane, delle quali si fanno carico in via quasi esclusiva proprio le loro famiglie: ma le generazioni dei figli unici come faranno"" (nell'articolo "Una su tre � single: la famiglia "Lilliput" fa bene all'Italia"" del 30-12-2019). La famiglia � scuola di vita, di diritti, di solidariet� (art. 2 Cost.) e con l'aumento dei figli unici o delle famiglie monoparentali o altre situazioni simili vengono meno questi presupposti e si determinano faglie nel tessuto sociale.

Dal primo Rapporto internazionale del Family International Monitor (progetto di ricerca internazionale nato nel dicembre 2018 e presentato a giugno 2020) si ricava che in ogni nazione le relazioni familiari sono la pi� importante risorsa per affrontare le tensioni e le difficolt� interne ed esterne nella vita quotidiana delle famiglie, ma la loro importanza � ancora pi� decisiva per le persone pi� vulnerabili e marginali, a conferma della "fondamentalit�" della famiglia, nonostante crisi e lacerazioni, come riconosciuta nelle fonti di diritto internazionale e dalle scienze umane e obiettivo anche dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Le ferite delle famiglie "possono essere risanate se saremo capaci di rivitalizzare la comunit�. Esperienze comunitarie come il cohousing, ancora poco diffuso ma ricco di potenzialit�, l'impegno nel volontariato di quartiere e vicinato, l'impegno per il welfare territoriale, l'affidabilit� di tante "nuove famiglie", il supporto reciproco che si sviluppa tra coppie giovani con figli di una stessa scuola o di uno stesso quartiere, sono tutti segnali di ricomposizione del vissuto familiare su base comunitaria che, se opportunamente messi a fuoco e sostenuti, possono contribuire in maniera determinante alla ricucitura della realt� familiare ed al superamento delle sue ferite" (la sociologa Carla Collicelli, in "Dalle relazioni ferite alle relazioni risanate: la solidit� dell'amore", 2020). Se la famiglia tornasse ad essere tale si avrebbe la piena attuazione dell'art. 2 della Costituzione e si realizzerebbe la cosiddetta ecologia delle relazioni: esercizio dei diritti inviolabili dell'uomo, formazione sociale per eccellenza, svolgimento della personalit�, adempimento dei doveri inderogabili di solidariet�.

Tra le tante famiglie ferite, lacerate quelle dei detenuti, come scrive Alessandra Bialetti, pedagogista sociale e consulente della coppia e della famiglia: "La perdita di una figura di riferimento importante ricade pesantemente su chi, fuori, deve lottare ogni giorno per la sopravvivenza propria e dei propri figli, su chi deve far da madre e padre a piccole vite in crescita, deve "tamponare" esigenze di ogni tipo soprattutto emotive e affettive. Un'ulteriore criticit� � rappresentata dal giudizio che la famiglia di un detenuto vive sulla propria pelle. La discriminazione davanti a storie di vita cos� pesanti, ma anche la paura che ognuno di noi pu� sperimentare davanti a una realt� sconosciuta e critica, chiude l'intera famiglia in una solitudine relazionale che spesso pesa ancora di pi� della detenzione stessa" (in un articolo del 7 febbraio 2020). "Gli Stati parti rispettano il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi di mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ci� sia contrario all'interesse superiore del fanciullo" (art. 9 par. 3 Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia).

Alessandra Bialetti aggiunge: "[...] Nel carcere si incontrano tante storie, visi che portano dentro un vissuto e che rimandano, non solo alla storia personale, ma anche a un tessuto familiare fortemente compromesso. Dietro ogni detenuto c'� un'esistenza complessa, una famiglia, legami coniugali e genitoriali. Compito del percorso riabilitativo non � solo quello di far scontare una pena e reinserire nella societ� ma di prendersi carico di tutto il tessuto relazionale che il detenuto porta dentro di s�. [...] Occorre quindi chiedersi come porsi in ascolto di queste famiglie senza aprirsi al giudizio e al pregiudizio. Occorre accompagnare il loro cammino, confortare, tenere i contatti anche solo con una telefonata, poche parole per trasmettere consolazione, vicinanza e coraggio. "Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia" (art. 1 legge 4 maggio 1983 n. 184 "Diritto del minore ad una famiglia"): questo diritto non deve essere trascurato in caso di bambini e ragazzi con genitore/i detenuto/i, casi in cui la comunit� dovrebbe farsi ancor di pi� "famiglia di famiglie". Si ricordi, tra l'altro, la formulazione dell'art. 5 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia: "Gli Stati parti rispettano la responsabilit�, i diritti ed i doveri dei genitori o, all'occorrenza, dei membri della famiglia allargata o della comunit�, secondo quanto previsto dalle usanze locali, dei tutori o delle altre persone legalmente responsabili del fanciullo, di impartire a quest'ultimo, in modo consono alle sue capacit� evolutive, l'orientamento ed i consigli necessari all'esercizio dei diritti che gli riconosce la presente Convenzione".

La famiglia � anche un soggetto economico perch� luogo di economia ed economie e fonte di esternalit�, effetti negativi o positivi su altri soggetti, dalla scelta della scuola privata o pubblica per i figli ai costi sociali ed economici di separazioni o divorzi pi� o meno conflittuali. La rilevanza economica della famiglia � presa anche in considerazione nell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: "Riconoscere e valorizzare la cura e il lavoro domestico non retribuito, fornendo un servizio pubblico, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione di responsabilit� condivise all'interno delle famiglie, conformemente agli standard nazionali" (punto 5.4). Rilievo alla famiglia � stato dato pure nel 6� principio del Pilastro europeo dei diritti sociali.

"[�] al di l� di analisi sociologiche, politiche o economiche, una cosa certa � che, in questo contesto, la famiglia soffre, tra le altre cose, soprattutto di solitudine, e se la famiglia soffre, soffrono di pi� gli ultimi, gli emarginati. Nessuna istituzione, infatti, pu� aiutare, come le famiglie, i poveri, gli orfani, gli immigrati in modo continuativo e non emergenziale" (l'avv. Vincenzo Bassi in un articolo su L'Osservatore Romano, l'8 settembre 2020). Nell'art. 29 della Costituzione si parla di "diritti della famiglia" e nelle fonti di diritto internazionale si ribadisce l'aiuto alla famiglia o la protezione della famiglia (per es. l'art. 33 par. 1 della Carta di Nizza recita: "� garantita la protezione della famiglia sul piano giuridico, economico e sociale") ma nella realt� avviene sempre meno perch� la "macropolitica" � in altro occupata o preoccupata, per cui si sviluppano forme di "solidariet� interfamiliare".

"Gli uomini hanno inventato i minuziosi codici, ma appena c'� occasione si azzannano senza legge" (lo scrittore Erri De Luca). Quant'� tristemente vero soprattutto per gli affari di famiglia, dal divorzio alla divisione di un'eredit�: l'uomo ha fame di amore e famiglia, tutto il resto � solo surrogato.


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